Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Calcio per 70enni: effetti benefici su cuore, forza muscolare e mineralizzazione ossea

Una ricerca, effettuata dal Centro di Copenaghen per lo Sport in Team e la Salute in Danimarca, dimostra che gli anziani non allenati diventano nettamente più in forma e più sani con il calcio.


Dopo solo 4 mesi di allenamenti bisettimanali da 1 ora, gli uomini hanno avuto miglioramenti nel consumo massimo di ossigeno, nella funzione muscolare e nella mineralizzazione ossea.


Tre articoli scientifici sono stati pubblicati alcuni giorni fa sullo Scandinavian Journal of Medicine & Science in Sports, con la descrizione degli effetti, in termini di forma fisica e salute, dell'allenamento al calcio per uomini non allenati da 63 a 75 anni.


I ricercatori di Copenaghen, guidati dal professor Peter Krustrup del Centro di Copenaghen per lo Sport in Team e la Salute dell'Università di Copenhagen, hanno un caso convincente: il calcio è una forma divertente, sociale ed efficace di intervento di formazione ad alta intensità, che è aperta a tutti.

 

Anziani non addestrati possono anche giocare

"I nostri studi precedenti avevano dimostrato che i 70-enni, che hanno giocato a calcio per tutta la vita, hanno un equilibrio posturale e una forza muscolare rapida che sono paragonabili a quelle di 30-enni non addestrati", spiega Krustrup. "Questa volta abbiamo fatto un passo avanti valutando l'intensità dell'allenamento al calcio, così come gli effetti del calcio sulla salute e sulla forma fisica, sugli anziani non addestrati, con poca esperienza di calcio".


"Lo studio ha rivelato che gli anziani inattivi hanno migliorato il consumo massimo di ossigeno del 15% e la prestazione durante l'intervallo di esercizio di ben il 50%, giocando a calcio per 1 ora, due volte alla settimana, per 4 mesi. Inoltre, la funzione muscolare è migliorata del 30% e la mineralizzazione ossea del collo del femore è aumentata del 2%. I risultati forniscono una forte evidenza che il calcio è una forma intensa, versatile ed efficace di allenamento, anche per gli anziani non addestrati. Sicuramente non è mai troppo tardi per iniziare a giocare a calcio. Il calcio aumenta la capacità fisica e la salute del cuore e riduce al minimo il rischio di cadute e fratture degli anziani che non hanno mai giocato a calcio prima o non giocano da decenni", spiega Krustrup.

 

Intensità altissima

"I giocatori avevano frequenze cardiache alle stelle e corrispondevano ai valori ottenuti durante le partite di calcio d'elite", dice il Professore Associato Eva Wulff Helge del Dipartimento di Nutrizione, Esercizio Fisico e Sport della Università di Copenhagen. "Le misurazioni GPS ed le analisi video hanno mostrato anche che ci sono molti sprint, fermate, svolte, dribbling, passaggi e tiri, fornendo stimoli forti per gli adattamenti muscolari e ossei. Gli sprint, le azioni intense e i movimenti poco ortodossi potrebbero essere la causa di un forte aumento della mineralizzazione ossea nel femore e del collo del femore dopo soli 4 mesi e l'ulteriore miglioramento del 3% da 4 a 12 mesi di allenamento".

 

Una vita quotidiana attiva e una salute migliore

"Il nostro studio dimostra che un allenamento intenso come il calcio può cambiare la vita degli uomini anziani. I notevoli miglioramenti nella capacità aerobica e nella forza muscolare rendono più facile per i giocatori vivere una vita attiva e superare le sfide fisiche della vita quotidiana, come salire le scale, fare shopping, andare in bicicletta e fare giardinaggio. Questo va a beneficio non solo dei giocatori stessi, ma anche delle loro famiglie e degli amici", spiega Krustrup.

 

Lo studio

I ricercatori del Centro di Copenaghen per gli Sport di Team e la Salute hanno condotto numerosi studi randomizzati e controllati sulla formazione, che coinvolgono il calcio e altri sport di squadra. In questo studio 27 uomini non allenati, con età compresa tra 63 e 75 anni, sono stati reclutati, testati e randomizzati in un gruppo di calcio, un gruppo di allenamento di forza e un gruppo di controllo attivo. I due gruppi di allenamento si sono esercitati per 1 ora, due volte alle settimana per un anno. Una batteria completa di test è stata usata al basale, dopo 4 mesi e dopo 12 mesi.


Il team di ricerca, composto da 20 ricercatori del Centro di Copenaghen per Sport di Team e la Salute, della University of Southern Denmark, del Gentofte University Hospital e del Centro Nazionale di Ricerca per l'Ambiente di Lavoro, è stato condotto dal professor Peter Krustrup, che ha studiato gli effetti della forma fisica e della salute per più di 10 anni e ha pubblicato 55 articoli su questo argomento negli ultimi 5 anni.

 

 

 

 

 


FonteUniversity of Copenhagen  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. T. R. Andersen, J. F. Schmidt, M. Thomassen, T. Hornstrup, U. Frandsen, M. B. Randers, P. R. Hansen, P. Krustrup, J. Bangsbo. A preliminary study: Effects of football training on glucose control, body composition, and performance in men with type 2 diabetes. Scandinavian Journal of Medicine & Science in Sports, 2014; DOI: 10.1111/sms.12259
  2. T. R. Andersen, J. F. Schmidt, J. J. Nielsen, M. B. Randers, E. Sundstrup, M. D. Jakobsen, L. L. Andersen, C. Suetta, P. Aagaard, J. Bangsbo, P. Krustrup. Effect of football or strength training on functional ability and physical performance in untrained old men. Scandinavian Journal of Medicine & Science in Sports, 2014; DOI: 10.1111/sms.12245
  3. E. W. Helge, T. R. Andersen, J. F. Schmidt, N. R. Jørgensen, T. Hornstrup, P. Krustrup, J. Bangsbo. Recreational football improves bone mineral density and bone turnover marker profile in elderly men. Scandinavian Journal of Medicine & Science in Sports, 2014; DOI: 10.1111/sms.12239

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)