Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le nocciole, fonte di vitamina E, possono prevenire varie malattie degli anziani

Le nocciole sono pronte per essere il non plus ultra per il 2019, e una nuova ricerca suggerisce che l'aggiunta di nocciole alla tua dieta quotidiana potrebbe essere di buon auspicio per la tua salute a lungo termine.


Il nuovo studio, eseguito all'Oregon State University e pubblicato nel numero di dicembre del Journal of Nutrition, ha trovato che gli anziani che hanno aggiunto nocciole alla loro dieta per 16 settimane hanno migliorato significativamente i loro livelli di due micronutrienti chiave.


I risultati hanno mostrato un aumento delle concentrazioni ematiche di magnesio e livelli urinari elevati di un prodotto di degradazione dell'α-tocoferolo, comunemente noto come vitamina E.


Gli anziani hanno un rischio più alto di varie malattie croniche in cui livelli inadeguati di vitamine e minerali possono avere un ruolo significativo, che comprendono le malattie cardiovascolari, l'Alzheimer, le malattie del fegato e il cancro.


I noccioli degli alberi, come le nocciole, contengono un'ampia varietà di vitamine e minerali e sono un'ottima fonte di vitamina E e buona fonte di magnesio, due 'nutrienti carenti' che mancano nella dieta tipica americana.

 

Lo studio

I ricercatori hanno dichiarato che l'obiettivo dello studio era di determinare se il consumo giornaliero di nocciole da parte di anziani sani per 16 settimane può migliorare i biomarcatori dello stato di micronutrienti, in particolare della vitamina E e del magnesio.


I partecipanti (22 donne e 10 uomini con età media di 63 anni) hanno consumato 57 g al giorno di nocciole per 16 settimane.


Sono stati presi campioni di sangue e di urina e misure antropomorfe all'inizio e alla fine dell'intervento per determinare le concentrazioni plasmatiche di α-tocoferolo e le concentrazioni sieriche di magnesio, lipidi, glucosio, insulina e proteina C reattiva ad alta sensibilità, insieme ai metaboliti della vitamina E urinaria; sono stati misurati diversi altri micronutrienti mediante un test di proliferazione dei linfociti.


C'erano 3 endpoint primari (=obiettivi), calcolati come variazione media nei valori tra il basale e la fine dell'intervallo di 16 settimane per (1) plasma α-tocoferolo, (2) α-carbossietil idrossirromanolo (α-CEHC, un metabolita dell'α-tocoferolo), e (3) siero di magnesio.

 

Nocciole: l'indulgente nocciolo della salute

Una porzione di 28,35 g di nocciole crude contiene il 27% (4 mg) del valore giornaliero (15 mg) di vitamina E. La vitamina E è un micronutriente carente, come identificato dalle Linee-guida Dietetiche per gli Americani 2015-2020, che spesso è consumato a livelli inferiori al requisito medio stimato di 15 mg al giorno.


Queste nuove scoperte integrano le conoscenze esistenti sul ruolo delle noci nella salute del cuore. Nel 2003, la U.S. Food and Drug Administration ha approvato un'indicazione qualificata sulla salute legata alla frutta secca che afferma: "Le prove scientifiche suggeriscono, ma non dimostrano, che mangiare 42 g al giorno di gran parte delle noci, come le nocciole, nell'ambito di una dieta a basso contenuto di grassi saturi e colesterolo, può ridurre il rischio di malattie cardiache".


Le U.S Dietary Guidelines raccomandano che la maggior parte dell'assunzione di grassi sia insaturo. Una porzione di nocciole crude (28,35 g, circa 21 nocciole) ha 6 g di grassi monoinsaturi e solo 1 g di grassi saturi.


Questa scoperta si basa anche su un crescente corpo di prove scientifiche sui benefici della frutta secca per gli anziani (età media 63). Nel 2013, i ricercatori osservazionali dell'Università di Harvard hanno scoperto che mangiare noci potrebbe aiutare a ridurre il rischio di mortalità, e che coloro che mangiavano noci ogni giorno, come le nocciole, vedevano quasi raddoppiare i benefici per la salute. I benefici sono stati osservati sia negli uomini che nelle donne, indipendentemente da altri fattori predittivi di mortalità.


I risultati, pubblicati nel New England Journal of Medicine, erano basati su circa tre decenni di follow-up di 76.464 donne del Nurses' Health Study (1980-2010) e di 42.498 uomini dell'Health Professionals Follow-up Study (1986- 2010), e comprendevano l'esame dei dati di un questionario sul cibo.


Rispetto alle persone che non mangiavano noci, le persone che mangiavano noci avevano benefici che aumentavano insieme al numero di porzioni di noci che mangiavano. Coloro che mangiavano noci sette volte alla settimana avevano quasi il doppio del beneficio rispetto a quelli che mangiavano noci una volta alla settimana; quelli che mangiavano noci una volta alla settimana avevano un beneficio piccolo, ma comunque significativo.


Questo studio osservazionale conferma in modo importante il corpo di ricerca sulle noci e sulla salute del cuore; tuttavia, data la sua natura osservazionale, non è possibile dedurre alcuna relazione di causa-effetto tra consumo di noci e mortalità.

 

 

 


Fonte: Oregon Hazelnut Marketing Board via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Alexander J Michels, Scott W Leonard, Sandra L Uesugi, Gerd Bobe, Balz Frei, Maret G Traber. Daily Consumption of Oregon Hazelnuts Affects α-Tocopherol Status in Healthy Older Adults: A Pre-Post Intervention Study. The Journal of Nutrition, 5 Dec 2018, DOI: 10.1093/jn/nxy210

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.