Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un derivato del tabacco previene la perdita di memoria nei topi con Alzheimer

Uno studio condotto dai ricercatori del VA Bay Pines Healthcare System e della University of South Florida ha scoperto che la cotinina, un composto derivato dal tabacco, ha ridotto le placche associate alla demenza e ha impedito la perdita di memoria in un topo modello di Alzheimer.

I risultati sono anticipati in rete nel Journal of Alzheimer's Disease prima della pubblicazione stampata.

Echeverria

"Abbiamo trovato un composto che protegge i neuroni, previene la progressione della malattia patologia di Alzheimer, migliora la memoria e ha dimostrato di essere sicuro", ha detto Valentina Echeverria, PhD, scienziato del Bay Pines VA Healthcare System e assistente alla cattedra di Medicina Molecolare alla USF Health. "Sembra che la cotinina agisca su diversi aspetti della patologia di Alzheimer nel modello di topo. Questo, combinato con un buon profilo di sicurezza del farmaco negli esseri umani, lo rende una terapia potenziale molto interessante per l'Alzheimer".

Mentre gli attuali farmaci per l'Alzheimer possono aiutare a ritardare l'insorgenza dei sintomi, nessuno arresta o inverte i processi della malattia. Inoltre, i farmaci attuali possono avere effetti collaterali indesiderati. Alcuni studi epidemiologici hanno dimostrato che le persone che fumano tendono ad avere minore incidenza di malattia di Parkinson e di Alzheimer. Gli studi hanno ampiamente attribuito questo effetto apparentemente benefico alla nicotina, di cui è stato segnalato il miglioramento della memoria e la riduzione delle placche di tipo Alzheimer nei topi. Tuttavia, gli effetti cardiovascolare nocivi della nicotina e le proprietà di dipendenza rendono il composto un candidato farmaco non ideale per le malattie neurodegenerative.

Il team del Bay Pines VA / USF ha deciso di esaminare gli effetti della cotinina, il sottoprodotto principale del metabolismo della nicotina, in topi con malattia di Alzheimer. La cotinina è atossica e più duratura rispetto alla nicotina. Inoltre, la sua sicurezza è già stata dimostrata in studi clinici umani che hanno valutato il potenziale della cotinina di alleviare i sintomi di astinenza da tabacco.

I ricercatori hanno somministrato cotinina ogni giorno per cinque mesi a topi giovani adulti (2 mesi di età), geneticamente modificati per sviluppare problemi di memoria che imitano l'Alzheimer con l'invecchiamento. Alla fine dello studio di cinque mesi, i topi di Alzheimer trattati con cotinina hanno ottenuto risultati migliori nei compiti di misurazione della memoria di lavoro e della capacità di pensiero rispetto ai topi di Alzheimer di controllo non trattati. Il trattamento a lungo termine con cotinina è apparso fornire ai topi di Alzheimer una protezione completa da deficit di memoria spaziale: il loro rendimento in questa area del test era identico a quello dei topi normali, senza demenza.

Il cervello dei topi di Alzheimer trattati con cotinina ha mostrato una riduzione del 26 per cento dei depositi di placche amiloidi, che sono una caratteristica dell'Alzheimer. La cotinina ha anche inibito l'accumulo degli oligomeri peptide amiloidi (un predecessore delle placche senili) nel cervello di questi topi. Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che la cotinina ha stimolato il fattore di segnalazione Akt, che promuove la sopravvivenza dei neuroni e migliora l'attenzione e la memoria. Le placche senili probabilmente non si erano ancora formate o avevano appena cominciato ad accumularsi nel cervello dei topi adulti giovani quando è stato avviato il trattamento a lungo termine con cotinina. I ricercatori suggeriscono che la "cotinina può essere utile per prevenire il deterioramento cognitivo se somministrata a persone che non presentano ancora il deficit cognitivo di Alzheimer o con lieve alterazione cognitiva nelle fasi iniziali della malattia".

I ricercatori sono alla ricerca di un sostegno aggiuntivo per una sperimentazione clinica pilota per studiare l'efficacia della cotinina nel prevenire la progressione verso la demenza di Alzheimer nei pazienti con lieve alterazione cognitiva, ha detto la Echeverria.

La squadra VA-USF sta anche studiando il potenziale del composto derivato dal tabacco per alleviare l'ansia indotta dalla paura e aiutare a smussare i ricordi traumatici in modelli di topo con disordine da stress post-traumatico. Co-autori dello studio comprendono ricercatori dell'Università di Miami, dell'Università di Manchester (Regno Unito), del Boston College, e del Saitama Medical Center e Saitama Medical University (Giappone). Lo studio è stato finanziato in parte da premi del Florida Department of Health's James and Esther King Biomedical Research Program, dalla Alzheimer's Association e della Società Giapponese per la Promozione della Scienza.

 


Riferimento: "Cotinine Reduces Amyloid-β Aggregation and Improves Memory in Alzheimer's Disease Mice," Valentina Echeverria, Ross Zeitlin, Sarah Burgess, Sagar Patel, Arghya Barman, Garima Thakur, Magorzota Mamcarz, Li Wang, David B. Sattelle, Daniel A. Kirschner, Takashi Mori, Roger M. LeBlanc, Rajeev Prabhakar and Gary W. Arendash, Journal of Alzheimer's Disease, 24 (4) 2011.  DOI: 10.3233/JAD-2011-102136, IOS Press. 

Pubblicato su Alzheimer's Reading Room il 27 aprile 2011 Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)