Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Colorante fluorescente può rilevare segni di neurodegenerazione prima e più accuratamente

fluorescent dye for neurodegeneration detectionIl nuovo colorante fluorescente può essere adattato per legarsi a specifiche forme polimorfiche di complessi amiloidi insulinici. (Fonte: IPC PAS, Grzegorz Krzyzewski)

I segni di malattie neurodegenerative, visibili anni prima dell'apparizione delle manifestazioni cliniche, possono essere rilevati durante l'esame di campioni medici mediante microscopia a fluorescenza.
Questo è possibile, tuttavia, a condizione che vengano usati coloranti opportunamente sensibili e selettivi che si legano a specifiche strutture amiloidi.


Un nuovo colorante, proposto da un gruppo di scienziati polacco-americani, rappresenta un passo verso la profilassi neuromedica personalizzata del futuro.


Dai disturbi della memoria alla famigerata malattia di Creutzfeldt-Jakob o all'Alzheimer, dozzine di malattie sono legate alla formazione di depositi di fibrille amiloidi di forme complesse. Si depositano a causa del misfolding [errata piegatura] delle proteine, in strutture la cui forma più nota è l'amiloide-beta.


Ci sono motivi per credere che presto i primi segni di neurodegenerazione saranno identificabili nei laboratori medici in uno stadio precedente di sviluppo della malattia del cervello, e in un modo molto più preciso che mai. Sono state aperte nuove strade di rilevamento grazie ai risultati di un team polacco-americano, che comprende scienziati dell'Istituto di chimica fisica dell'Accademia Polacca delle Scienze (IPC PAS) di Varsavia, dell'Università tecnologica di Wroclaw, dell'Università del Michigan e dell'Università della California di Santa Barbara.


Con l'invecchiamento della società, sta crescendo l'importanza della diagnosi precoce delle malattie neurodegenerative, che di solito si manifestano nelle persone in età avanzata. La posta in gioco è alta, basta guardare i dati sull'Alzheimer. Mentre solo il 3% delle persone sopra i 70 anni soffre della malattia, circa la metà della popolazione soffre dopo i 90 anni. È noto, tuttavia, che questa malattia inizia probabilmente fino a 20 anni prima dell'apparire dei primi sintomi. In questa situazione, assume un significato particolare l'individuazione precoce e precisa dei suoi annunciatori.


Il Dott. Piotr Hanczyc (del IPC PAS, attualmente alla Facoltà di Fisica dell'Università di Varsavia), primo autore della pubblicazione apparsa nel numero di settembre del Journal of Luminescence, afferma:

"Prima di esaminare un campione di liquido cerebrospinale di un paziente sotto un microscopio a fluorescenza, il tecnico di laboratorio deve in qualche modo marcare le sostanze chimiche richieste con un colorante fluorescente. Di solito vengono usate piccole molecole per questo scopo, selezionate in modo che si leghino solo con le molecole che devono essere rilevate.

"Abbiamo dimostrato che possiamo usare con successo il derivato poliotiofenico PTEBS come colorante. Questo è un polimero, cioè una struttura atomica abbastanza grande. In pratica, si è scoperto che la dimensione molecolare di PTEBS non solo non è uno svantaggio, ma in realtà è un vantaggio piuttosto significativo".


La ricerca del team ha permesso di concludere che la presenza sia delle molecole chimiche richieste che dei loro aggregati può essere registrata usando il colorante PTEBS, anche quando sono presenti nel campione a concentrazioni significativamente inferiori rispetto a quelle rilevate dal tioflavin T, attualmente uno dei coloranti fluorescenti più popolari per marcare gli aggregati proteici.


Un vantaggio importante del nuovo colorante è legato all'esistenza di forme polimorfiche di amiloide, cioè al fatto che mentre una configurazione di atomi in una molecola può essere responsabile di innescare processi neurodegenerativi, un'altra può rivelarsi innocua. Il Dr. Hanczyc sottolinea:

"Le tinture standard sono molecole di piccole dimensioni, non si può fare molto con esse, inoltre sono state accuratamente testate e sappiamo già molto su di esse: le molecole del nostro colorante sono grandi e molti gruppi sostituenti sono attaccati alla catena principale.

"Questi gruppi possono essere modificati ed estesi in larga misura, aumentando l'affinità del colorante non solo per la forma selezionata dell'amiloide, ma anche per il suo polimorfismo specifico. Questo ci dà molto con cui lavorare".


Il nuovo colorante dovrebbe aiutare, tra l'altro, a determinare con più precisione le varianti polimorfiche responsabili del decorso dei processi neurodegenerativi nei pazienti. Tuttavia, le sue applicazioni negli esami profilattici sono particolarmente promettenti perché consentirebbero la selezione di strategie di trattamento più efficaci, personalizzate per un particolare paziente.


Questo tipo di procedura implica che sarebbe possibile ritardare in modo significativo lo sviluppo di malattie neurodegenerative e in futuro probabilmente addirittura prevenirle.

 

 

 


Fonte: Institute of Physical Chemistry of the Polish Academy of Sciences via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: A. Justyniarski, J. Kim, A. Mikhailovsky, M. Ivanova. Surface patterns of insulin fibrils revealed by time-resolved spectroscopy measurements of fluorescent probes. Journal of Luminescence, Sep 2018, DOI: 10.1016/j.jlumin.2018.03.038

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.