Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Insonnia degli anziani legata più alla qualità del sonno che alla durata

Insonnia degli anziani legata più alla qualità del sonno che alla durataDistribuzione per età (fino a 34 anni, 35-44, 45-54, 55-65, over-65) delle persone che si sono rivolte al PS per problemi riconducibili al zolpidem, un principio attivo di molti farmaci prescritti per il trattamento dell'insonnia. (Fonte: http://www.samhsa.gov/data/2k13/DAWN079/sr079-Zolpidem.htm)Gli anziani si lamentano di frequente per l'insonnia, ma un nuovo studio rileva che i problemi del sonno possono derivare più dalla qualità del riposo e da altri problemi di salute, che dalla durata complessiva del sonno.


Si stima che circa il 30 per cento degli adulti dichiari di avere sintomi di insonnia, che comprendono difficoltà ad addormentarsi, a mantenere il sonno o a svegliarsi troppo presto e poi a non sentirsi ben riposati durante il giorno.


Studi precedenti avevano suggerito che quasi la metà degli anziani segnalano almeno un sintomo di insonnia e che la mancanza di sonno ristoratore potrebbe essere collegato a malattie cardiache, cadute, e al declino del funzionamento cognitivo di giorno.


Il nuovo studio ha scoperto delle discrepanze tra insonnia auto-riferita e i risultati registrati su un dispositivo di monitoraggio del sonno. La percezione degli anziani del sonno non sempre corrisponde a quello che succede quando si usa una valutazione più obiettiva per monitorare i modelli e i comportamenti del sonno.


Una ricerca pubblicata online su Journals of Gerontology:Medical Sciences ha usato i dati di 727 partecipanti al «National Social Life, Health and Aging Project» che sono stati invitati a partecipare in modo casuale allo studio. Lo studio sull'attività ed il sonno aveva due componenti: un questionario auto-compilato sul sonno, che comprendeva domande sulle esperienze di sonno della persona (ad esempio: "quanto spesso ti senti veramente riposato quando ti svegli alla mattina?"), e 72 ore di un actigrafo, che è un sensore, tipo orologio da polso, che controlla il sonno ed i movimenti.


L'autore dello studio Linda Waite, Professore «Lucy Flower» di Sociologia Urbana all'Università di Chicago e direttrice del Center on Aging del NORC alla UChicago, ha detto che i ricercatori volevano valutare oggettivamente diversi aspetti delle caratteristiche del sonno degli anziani, il motivo per cui hanno usato l'actigrafo, oltre alle domande del sondaggio. "Gli anziani possono lamentarsi della sveglia troppo mattutina e di non sentirsi riposati, nonostante accumulino un numero notevole di ore di sonno", ha detto la Waite.


Le misurazioni dell'actigrafo hanno dimostrato che la maggior parte degli anziani ha una quantità sufficiente di sonno. Anche se i problemi di sonno segnalati sono comuni tra gli individui più anziani, secondo il sondaggio solo circa il 13 per cento degli anziani nello studio ha detto di sentirsi «raramente o mai» riposato al risveglio al mattino. Circa il 12 per cento ha riferito di avere spesso difficoltà ad addormentarsi, il 30 per cento ha indicato di avere regolarmente problemi con il risveglio durante la notte e il 13 per cento ha segnalato di svegliarsi troppo presto e di non essere in grado di addormentarsi di nuovo per la maggior parte del tempo.


I dati dell'actigrafo hanno fornito dati dimostranti che la durata media del periodo di sonno tra i partecipanti allo studio era di 7,9 ore e il tempo medio di sonno totale era 7,25 ore. La Waite ha detto che questo indica che la maggior parte degli anziani rispetta sempre la quantità raccomandata di sonno e di solito non ha i problemi di sonno comuni.

Può essere rilevante perché:

L'insonnia e i problemi del sonno sono considerati fattori di rischio per l'Alzheimer.


Un altro risultato inaspettato per i ricercatori è stato che gli intervistati che hanno riferito di svegliarsi più frequentemente durante la notte avevano anche il tempo totale di sonno più lungo. "Questo suggerisce che una domanda sul sentirsi riposati può attingere ad altri aspetti della salute o psicologici che gli anziani sperimentano ogni giorno", ha detto la Waite.

"I nostri risultati suggeriscono che le lamentele su quelli che sembrano problemi specifici del sonno nei questionari possono essere visti più correttamente come indicatori di problemi generali o di sonno insoddisfacente, che possono essere causati da altri inconvenienti nella loro vita che ne influenzano il benessere generale. Queste domande del sondaggio e l'actigrafia possono misurare i diversi aspetti dell'esperienza di sonno".

 

*******
Hanno partecipato allo studio i co-autori Martha McClintock, Distinguished Service Professor di Psicologia; Ronald Thisted, professore di studi sulla salute e statistica; e i colleghi della University of Missouri e della Stanford University. Lo studio è stato finanziato dal National Institute on Aging.

 

 

 

 

 


Fonte: Jann Ingmire in  University of Chicago  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  J.-H. Chen, L. Waite, L. M. Kurina, R. A. Thisted, M. McClintock, D. S. Lauderdale. Insomnia Symptoms and Actigraph-Estimated Sleep Characteristics in a Nationally Representative Sample of Older Adults. The Journals of Gerontology Series A: Biological Sciences and Medical Sciences, 2014; DOI: 10.1093/gerona/glu144

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

 

Notizie da non perdere

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)