Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo microscopio vede l'attività di molti neuroni allo stesso tempo

Nuovo microscopio vede l'attività di molti neuroni allo stesso tempoIl nuovo microscopio Firefly è ottimizzato per eseguire studi optogenetici esaminando molti neuroni contemporaneamente. Ogni punto luminoso qui rappresenta un neurone di un topo geneticamente modificato.Un microscopio appena sviluppato sta fornendo agli scienziati uno strumento notevolmente migliorato per studiare come i disturbi neurologici come l'epilessia e l'Alzheimer influenzano la comunicazione neuronale.


Il microscopio è ottimizzato per eseguire studi con tecniche di optogenetica, una tecnologia relativamente nuova che usa la luce per controllare e visualizzare i neuroni geneticamente modificati con proteine ​​sensibili alla luce.


"Il nostro nuovo microscopio può essere usato per esplorare gli effetti di diverse mutazioni genetiche sulla funzione neuronale", ha dichiarato Adam Cohen della Harvard University in USA, e responsabile del gruppo di ricerca che ha sviluppato il microscopio. "Un giorno potrebbe essere usato per testare gli effetti dei farmaci sperimentali sui neuroni derivati ​​da persone con disturbi del sistema nervoso, e cercare di identificare i farmaci per curare le malattie che non hanno trattamenti adeguati in questo momento".


Il nuovo microscopio, chiamato Firefly, può vedere un'area di 6 mm di diametro, oltre cento volte più grande del campo visivo della maggior parte dei microscopi usati per l'optogenetica. Piuttosto che studiare l'attività elettrica di un neurone, l'ampia area di scansione rende possibile individuare gli impulsi elettrici che i neuroni usano per comunicare e poi osservare quegli impulsi che viaggiano da una cellula all'altra attraverso un grande circuito neurale contenente centinaia di cellule.


Nel cervello, ogni neurone si connette di solito ad altri mille neuroni, quindi la visualizzazione di una rete più grande è importante per capire come le malattie neurologiche influenzano la comunicazione neuronale.


Sulla rivista Biomedical Optics Express della The Optical Society, Cohen e i suoi colleghi riferiscono di aver assemblato il nuovo microscopio con meno di $ 100.000 usando componenti che sono quasi tutti disponibili in commercio. Il microscopio non solo vede un'area vasta, ma raccoglie anche la luce in modo estremamente efficiente. Ciò fornisce l'alta qualità dell'immagine e la velocità necessaria per osservare impulsi elettrici neuronali che durano solo un millesimo di secondo.

 

Usare la luce per vedere i neuroni che 'sparano'

Il nuovo microscopio è ideale per lo studio dei neuroni umani allevati in laboratorio. Nell'ultimo decennio, gli scienziati hanno sviluppato modelli di cellule umane per molti disturbi del sistema nervoso. Queste cellule possono essere geneticamente modificate per contenere proteine ​​sensibili alla luce che consentono agli scienziati di usare la luce per far sparare i neuroni o per controllare variabili come i livelli dei neurotrasmettitori o l'aggregazione delle proteine. Altre proteine ​​fluorescenti sensibili alla luce trasformano gli impulsi elettrici invisibili provenienti dai neuroni in brevi lampi di fluorescenza che possono essere ripresi e misurati.


Queste tecniche hanno permesso agli scienziati di studiare i messaggi in entrata e in uscita dai singoli neuroni, ma i microscopi disponibili in commercio non sono ottimizzati per sfruttare appieno il potenziale degli approcci optogenetici. Per colmare questa lacuna tecnologica, i ricercatori hanno progettato il microscopio Firefly per stimolare i neuroni con un modello complesso contenente un milione di punti luce e quindi registrare i brevi lampi di fluorescenza della luce che corrispondono a impulsi elettrici sparati ​​dai neuroni.


