Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio A4: prevenire la perdita di memoria prima che insorgano i sintomi

Studio A4: prevenire la perdita di memoria prima che insorgano i sintomiIl segreto per la felicità è avere una cattiva memoria.

Sta partendo un importante esperimento clinico che cerca di rimuovere una proteina chiave del cervello per prevenire la perdita di memoria almeno un decennio prima che i sintomi si notino negli anziani sani.


Lo studio, al quale partecipa il Nantz National Alzheimer Center dello Houston Methodist Hospital, si concentra su un trattamento sperimentale per ridurre l'impatto della proteina amiloide-beta. Lo studio A4, che sta per Anti-Amyloid Treatment in Asymptomatic Alzheimer’s, esamina individui da 65 a 85 anni che sono ritenuti a rischio di perdita di memoria legata all'Alzheimer, ma che non hanno ancora mostrato segni della malattia.


Con le scansioni PET (tomografia ad emissione di positroni), i ricercatori e i medici hanno scoperto che l'amiloide-beta inizia a formare le placche nel cervello di persone con Alzheimer da 10 a 20 anni prima dell'apparizione dei sintomi iniziali della malattia.


Gli scienziati ritengono che l'accumulo di amiloide-beta abbia un ruolo chiave nello sviluppo finale della perdita di memoria da Alzheimer, inducendo l'eccesso di produzione di una forma anomala della proteina tau, importante per il cervello. Il farmaco sperimentale usato nello studio A4 è l'anticorpo monoclonale solanezumab, che punta l'amiloide in eccesso nel cervello. L'obiettivo di questo studio è capire se il solanezumab può ritardare i sintomi cognitivi di declino e perdita di memoria nei pazienti che non hanno ancora avuto la diagnosi, rallentando i possibili danni relativi all'Alzheimer nel cervello.


Il Nantz National Alzheimer Center di Houston è uno dei siti di studio che analizza anche i pazienti per la tau anomala, che forma grovigli di fibre che probabilmente distruggono le cellule nervose e diffondono i danni cerebrali. Il suo direttore Joseph Masdeu MD è stato il primo medico-scienziato a rilevare una funzione precoce delle scansioni nell'Alzheimer ed è da molto tempo concentrato sul ruolo del neuroimaging nel determinare i cambiamenti del cervello che sono alla base dei problemi di memoria e di linguaggio caratteristici dell'Alzheimer.


Masdeu ha detto:

"E' incoraggiante essere in grado di rilevare l'eccesso di amiloide-beta con la tecnologia PET nelle persone predisposte per l'Alzheimer e quindi provare a ridurre i livelli di amiloide con il solanezumab.

"Tuttavia, sembra che ci sia un punto nello sviluppo dell'Alzheimer, dove la rimozione della amiloide-beta non inverte nè arresta la progressione della malattia, perché a quel punto è stata generata troppa tau anormale. Questo è il motivo per cui è importante utilizzare la PET per misurare la quantità di tau anormale nel cervello
.

"Tra le principali cause di morte negli Stati Uniti, l'Alzheimer è l'unica che al momento non possiamo prevenire o curare.
Ci auguriamo che il rallentamento dell'insorgenza del morbo possa aiutare i pazienti a resistere fino a quando sarà trovata una prevenzione o una cura".


Per qualificarsi per lo studio, i pazienti devono essere di età compresa tra 65 e 85 anni e avere un partner di studio che è disposto a partecipare in qualità di fonte di informazioni e che ha contatti almeno settimanali con il partecipante.


I test di neuroimaging con PET determineranno se sono presenti depositi anomali di amiloide-beta nel cervello. Se è così, i pazienti dello studio saranno randomizzati al trattamento sperimentale o a un gruppo placebo. Dovranno partecipare circa 1.000 adulti, in più di 60 siti negli Stati Uniti, in Canada e in Australia. Masdeu si aspetta che si iscrivano almeno 30 persone allo Houston Methodist Hospital.


Lo studio di tre anni è finanziato dal National Institute on Aging, dalla Eli Lilly and Company, e da diverse organizzazioni filantropiche. Lo studio A4 è coordinato dalò'Alzheimer's Disease Cooperative Study.

 

 

 


Fonte: Houston Methodist (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.