Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il gioco mentale 'Virtual Week' può aiutare gli anziani a rimanere indipendenti più a lungo

Il gioco per la mente Virtual week puo aiutare gli anziani a rimanere indipendenti piu a lungoUna schermata del gioco per la mente 'Virtual Week' (Fonte: Baycrest Health Sciences)Un team internazionale di scienziati ha dimostrato che un mese solo di allenamento al computer sul gioco per la mente «Virtual Week» aiuta gli anziani a rafforzare significativamente la memoria prospettica, un tipo di memoria che è di fondamentale importanza per la pianificazione, il funzionamento quotidiano e la vita indipendente.

Gli anziani che hanno partecipato al gioco di allenamento cognitivo, hanno "più che raddoppiato" il numero di compiti di memoria prospettica (che riguarda il futuro) svolti correttamente, rispetto ai gruppi di controllo che hanno eseguito altre attività, come corsi di musica.

I risultati promettenti sono segnalati dal Rotman Research Institute del Baycrest Health Sciences, che ha guidato lo studio, e sono stati pubblicati on-line ieri su Frontiers in Human Neuroscience.

La memoria prospettica si riferisce alla capacità di ricordare e realizzare con successo le intenzioni e le attività previste durante il giorno; essa tende anche ad indebolirsi con l'età. La memoria prospettica rappresenta tra il 50% e l'80% dei problemi di memoria quotidiani segnalati, ma pochi studi hanno cercato di formare o riabilitare la memoria prospettica degli anziani.

Questo studio unico è il primo ad incorporare un approccio «allenare per trasferire», essenzialmente un intervento formativo progettato perchè i partecipanti pratichino dei compiti reali di memoria prospettiva in contesti quotidiani simulati e valutino se i miglioramenti cognitivi si trasferiscono alle prestazioni realizzate nella vita a casa.

"Con l'invecchiamento della popolazione mondiale, sta diventando sempre più importante sviluppare dei modi per sostenere il buon funzionamento della memoria prospettica, in modo che gli anziani possano continuare a vivere autonomamente a casa senza la necessità di assistenza", ha detto Nathan Rose, primo sperimentatore dello studio e ora ricercatore alla Facoltà di Psicologia dell'Australian Catholic University di Melbourne.

L'autore senior della ricerca è il Dott. Fergus Craik, ricercatore della memoria di fama internazionale con sede alla Baycrest. "Anche se questi risultati sono incoraggianti, rappresentano un primo passo per esplorare l'efficacia dell'allenamento della memoria prospettica con il programma di formazione «Virtual Week»", ha detto il dottor Craik. "Forse l'aspetto più interessante è che la formazione in laboratorio ha ottenuto miglioramenti nei compiti di memoria della vita reale. Questo trasferimento dal laboratorio alla vita è stato difficile da raggiungere negli studi precedenti".

Nello studio, gli scienziati hanno sviluppato una variante di un gioco da tavolo computerizzato chiamato «Virtual Week» (Settimana virtuale), in cui i giocatori simulano di trascorrere una giornata su un percorso che assomiglia al gioco dell'Oca. I giocatori tirano un dado virtuale (uno di una coppia di dadi) per spostare la propria pedina nella giornata virtuale. Lungo la strada, i giocatori devono ricordarsi di eseguire diverse operazioni di memoria prospettica, come prendere farmaci o togliere la cena dal forno al momento opportuno.

Si sono allenati 59 adulti sani, da 60 a 79 anni di età, giocando sui 24 livelli del gioco per un mese (3 sedute alla settimana, due livelli per sessione). La difficoltà del gioco è aumentata nel corso della formazione, in termini di numero di operazioni da completare al giorno, di complessità dei compiti, e/o di interferenze con compiti precedenti. La difficoltà è stata adattata al livello di prestazione di ciascun individuo del giorno precedente. Sono state prese le misurazioni della prestazione della memoria prospettica, prima e dopo l'allenamento, e confrontate con due gruppi di controllo, uno dei quali ha eseguito un programma di formazione cognitiva basato sulla musica e l'altro non ha avuto alcun intervento.

Gli scienziati hanno scoperto grandi guadagni dalla formazione nelle prestazioni della memoria prospettica del gruppo che ha giocato la partita «Virtual Week» (rispetto ai gruppi di controllo). Inoltre, questi guadagni si sono trasformati in miglioramenti significativi nella memoria prospettica del mondo reale, comprese le prestazioni delle attività simulate della vita quotidiana a seguito della formazione. Tali attività comprendevano contare il resto dei pagamenti e seguire le istruzioni per i farmaci.

I ricercatori hanno anche messo a punto un compito «richiama», in cui i partecipanti dovevano ricordarsi di telefonare al laboratorio da casa durante le loro attività quotidiane.

Le scansioni cerebrali (EEG) su un sottoinsieme dei gruppi hanno mostrato alcune evidenze di neuroplasticità (cioè cambiamenti del cervello), che si correlavano a prestazioni corrette della memoria prospettica, in particolare con la possibilità di fermarsi dal fare l'attività in corso e passare a un'azione prevista, al momento opportuno.

I primi risultati sono così promettenti che i ricercatori hanno ottenuto un finanziamento dall'Australian Research Council, in collaborazione con Villa Maria Catholic Homes, per dare seguito allo studio con uno di controllo più ampio e randomizzato. Il team di ricerca ha avuto anche una borsa di studio con i colleghi del Centro Cuore e Mente al Mary MacKillop Institute for Health Research dell'Australian Catholic University, per implementare il programma di formazione cognitivo basato sul gioco nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica, un gruppo che dimostra gravi problemi di memoria prospettica associati alla cura di sé.

 

**********
Lo studio è stato finanziato in parte dal Natural Sciences and Engineering Research Council of Canada, dal Baycrest's Centre for Brain Fitness, dall'Australian Research Council, e dalla Roland Ernst Foundation.

Oltre a Rose e Craik, il team di ricerca includeva Peter Rendell (Australian Catholic University, Melbourne), Alexandra Hering e Matthias Kliegel (Università di Ginevra), e Gavin Bidelman (Università di Memphis).

 

 

 


Fonte: Baycrest Centre for Geriatric Care via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Nathan S. Rose, Peter G. Rendell, Alexandra Hering, Matthias Kliegel, Gavin M. Bidelman, Fergus I. M. Craik. Cognitive and neural plasticity in older adults’ prospective memory following training with the Virtual Week computer game. Frontiers in Human Neuroscience, 2015; 9 DOI: 10.3389/fnhum.2015.00592

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.