Ogni pixel del modello di luce può stimolare in modo indipendente una proteina sensibile alla luce. Poiché i pixel possono essere di molti colori distinti, è possibile attivare contemporaneamente diversi tipi di proteine ​​sensibili alla luce. Il modello di luce può essere programmato per coprire un intero neurone, stimolare determinate aree di un neurone o essere utilizzato per illuminare più cellule contemporaneamente. "Questo sistema ottico fornisce un milione di segnali in entrata e un milione in uscita, permettendoci di vedere tutto ciò che accade in queste culture neurali", ha spiegato Cohen.


Dopo aver stimolato i neuroni, il microscopio usa una macchina fotografica a migliaia di fotogrammi al secondo per catturare la fluorescenza indotta dagli impulsi elettrici estremamente brevi. "Il sistema ottico deve essere altamente efficiente per rilevare i buoni segnali entro un millisecondo", ha affermato Cohen. "Una buona parte dell'ingegneria è stata dedicata allo sviluppo di ottiche che non solo possono rappresentare una vasta area, ma lo fanno con un'efficienza molto elevata di cattura della luce".


Per cogliere in modo efficiente la luce su una vasta area, il microscopio Firefly usa una lente obiettivo delle dimensioni di una lattina piuttosto che la lente obbiettivo usata dalla maggior parte dei microscopi. I ricercatori hanno anche usato una configurazione ottica che aumenta la quantità di luce che stimola i neuroni per garantire che i neuroni emettano una fluorescenza luminosa durante lo sparo.


"L'unico elemento personalizzato nel microscopio è un piccolo prisma posto tra i neuroni e la lente dell'obiettivo"
, ha spiegato Cohen. "Questo componente importante fa sì che la luce viaggi lungo lo stesso piano delle cellule piuttosto che entrare nel campione perpendicolarmente, mantenendo la luce del materiale illuminante sopra e sotto le cellule, riducendo la fluorescenza di fondo che renderebbe difficile vedere la fluorescenza che proviene in realtà da i neuroni".

 

Vedere 85 neuroni contemporaneamente

I ricercatori hanno mostrato il loro nuovo microscopio usandolo per stimolare otticamente e registrare la fluorescenza dai neuroni umani in coltura. "I neuroni erano una grande confusione di spaghetti", ha detto Cohen. "Abbiamo dimostrato che è possibile risolvere 85 singoli neuroni contemporaneamente in una misurazione che richiede circa 30 secondi".


Dopo la stimolazione iniziale e la scansione, i ricercatori sono riusciti a trovare 79 di quelle 85 cellule una seconda volta. Questa capacità è importante per gli studi che richiedono che ogni cellula venga vista prima e dopo l'esposizione a un farmaco, per esempio.


In una seconda dimostrazione, i ricercatori hanno usato il microscopio per mappare le onde elettriche che si propagano attraverso le cellule cardiache coltivate. Questo ha dimostrato che il microscopio poteva essere utilizzato per studiare i ritmi cardiaci anormali, che si verificano quando i segnali elettrici che coordinano i battiti cardiaci non funzionano correttamente.


"Il sistema che abbiamo sviluppato è progettato per guardare un campione relativamente piatto come le cellule in coltura"
, ha detto Cohen. "Stiamo ora sviluppando un sistema per eseguire approcci optogenetici nel tessuto intatto, che ci consentirebbe di osservare come questi neuroni si comportano nel loro contesto nativo".


I ricercatori hanno anche fondato una società di biotecnologie chiamata Q-State Biosciences che sta usando una versione migliorata del microscopio per lavorare con aziende farmaceutiche alla scoperta di nuovi farmaci.

 

L'ampio campo visivo del microscopio e la capacità di visualizzazione veloce consentono di vedere i segnali elettrici che viaggiano rapidamente da neurone a neurone. L'osservazione della rete neuronale così grande è importante per capire come le malattie neurologiche influenzano la comunicazione neuronale.

 

 


Fonte: The Optical Society (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Christopher A. Werley, Miao-Ping Chien, Adam E. Cohen. An ultrawidefield microscope for high-speed fluorescence imaging and targeted optogenetic stimulation. Biomedical Optics Express, 2017; 8 (12): 5794 DOI: 10.1364/BOE.8.005794

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.