Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Anche nella Stazione Spaziale Internazionale si studierà l'Alzheimer

ISS

Sarà presto condotto nello spazio un esperimento unico alla ricerca di ulteriori informazioni sulla meccanica di malattie come il diabete, l'Alzheimer e il Parkinson, guidato da un gruppo di ricerca del Rensselaer Polytechnic Institute.


Amir Hirsa, professore di ingegneria meccanica, aerospaziale e nucleare del Rensselaer, ha sviluppato un nuovo approccio per studiare la dinamica dei fluidi in un modo che imita più da vicino molti aspetti del corpo umano. L'unico problema è che richiede un ambiente di microgravità, quindi il posto migliore per testarlo è la Stazione Spaziale Internazionale (ISS).


Per vedere i preparativi per l'esperimento, guarda questo video.


"Le persone si stanno rendendo conto che la fluidodinamica non è un problema secondario; potrebbe essere un problema primario dal punto di vista fisiologico", ha detto Hirsa. "Comprendere la relazione tra flusso dei fluidi e formazione di amiloide potrebbe essere un piccolo ma importante passo nella comprensione di una malattia e nel lavoro verso una cura".


Le fibrille amiloidi sono gruppi di proteine ​​collegate alle malattie neurodegenerative. Il movimento fluido nel corpo causa sforzo da taglio, che aumenta la velocità con cui le proteine ​​perdono la loro forma naturale e si trasformano in fibrille. Lo studio di questo processo sulla Terra è complicato dai contenitori (necessari per contenere il fluido) che interferiscono con il processo di formazione della fibrilla.


Hirsa ha sviluppato un concetto, che definisce 'ring-sheared drop' (goccia tranciata da anello), che consentirà di studiare la fluidodinamica senza contenitore. In un ambiente a microgravità, sottolinea Hirsa, la tensione superficiale può tenere insieme il fluido. Ciò consentirà ai ricercatori di osservare come le proteine ​​reagiscono allo stress senza dover spiegare come anche le pareti solide di un piatto possono influire su di esse.


Il 21 luglio è previsto il lancio di un missile diretto alla ISS da Cape Canaveral in Florida. Tra le altre cose, trasporterà hardware costruito dalla NASA - ispirato da Hirsa - e campioni della proteina di insulina ricombinante umana preparata dal gruppo di Hirsa per questo esperimento.


Una volta che è in corso, una siringa erogherà una grande goccia di liquido costituito da acqua e insulina disciolta. La goccia si attacca a un anello sottile fisso su un lato e un altro anello sottile sull'altro lato che può ruotare. L'anello rotante può essere fatto girare per tagliare la proteina, accelerando significativamente la formazione di amiloide.


Prima del lancio, ingegneri e fornitori della NASA sono stati al Rensselaer per una settimana per certificare i campioni della squadra per il volo. Il team della NASA ha anche allestito una rete di comunicazioni nel seminterrato del Jonsson Engineering Center a Rensselaer, dove il team di Hirsa monitorerà continuamente l'esperimento visto che rimarrà nello spazio per settimane. I ricercatori saranno in grado di controllare il livello di taglio e di usare un microscopio e altre sonde per monitorare la formazione di fibrille proteiche.


"È incredibilmente interessante che stiamo portando qualcosa sulla Terra che non possiamo davvero studiare sulla Terra e stiamo andando nello spazio per escludere alcune variabili", ha detto Nick Debono, dottorando in ingegneria aerospaziale che fa parte del gruppo di ricerca di Hirsa. "Ancora più interessante è che non è mai stato fatto prima".


Questo progetto riunisce ingegneri di più discipline in uno stile collaborativo che è un segno distintivo del Centro Biotecnologie e Studi Interdisciplinari (CBIS) del Rensselaer, di cui fa parte Hirsa. Come esperto di meccanica dei fluidi e aerodinamica, che applica le sue conoscenze fondamentali alle scienze della vita, Hirsa incarna questo approccio.


Il CBIS è anche sede di un programma predottorato, finanziato dai National Institutes of Health, orientato alla ricerca di nuovi modi per diagnosticare e curare il morbo di Alzheimer con approcci interdisciplinari tecnologicamente guidati. Il progetto riflette anche l'eredità del Rensselaer nel lavorare con la NASA per spingere i confini dell'esplorazione nello spazio a beneficio dell'umanità.


"Questo è un sogno che si avvera", ha detto Hirsa. "Essere in grado di aiutare la ricerca sulla salute umana non era nella mia formazione originale, ma grazie a Dio sono riuscito ad applicare la scienza fondamentale a qualcosa che è davvero eccitante e influenza una grande parte della società".


Hirsa spera che questo metodo verrà utilizzato da altri gruppi di ricerca a bordo della ISS in futuro. Se il concetto funzionerà, ha intenzione di espandere le indagini del suo team con altre proteine ​​come quelle associate all'Alzheimer.


I ricercatori di Rensselaer immaginano futuri esperimenti in cui imitano ancora di più ciò che accade nel corpo, rivestendo la goccia tranciata da anelli con i film oleosi che formano le nostre membrane cellulari. Il loro lavoro potrebbe persino consentire lo sviluppo futuro di prodotti farmaceutici sulla Terra e nello spazio.


"Se questo esperimento avrà successo, ci sono diversi modi in cui è possibile usare l'hardware e la tecnologia sviluppati per studiare nello spazio, ad esempio, la formazione di film batterici nelle interfacce", ha detto Aditya Raghunandan, ingegnere postdottorato di ingegneria meccanica che lavora su questa ricerca. "Inoltre, se l'industria farmaceutica svilupperà un nuovo farmaco per curare l'Alzheimer, o il Parkinson, potremo usare la goccia tranciata da anello per comprendere la stabilità e l'efficacia del nuovo farmaco in presenza di stress e interfacce".

 

 

 


Fonte: Rensselaer Polytechnic Institute (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.