In un nuovo studio, ricercatori dell'Arizona State University rivelano che un regime dietetico a base di colina per tutta la vita ha il potenziale per prevenire il morbo di Alzheimer (MA).
La colina è un nutriente sicuro e facile da somministrare, presente naturalmente in alcuni cibi e può essere usato come integratore alimentare. Il primo autore Ramon Velazquez e i colleghi del Banner Neurodegenerative Disease Research Center (NDRC) dell'ASU hanno studiato se questo nutriente può alleviare gli effetti del MA.
All'inizio di quest'anno, Velazquez e colleghi hanno trovato benefici transgenerazionali nei sintomi di tipo MA di topi le cui madri avevano ricevuto integratori di colina. L'ultimo studio espande questa linea di ricerca, esplorando gli effetti della colina somministrata in età adulta, piuttosto che nei topi fetali.
Lo studio si concentra su topi femmine allevate per sviluppare sintomi di tipo MA. Data la maggiore prevalenza di MA nelle femmine umane, lo studio ha cercato di stabilire i risultati nei topi femmina. I risultati hanno mostrato che, quando questi topi ricevono molta colina nella dieta per tutta la vita, essi mostrano miglioramenti nella memoria spaziale, rispetto a quelli trattati con un regime normale di colina.
In particolare, i risultati pubblicati nel luglio 2019 da un gruppo in Cina hanno trovato benefici nell'uso di integratori di colina per tutta la vita nei topi maschi con sintomi di tipo MA. “I nostri risultati replicano bene i risultati di quel gruppo nelle femmine”, spiega Velazquez.
È curioso che gli effetti benefici dell'integrazione continua di colina riducono l'attivazione delle microglia, cellule specializzate che liberano il cervello dei detriti deleteri. Anche se di norma mantengono sano il cervello, quando sono sovra-attivate, nel cervello insorge infiammazione e morte dei neuroni, i sintomi più comuni di MA.
Le riduzioni osservate nelle microglia associate alla malattia, presenti in varie neurodegenerazioni, offrono nuove emozionanti percorsi di ricerca e suggeriscono dei modi per trattare una vasta gamma di disturbi, come lesioni cerebrali traumatiche, sclerosi multipla e Parkinson. I risultati dello studio sono pubblicati nel numero attuale della rivista Cell Aging.
Integrare la dieta con colina extra
La colina protegge il cervello dal MA in almeno due modi, entrambi esplorati nel nuovo studio. Nel primo, la colina blocca la produzione di placche amiloide-beta, la patologia caratteristica della malattia.
Nel secondo, l'integratore di colina riduce l'attivazione delle microglia. La sovra-attivazione delle microglia provoca infiammazione nel cervello e può portare alla morte neuronale, compromettendo la funzione cognitiva.
Meccanicamente, la riduzione dell'attivazione delle microglia avviene alterando due recettori chiave: acetilcolina nicotinico alfa7 e Sigma-1. Un nuovo rapporto di quest'anno ha scoperto che la colina può essere agonista dei recettori Sigma-1 (un agonista è una sostanza che attiva un determinato recettore). Questi risultati confermano che l'integrazione permanente con colina può alterare l'espressione del recettore sigma-1, attenuando così l'attivazione delle microglia.
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Linee guida per la colina nella dieta
Ricerche precedenti sul MA avevano indicato che non c'è un singolo fattore in gioco, ma una moltitudine di fattori che si ritiene contribuiscano allo sviluppo della malattia, tra cui la genetica, l'età e lo stile di vita. Inoltre, gli studi suggeriscono che la dieta può avere un effetto significativo per aumentare o ridurre il rischio di declino cognitivo.
Un rapporto recente ha suggerito che le diete a base vegetale possono essere nocive a causa della mancanza di importanti nutrienti, tra cui la colina. Un altro rapporto recente ha scoperto che l'aumento dei casi di demenza nel Regno Unito può essere associato ad una mancanza di raccomandazioni per la colina nella dieta per tutta la vita. Da agosto 2019, MA e altre forme di demenza sono la principale causa di morte in Inghilterra e Galles.
Il livello di assunzione adeguato di colina stabilito attualmente per le donne adulte (>19 anni di età) è 425mg/die e per gli uomini adulti 550mg/die. Una linea convergente di prove indica che anche l'attuale dose giornaliera raccomandata (RDI) può non essere ottimale per un corretto processo di invecchiamento, soprattutto nelle donne. Questo è rilevante, data la maggiore incidenza di MA nelle donne. Questo suggerisce che aggiungere colina nella dieta può essere utile nel prevenire cambiamenti neuropatologici associati all'invecchiamento cerebrale.
