Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il cervelletto, area sottostimata del cervello, è il centro controllo di qualità della mente

cerebellum in the brainIl cervelletto, una volta ritenuto solo centro di controllo del movimento, è coinvolto in ogni aspetto della funzione cerebrale superiore, secondo un nuovo studio svolto all'Università di Washington di St. Louis (Foto: GettyImages)

Il cervelletto non può restare senza il rispetto che merita. Situato in modo scomodo sul lato inferiore del cervello, e inizialmente ritenuto responsabile solo del controllo del movimento, il cervelletto è da lungo tempo trattato come un qualcosa di addizionale dai ricercatori che studiano le funzioni cerebrali più elevate.


Ma i ricercatori dell'Università di Washington di St. Louis sostengono che sottostimare il cervelletto è un errore. Le loro scoperte, pubblicate il 25 ottobre su Neuron, suggeriscono che il cervelletto mette lingua in ogni aspetto delle funzioni cerebrali superiori: non solo movimento, ma attenzione, pensiero, pianificazione e processo decisionale.


"La mia più grande sorpresa è stato scoprire che l'80% del cervelletto è dedicato alle cose intelligenti", ha detto l'autore senior Nico Dosenbach MD/PhD, assistente professore di neurologia, di terapia occupazionale e di pediatria. "Tutti pensavano che il cervelletto riguardasse il movimento. Se il tuo cervelletto è danneggiato, non puoi muoverti agevolmente, la tua mano si muove a strappi quando cerchi di raggiungere qualcosa. La nostra ricerca suggerisce fortemente che, proprio come il cervelletto funge da controllo di qualità sul movimento, esso controlla anche i tuoi pensieri, li ammorbidisce, li corregge, perfeziona le cose".


Dosenbach è un membro fondatore del Midnight Scan Club, un gruppo di neuroscienziati della Washington University che a turno si scambiano uno scanner MRI a tarda notte, scrutando il proprio cervello per ore per generare una quantità enorme di dati di alta qualità per la loro ricerca. Un'analisi precedente dei dati del Midnight Scan Club ha dimostrato che una sorta di scansione cerebrale chiamata 'MRI di connettività funzionale' può rilevare in modo affidabile differenze fondamentali nel modo in cui è cablato ogni singolo cervello.


Il ricercatore post-dottorato e primo autore Scott Marek PhD, ha deciso di applicare un'analisi simile al cervelletto. Nella corteccia cerebrale più conosciuta - lo strato esterno del cervello raggrinzato - sono state disegnate mappe di cablaggio che collegano aree distanti tra loro in reti che governano visione, attenzione, linguaggio e movimento.


Ma nessuno sapeva come è organizzato il cervelletto negli individui, in parte perché una stranezza della tecnologia MRI implica che i dati ottenuti dalla parte inferiore del cervello tendono ad essere di bassa qualità. Nel set di dati del Midnight Scan Club, tuttavia, Marek ha avuto accesso a più di 10 ore di scansioni su ciascuna delle 10 persone, sufficienti per dare un'occhiata seria al cervelletto.


Usando le reti della corteccia come modello, Marek è riuscito a identificare le reti nel cervelletto. In particolare, mancano le reti sensoriali - visione, udito e tatto - e solo il 20% del cervelletto è dedicato al movimento, all'incirca la stessa quantità della corteccia cerebrale. Il restante 80% è occupato da reti coinvolte nella cognizione di ordine superiore: la rete di attenzione; la rete predefinita, che ha a che fare con il sogno ad occhi aperti, il richiamo dei ricordi e proprio il pensiero sospeso; e due reti che sovrintendono alle funzioni esecutive come il processo decisionale e la pianificazione.


"Le reti delle funzioni esecutive sono molto rappresentate nel cervelletto", ha detto Marek. "La nostra intera comprensione del cervelletto deve allontanarsi dal solo controllo motorio e coinvolgere il controllo generale della cognizione di livello superiore".


I ricercatori hanno misurato i tempi dell'attività cerebrale e hanno scoperto che il cervelletto era costantemente l'ultima fase nei circuiti neurologici. I segnali erano ricevuti attraverso i sistemi sensoriali e trattati in reti intermedie nella corteccia cerebrale prima di essere inviati al cervelletto. Lì, ipotizzano i ricercatori, i segnali vengono sottoposti a controlli di qualità finali prima di essere inviati alla corteccia cerebrale per l'implementazione.


"Se pensi a una catena di montaggio, il cervelletto è la persona alla fine che ispeziona la macchina e dice: 'Questo è buono; lo venderemo' o 'Questo ha un'ammaccatura; dobbiamo tornare indietro e ripararlo", ha detto Dosenbach. "È dove tutti i tuoi pensieri e le tue azioni si affinano e la qualità è controllata".


Sappiamo che le persone con danni al cervelletto diventano scoordinate, con un'andatura instabile, discorsi farfugliati e difficoltà nei compiti motori come mangiare. Il cervelletto è anche molto sensibile all'alcol, il che è uno dei motivi per cui le persone che hanno bevuto troppe bevande inciampano qua e là.


Ma i nuovi dati possono aiutare a spiegare perché chi è ubriaco mostra anche scarsa capacità di giudizio. Proprio come una persona ubriaca barcolla perché il suo cervelletto compromesso non è in grado di eseguire i consueti controlli di qualità sulla funzione motoria, anche le cattive decisioni alimentate dall'alcol potrebbero riflettere una rottura del controllo di qualità sulle funzioni esecutive.


Marek ha anche eseguito analisi di rete individualizzate sulle 10 persone nel set di dati. Ha scoperto che, mentre le funzioni cerebrali sono organizzate in modo approssimativamente identico nel cervelletto di tutti, c'è una variazione individuale sufficiente per distinguere le scansioni cerebrali eseguite su due partecipanti. I ricercatori stanno ora valutando se tali differenze individuali nelle reti cerebellari siano correlate a intelligenza, comportamento, tratti della personalità come adattabilità o condizioni psichiatriche.


"Molti ricercatori che stanno esaminando i collegamenti tra la funzionalità e il comportamento del cervello ignorano il cervelletto", ha detto Dosenbach. "Tagliano fuori quei dati e li gettano via, perché non sanno cosa farne. Ma nel cervelletto c'è il quadruplo dei neuroni della corteccia cerebrale, quindi se stai lasciando fuori il cervelletto, ti sei già sparato sui piedi prima di iniziare. Il potenziale di scansionare l'intero cervello umano contemporaneamente è capire come tutto funziona insieme. Non puoi vedere come funziona l'intero circuito quando te ne manca un pezzo importante".

 

 

 


Fonte: Tamara Bhandari in Washington University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Scott Marek, Joshua S. Siegel, Evan M. Gordon, Ryan V. Raut, Caterina Gratton, Dillan J. Newbold, Mario Ortega, Timothy O. Laumann, Babatunde Adeyemo, Derek B. Miller, Annie Zheng, Katherine C. Lopez, Jeffrey J. Berg, Rebecca S. Coalson, Annie L. Nguyen, Donna Dierker, Andrew N. Van, Catherine R. Hoyt, Kathleen B. McDermott, Scott A. Norris, Joshua S. Shimony, Abraham Z. Snyder, Steven M. Nelson, Deanna M. Barch, Bradley L. Schlaggar, Marcus E. Raichle, Steven E. Petersen, Deanna J. Greene, Nico U.F. Dosenbach. Spatial and Temporal Organization of the Individual Human Cerebellum. Neuron, 2018; DOI: 10.1016/j.neuron.2018.10.010

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)