Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


'Exergames': aiuto per chi è esposto al rischio di Alzheimer o demenza

Degli anziani con lieve decadimento cognitivo (MCI), spesso un precursore dell'Alzheimer, hanno mostrato un miglioramento significativo in alcune capacità complesse di pensiero e memoria dopo l'exergaming, secondo un nuovo studio.


I risultati potrebbero incoraggiare gli anziani, i caregiver e gli operatori sanitari a perseguire o prescrivere gli exergames (videogiochi che richiedono anche esercizio fisico) nella speranza di rallentare gli effetti debilitanti di chi ha l'MCI, a volte uno stadio tra il normale invecchiamento cerebrale e la demenza.


"Sono dati promettenti", ha detto Cay Anderson-Hanley, prof.ssa associata di psicologia dell'Union College e prima autrice dello studio. "L'exergaming è un'altra cosa che potrebbe essere aggiunta all'arsenale di strumenti per combattere questa crudele malattia".


Lo studio appare nell'attuale numero di Frontiers in Aging Neuroscience. La ricerca pubblicata in precedenza dalla Anderson-Hanley e da altri aveva scoperto che gli anziani che fanno esercizio usando le caratteristiche dei videogiochi interattivi sperimentano maggiori benefici per la salute cognitiva rispetto a quelli che si affidano solo all'esercizio tradizionale.


Per l'ultimo studio, i ricercatori volevano esaminare anziani con diagnosi, o a rischio, di MCI. L'MCI è più comune negli over-55; a 65 anni circa il 15-20% della popolazione mostra segni di MCI, secondo l'Alzheimer's Association. I ricercatori hanno inizialmente arruolato più di 100 anziani per lo studio, che è stato finanziato da una sovvenzione del National Institute on Aging.


Quattordici persone (divisi equamente tra uomini e donne) hanno persistito per 6 mesi con exergames regolare. L'età media era di 78 anni. Il primo gruppo di 7 persone doveva pedalare lungo una pista ciclabile in realtà virtuale più volte alla settimana. Al secondo gruppo è stato assegnato un compito più impegnativo per il cervello: pedalare mentre giocavano a un videogioco che includeva la caccia ai draghi e la raccolta di monete. In un certo numero di siti sono state posizionate biciclette speciali, tra cui ospedali, centri comunitari e centri abitati indipendenti.


I risultati sono stati confrontati con i dati raccolti da un gruppo separato di 8 anziani che hanno giocato ai videogiochi su un laptop ma non hanno pedalato, e anche con un gruppo della ricerca precedente che ha usato solo una cyclette tradizionale senza componenti di gioco.


Al termine della sperimentazione clinica randomizzata, i partecipanti del gruppo che pedalava lungo una pista ciclabile virtuale e quelli che hanno inseguito draghi e monete raccolte si sono ritrovati con una funzione esecutiva significativamente migliore, che controlla, in parte, il multi-tasking [più attività contemporanee] e il processo decisionale.


"La funzione esecutiva è l'amministratrice del cervello. È fondamentale per rimanere indipendenti nella vita futura", ha affermato la Anderson-Hanley. "Ad esempio, ti permette di cucinare due cose sulla stufa allo stesso tempo. Ti assicura di non dimenticare che stai facendo bollire l'acqua mentre hai qualcosa nel forno".


I benefici per entrambi i gruppi sono stati visti anche per la memoria verbale e la funzione fisica, suggerendo che, per gli anziani, lo sforzo di incorporare l'exergaming in un regime di esercizio quotidiano potrebbe valere la pena di essere fatto.


La Anderson-Hanley ha riconosciuto che sono necessarie ulteriori ricerche con un campione più grande per confermare i risultati del team. Una delle sfide affrontate è stata quella di invogliare gli anziani ad andare in palestra o in un altro luogo per l'exergame. Il team sta lavorando per far sì che gli anziani possano farlo da casa, usando la cyclette con un videogioco installato su un tablet.


Nel frattempo, la ricerca suggerisce i benefici dell'esercizio mentre si stimola il cervello con alcune sfide mentali, come la navigazione su una pista ciclabile panoramica o la riproduzione interattiva di un videogioco.


"L'obiettivo è esplorare metodi ancora più efficaci per prevenire o migliorare il declino cognitivo degli anziani, adattando l'accessibilità e il livello di coinvolgimento mentale nell'esercizio interattivo cognitivo e fisico"
, ha detto la Anderson-Hanley. "I risultati suggeriscono che il miglior risultato per la salute del cervello può derivare dal farli insieme: muoviti e usa il cervello".

 

 

 


Fonte: Union College (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Cay Anderson-Hanley, Nicole M. Barcelos, Earl A. Zimmerman, Robert W. Gillen, Mina Dunnam, Brian D. Cohen, Vadim Yerokhin, Kenneth E. Miller, David J. Hayes, Paul J. Arciero, Molly Maloney and Arthur F. Kramer. The Aerobic and Cognitive Exercise Study (ACES) for Community-Dwelling Older Adults With or At-Risk for Mild Cognitive Impairment (MCI): Neuropsychological, Neurobiological and Neuroimaging Outcomes of a Randomized Clinical Trial. Front. Aging Neurosci, Published on 04 May 2018, doi: 10.3389/fnagi.2018.00076

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)