Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Grandi speranze da un nuovo farmaco della Biogen

Grandi speranze da un farmaco dellal BiogenGeorge Scangos, amministratore delegato della Biogen Inc. (Foto: © Mike Segar / Reuters)Lo studio preliminare su un farmaco dell'azienda farmaceutica Biogen Inc., che si prefigge di combattere l'Alzheimer, ha avuto risultati positivi.


Se gli studi futuri avranno altrettanto successo, il farmaco potrebbe essere una fonte enorme di denaro.


La Biogen Idec ha entusiasmato il mercato Venerdì scorso, fornendo la prova che il suo farmaco di Alzheimer potrebbe essere il primo a trattare con successo la causa sottostante della malattia.


In uno studio clinico, il farmaco ha dimostrato un rallentamento significativo delle declino cognitivo e della demenza associata all'Alzheimer, con un miglioramento che è arrivato fino all'82% dei sintomi mentali, rispetto al gruppo di controllo, dopo un anno di trattamento.


Presentando i dati dell'esperimento per lo sviluppo del farmaco denominato aducanumab, la Biogen ha detto di aver ridotto significativamente l'accumulo di placca amiloide nel cervello, che è considerato corresponsabile dell'Alzheimer.


Anche se la società, che ha sede a Cambridge nel Massachussets, ha ancora molta strada da fare prima di ottenere l'approvazione del farmaco dalla FDA, i risultati dello studio di fase 1 sono così incoraggianti che alcuni analisti hanno suggerito che il trattamento potrebbe alla fine valere almeno 10 miliardi di dollari di vendite. Le azioni della Biogen hanno chiuso con un aumento del 10% dopo che la società ha comunicato i dati in una conferenza da Nizza in Francia.


Un trattamento efficace per l'Alzheimer manca da lungo tempo all'industria farmaceutica. Parte del problema è che i ricercatori lottano per collegare alla malattia a un particolare gene o marcatore in modo definitivo. La Biogen potrebbe aver confermato tale rapporto, identificando un bersaglio per i farmaci futuri e aumentando così la possibilità di trattare le persone con Alzheimer,.


I farmaci che possono alleviare la demenza e altri sintomi cognitivi potrebbero aiutare i 35 milioni di pazienti che hanno la malattia nel mondo. La Biogen potrebbe in realtà essersi distinta nella progettazione del suo studio clinico, piuttosto che del farmaco in sè stesso. Per iniziare, l'azienda ha selezionato attentamente i partecipanti allo studio prospettico con scansioni PET per assicurarsi che avessero veramente le placche amiloidi puntate dal farmaco.


Questa fase addizionale, dicono gli esperti, può essere il motivo per cui il farmaco della Biogen ha ottenuto un beneficio statisticamente significativo mentre altre aziende avevano fallito con i loro trattamenti sperimentali, come il solanezumab della Eli Lilly, che ha fatto fiasco in vari test. "Un numero di partecipanti tra il 20 e il 30%, probabilmente non potevano avere benefici dalle terapie", ha detto degli altri studi Andy Acker, gestore del fondo Janus Global Life Science. "Questo crea molto rumore".


La Biogen ha anche selezionato solo pazienti con una forma iniziale o lieve di Alzheimer per il suo studio, fatto che potrebbe aver reso più facile dimostrare un miglioramento cognitivo così grande. "L'entità del miglioramento nell'efficacia è davvero sorprendente", dice Mark Schoenebaum, analista biotech e farmaceutico della Evercore ISI.


E se la società riuscirà a replicare dei risultati altrettanto impressionanti nei test successivi, può avere il primo farmaco di Alzheimer di grande impatto nelle mani. "Quanto vale un farmaco che può affrontare realmente la causa dell'Alzheimer?", si chiede Acker. La risposta: probabilmente cifre misurate in miliardi di dollari.

 

 

 

 

 


Fonte: Fortune.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.