Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Controllo ritmico delle 'onde cerebrali' può potenziare la memoria

Il controllo della frequenza delle 'onde cerebrali' potrebbe aiutare a migliorare il richiamo dei ricordi delle persone e fornire potenzialmente una chiave per sbloccare condizioni come il morbo di Alzheimer (MA), secondo un nuovo studio.


Durante i processi neurali rilevanti per la memoria sono presenti delle oscillazioni nel cervello, e usando approcci diversi per guidare queste onde cerebrali si dimostra un collegamento diretto per migliorare la memoria.


I neuroscienziati dell'Università di Birmingham hanno esaminato la ricerca sul campo e hanno concluso che le prestazioni della memoria possono essere migliorate dalla stimolazione neurale ritmica o 'entrainment', con una gamma di tecniche invasive e non invasive.


Lavorando con partner della Ruhr University di Bochum, in Germania e dell'Emory University Hospital di Atlanta, negli Stati Uniti, hanno pubblicato le loro scoperte in un articolo di revisione per la rivista Trends in Neurosciences.


Il dott. Simon Hanslmayr, del Centre for Human Brain Health dell'Università di Birmingham, ha commentato:

"Possiamo modulare le prestazioni della memoria attraverso la stimolazione neurale ritmica, che può essere semplice come far sfarfallare una luce a un ritmo particolare che è poi seguito dai neuroni nel cervello.

"Sarà necessaria molta più ricerca, ma sembra chiaro che guidare i ritmi del cervello in questo modo è uno strumento promettente per migliorare la memoria, sia per le persone sane che per i pazienti che soffrono di malattie come il morbo di Alzheimer".


Le onde cerebrali possono essere controllate in diversi modi. Possono essere modulate usando suoni e immagini, come pure con oscillazioni elettriche ed elettromagnetiche non invasive. Le oscillazioni neurali possono anche essere controllate con la stimolazione elettrica del cervello profondo.


I ricercatori osservano che le oscillazioni del cervello agiscono su specifici meccanismi neurali che influenzano la formazione, il mantenimento, il consolidamento e il recupero della memoria. Indagare come questi meccanismi sono influenzati dalle oscillazioni del cervello sarà fondamentale nello sviluppo di terapie efficaci per i disturbi legati alla memoria.


La loro revisione solleva anche una serie di domande chiave per i neuroscienziati, tra cui:

  • Qual è il potenziale terapeutico dell'entrainment?
  • In che modo approcci diversi di stimolazione influenzano la memoria nei test con stimoli come film, realtà aumentata e realtà virtuale?
  • Quali meccanismi neurali sono influenzati dalle oscillazioni cerebrali in diverse bande di frequenza e come influiscono sulla formazione e il recupero dei ricordi?

 

 

 


Fonte: University of Birmingham (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Simon Hanslmayr, Nikolai Axmacher, Cory S. Inman. Modulating Human Memory via Entrainment of Brain Oscillations. Trends in Neurosciences, 6 June 2019, DOI: 10.1016/j.tins.2019.04.004

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)