Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio dimostra che interpretare i compiti è cruciale per ricordarli, specialmente nel MCI

Hai mai fatto shopping e sei tornato a casa solo per scoprire che hai dimenticato di acquistare l'oggetto per cui eri uscito? Sapevi che stava per piovere, ma hai lasciato l'ombrello a casa? Sei uscito e hai lasciato il televisore acceso?


Tutti questi sono esempi di fallimento della memoria prospettica, non ti sei ricordato di eseguire l'azione che ti eri proposto. Sebbene questi esempi siano relativamente insignificanti, la memoria prospettica scadente può avere gravi conseguenze: dimenticarsi di assumere farmaci o di spegnere la stufa, ad esempio.


Una mancanza di memoria prospettica può essere un segno precoce dell'Alzheimer, secondo gli psicologi dell'Università di Chichester, e si stanno usando nuovi metodi terapeutici per impiegare i livelli di memoria prospettica come mezzo per diagnosticare con precisione le malattie di deterioramento cognitivo. Tali metodi possono essere alternative efficaci e non invasive ai metodi clinici tradizionali come l'estrazione del liquido spinale cerebrale.


In una ricerca pubblicata sulla rivista Neuropsychology, un team guidato dal dipartimento di Psicologia e Counseling dell'università di Chichester ha studiato le prestazioni della memoria prospettica di 96 partecipanti, compresi pazienti con lieve decadimento cognitivo da 64 a 87 anni, adulti sani da 62 a 84 anni e adulti più giovani dai 18 ai 22 anni.


Lo studio, che comprendeva anche membri della Radboud University Nijmegen, della Sussex Partnership NHS Foundation Trust e dell'Università di Lisbona, ha esaminato le prestazioni della memoria prospettica prima dell'introduzione di una tecnica di miglioramento e l'ha confrontata con le prestazioni dopo la tecnica di miglioramento. La tecnica usata era l'«enactment codificato» [messa in atto codificata], in cui i soggetti venivano incoraggiati a rappresentare, esprimere con gesti l'attività che dovevano ricordare di fare.


Tutti i gruppi di età hanno riportato un miglioramento nella memoria prospettica, ma è stato particolarmente marcato in quei soggetti più anziani con lieve decadimento cognitivo, cioè potenzialmente nelle prime fasi dell'Alzheimer. Lo studio suggerisce che incoraggiare le persone in questa categoria ad adottare l'enactment come mezzo per migliorare la memoria potenziale potrebbe comportare per loro una vita indipendente e autonoma più lunga.


A guidare lo studio è stata la dott.ssa Antonina Pereira, docente di psicologia (metodi di ricerca, cognizione e neuroscienze) all'università. Ha detto:

"La scarsa memoria prospettica può variare dal vagamente fastidioso al pericolo di vita, a seconda delle circostanze. Volevamo confermare due cose: la memoria prospettica si deteriora con l'età e le tecniche di enactment potrebbero supportare quelli con una scarsa memoria prospettica".

"Abbiamo effettivamente trovato che la memoria prospettica si erode man mano che invecchiamo, e le nostre prime scoperte in questa piccola area di ricerca suggerirebbero che le tecniche di enactment sono efficaci nel migliorare la memoria prospettica. Siamo stati rincuorati nel vedere che c'era un miglioramento nel nostro gruppo con lieve deterioramento cognitivo.

"Le tecniche di enactment hanno il potenziale di essere un metodo economicamente efficace e ampiamente applicabile in grado di supportare la vita indipendente. Ciò contribuisce alla salute, al benessere e alle relazioni sociali di un individuo riducendo al contempo il carico di cura".

 

Il consiglio della Pereira per superare la memoria prospettica scadente

"La prossima volta che vorresti ricordare di prendere il latte al negozio mentre torni a casa, non aspettare fino a quando sei arrivato a casa per renderti conto che ti sei dimenticato di farlo. Invece, simula l'azione che vorresti ricordare, facendo finta che la stai facendo realmente, nel modo più vivido possibile.

"Questo potrebbe sembrare imbarazzante, ma si è provata una tecnica ottimale per migliorare la memoria prospettica. Può avere effetti molto duraturi e funzionare anche per persone con problemi cognitivi. Rappresentare l'azione è cruciale".

 

 

 


Fonte: University of Chichester (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Antonina Pereira, Mareike Altgassen, Lesley Atchison, Alexandre de Mendonça, Judi Ellis. Sustaining prospective memory functioning in amnestic mild cognitive impairment: A lifespan approach to the critical role of encoding.. Neuropsychology, 2018; 32 (5): 634 DOI: 10.1037/neu0000441

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.