Il limite massimo tollerabile (TUL) di colina con poche probabilità di causare effetti collaterali per gli adulti (> 19 anni) è 3.500mg/giorno, che è 8,24 volte superiore alla raccomandazione di 425mg/giorno per le femmine e 6,36 volte superiore ai 550mg/giorno per i maschi. “Il nostro regime di integratore di colina è solo 4,5 volte la RSI, ben al di sotto del TUL e rende questa una strategia sicura”, dice Velazquez.
La colina è presente in vari alimenti. Secondo il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), livelli alti di colina si trovano nel fegato di pollo (85g: 247 mg), uova (1 uovo grande con tuorlo: 147mg), bistecca di manzo nutrito con erba (85g: 55mg), germe di frumento (1 toast da 28g: 51mg), latte (226g: 38mg) e cavolini di Bruxelles (mezza tazza: 32mg). Sono inoltre ampiamente disponibili, a costi contenuti, integratori vitaminici con colina, ad esempio colina bitartrato e cloruro di colina. Gli integratori vitaminici che contengono colina sono particolarmente rilevanti per coloro che hanno una dieta a base vegetale.
Effetti della colina
Tutte le cellule vegetali e animali richiedono colina per mantenere l'integrità strutturale. È risaputo che la colina è particolarmente importante per la funzione cerebrale.
Il corpo umano usa la colina per produrre acetilcolina, un neurotrasmettitore responsabile del funzionamento della memoria, del controllo muscolare e dell'umore. La colina è usata anche per costruire le membrane cellulari e ha un ruolo fondamentale nella regolazione dell'espressione genica. Inoltre, un nuovo rapporto di gennaio 2019 ha trovato che la colina è un agonista dei recettori Sigma-1, che sono implicati nella patogenesi del MA.
In questo studio, i ricercatori hanno usato un labirinto di acqua per determinare se i topi con sintomi di tipo MA, che avevano ricevuto in permanenza colina extra, mostravano miglioramenti nella memoria spaziale. Si è constatato che questo era effettivamente il caso, e un esame successivo del tessuto del topo, estratto dall'ippocampo (una regione del cervello nota per avere un ruolo centrale nella formazione della memoria), ha confermato variazioni nell'amiloide-beta tossica e riduzione dell'attivazione delle microglia, con minore infiammazione nel cervello.
A causa di alterazioni in recettori cruciali delle microglia indotte dalla colina, i miglioramenti nel comportamento possono essere attribuiti all'attivazione ridotta delle microglia. "Abbiamo scoperto che l'integrazione permanente con colina ha alterato i recettori 'acetilcolina nicotinica alfa7' e 'Sigma-1', che può aver provocato la riduzione di microglia attivate, associate alla malattia", ha detto Velazquez. Questi recettori regolano la risposta immunitaria del sistema nervoso centrale e la loro disregolazione contribuisce alla patogenesi.
Il significato dello studio stabilisce gli effetti benefici dell'integrazione dei nutrienti nelle femmine per tutta la vita. “Il nostro lavoro integra bene il lavoro recente che mostra benefici per i maschi di topi-MA su un regime di integrazione di colina per tutta la vita. Nessuno ha dimostrato benefici dell'integrazione di colina per tutta la vita nei topi-MA femmine. Questo è ciò che è nuovo del nostro lavoro".
La colina è un candidato per la prevenzione del MA in quanto è considerata un'alternativa sicura, rispetto a molti prodotti farmaceutici. “A 4,5 volte l'RSI (dose giornaliera raccomandata), siamo ben al di sotto del limite massimo tollerabile, facendo di questo una strategia terapeutica preventiva sicura”.
Anche se i risultati migliorano la comprensione della malattia, gli autori suggeriscono che sono necessarie altre sperimentazioni cliniche per confermare se la colina può essere un trattamento praticabile nel futuro.
Fonte: Richard Harth in Arizona State University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Ramon Velazquez, Eric Ferreira, Sara Knowles, Chaya Fux, Alexis Rodin, Wendy Winslow, Salvatore Oddo. Lifelong choline supplementation ameliorates Alzheimer’s disease pathology and associated cognitive deficits by attenuating microglia activation. Aging Cell, 2019, DOI
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