Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il cervello può non riprendersi mai del tutto dall'esposizione a vernice, colla, sgrassanti

Le persone che sono esposte a vapori di vernici, colla o sgrassanti sul posto di lavoro potrebbero avere problemi di memoria e di pensiero dopo la pensione, decenni dopo che ne sono stati esposti, secondo uno studio pubblicato il 13 maggio 2014 su Neurology®, la rivista medica dell'American American Academy of Neurology.


"I nostri risultati sono particolarmente importanti perché l'esposizione a solventi è molto comune, anche nei paesi industrializzati come gli Stati Uniti", ha detto l'autore dello studio Erika L. Sabbath, ScD, della Harvard School of Public Health di Boston.
"I solventi rappresentano un rischio reale per la salute cognitiva presente e futura dei lavoratori, e con l'innalzamento dell'età pensionabile, sale anche il periodo di tempo in cui le persone rimangono esposte".


Lo studio ha coinvolto 2.143 pensionati della società di utility nazionale francese. I ricercatori hanno valutato la durata dell'esposizione dei lavoratori ai solventi clorurati, a quelli derivati dal petrolio e al benzene, comprendendo il tempo dall'ultima esposizione e la durata del dosaggio.  Il benzene è usato per produrre plastica, gomma, coloranti, detergenti ed altri materiali sintetici.
I solventi clorurati possono essere presenti nelle soluzioni a secco per la pulizia, i detergenti per motori, gli svernicianti e gli sgrassanti. I solventi di petrolio sono usati nella colla per moquette, nei lucidanti per mobili, nei colori, nei diluenti e nelle vernici.


Riguardo i partecipanti, il 26 per cento era stato esposto al benzene, il 33 per cento ai solventi clorurati e il 25 per cento ai solventi derivati dal petrolio.
I partecipanti hanno eseguito otto test della loro memoria e della capacità di pensiero in media 10 anni dopo che si erano ritirati, quando avevano un'età media di 66 anni.


In totale il 59 per cento dei partecipanti ha avuto un indebolimento su 1, 2 o 3 degli otto test;
il 23 per cento su quattro o più test; il 18 per cento non ha avuto cali nei punteggi. L'esposizione media nel corso della vita ai solventi è stata determinata sulla base di documenti storici aziendali, ed i partecipanti sono stati classificati come senza esposizione, esposizione moderata (se era inferiore alla media) ed alta (se era superiore alla media). Sono stati inoltre divisi in base al tempo dall'ultima esposizione: quelli esposti fino a 12-30 anni prima del test sono stati considerati di recente esposizione e quegli esposti l'ultima volta da 31 a 50 anni prima sono stati considerati ad esposizione più distante.


La ricerca ha scoperto che le persone con esposizione alta e recente ai solventi avevano un rischio maggiore di deficit di memoria e pensiero.
Ad esempio, quelli con esposizione alta e recente ai solventi clorurati avevano il 65 per cento di probabilità in più di avere punteggi più bassi nei test di memoria e di attenzione visiva e di commutazione tra compiti rispetto a quelli che non erano stati esposti a solventi.


I risultati sono rimasti gli stessi dopo aver considerato fattori quali il livello di istruzione, l'età, il fumo e il consumo di alcol.
"Le persone con alta esposizione negli ultimi 12-30 anni hanno mostrato un deterioramento in quasi tutte le aree della memoria e del pensiero, compresi quelli che di solito non sono associati con l'esposizione ai solventi", ha detto la Sabbath. "Ma la cosa davvero sorprendente è che abbiamo visto anche alcuni problemi cognitivi in coloro che erano stati fortemente esposti molto prima, fino a 50 anni prima del test. Ciò suggerisce che il tempo può non diminuire pienamente l'effetto dell'esposizione ai solventi su alcune abilità cognitive e di memoria quando è alta l'esposizione nel corso della vita".


La Sabbath ha detto che i risultati possono avere implicazioni per le politiche in materia di limiti di esposizione ai solventi sul luogo di lavoro.
"Certo, il primo obiettivo è la tutela della salute cognitiva dei singoli lavoratori. Ma la protezione dei lavoratori dall'esposizione potrebbe beneficiare anche le organizzazioni, i contribuenti, e la società, riducendo le spese sanitarie post-pensionamento dei lavoratori e consentendo loro di lavorare più a lungo", ha detto la Sabbath. "Detto questo, i lavoratori pensionati che hanno avuto una prolungata esposizione a solventi durante la loro carriera possono trarre beneficio da uno screening cognitivo regolare per individuare i problemi in anticipo, da screening e trattamento per i problemi cardiaci che possono incidere sulla salute cognitiva, o da attività mentalmente stimolanti come apprendere nuove abilità".


Lo studio, che ha usato i dati della coorte GAZEL, è stato sostenuto dall'INSERM, Agenzia Nazionale Francese delle Ricerche e dall'Agenzia francese per la Sicurezza Sanitaria dell'Ambiente e del Lavoro.

 

 

 

 

 


FonteAmerican Academy of Neurology (AAN)  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  E. L. Sabbath, L.-A. Gutierrez, C. A. Okechukwu, A. Singh-Manoux, H. Amieva, M. Goldberg, M. Zins, C. Berr. Time may not fully attenuate solvent-associated cognitive deficits in highly exposed workers. Neurology, 2014; 82 (19): 1716 DOI: 10.1212/WNL.0000000000000413

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.