Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come funziona la memoria di lavoro

Da ricordare: degli scienziati dicono di aver capito come il cervello recupera le informazioni dalla «memoria di lavoro» quando decidiamo di agire.


Per esempio sei una mamma molto occupata, che cerca di concludere una chiamata di lavoro appena arrivata a casa. Mentre conversi con l'auricolare Bluetooth, un bambino implora di avere uno spuntino sconosciuto, un altro chiede dove sono i compiti di casa, e proprio in quel momento arriva una e-mail urgente dal capo sul telefono nella borsa.


Durante gli ultimi minuti della chiamata tali richieste urgenti - merenda, compiti, boss - aspettano nella memoria di lavoro. Quando riagganci, prendi il primo e agisci.


Quando fai questo, secondo i ricercatori di psicologia della Brown University, i cui risultati appaiono nella rivista Neuron, impieghi dei circuiti cerebrali che collegano uno specifico pezzo dello striato chiamato «caudato» e un pezzo della corteccia prefrontale centrata sulla corteccia premotoria dorsale anteriore. Per selezionare nella memoria di lavoro, hanno scoperto, si usano circuiti simili a quelli coinvolti nel pianificare il movimento.


Negli esperimenti di laboratorio con 22 volontari adulti, i ricercatori hanno usato la risonanza magnetica per monitorare l'attività cerebrale durante un compito di memoria di lavoro accuratamente progettato. Hanno anche misurato la velocità con cui i soggetti potevano scegliere nella memoria di lavoro, un fenomeno che gli scienziati chiamano «output gating» [più o meno «regolazione dell'uscita»]. "Mentre facciamo qualcosa, abbiamo questa piccola capacità di memoria di lavoro dove possiamo tenere sospese un paio di cose che saranno utili tra qualche momento, e questo è dove è cruciale l'«output gating»", ha detto l'autore senior dello studio David Badre, professore di scienze cognitive, linguistiche e psicologiche alla Brown.


Dal punto di vista della conoscenza, ha detto l'autore e studioso postdottorato Christopher Chatham, l'«input gating» (=scegliere cosa entra nella memoria di lavoro) e l'«output gating» permettono alle persone di mantenere un corso di azione (per esempio, terminare la chiamata Bluetooth), pur essendo abbastanza flessibili da considerare il contesto nel programmare cosa fare dopo.

 

Cognizione e caratteri-simbolo

Nei loro esperimenti Badre, Chatham, e il co-autore Michael Frank, professore associato di scienze cognitive, linguistiche e psicologiche, hanno dato ai volontari quattro diverse versioni di un compito simile per la memoria di lavoro. Le versioni distinguevano l'«output gating» dall'«input gating» così da permettere di associare in modo affidabile l'azione anatomica osservata nella risonanza magnetica al comportamento dell'«output gating».

[...]

Nell'analizzare i risultati, Chatham e i co-autori hanno trovato che il caudato e la corteccia premotoria dorsale anteriore, contribuiscono distintamente ai tempi di reazione visti. Questi ruoli separati nel partenariato concordano con i modelli computazionali di come funziona il cervello. "La divisione del lavoro postulata specificamente da questi modelli computazionali è quella in cui c'è fondamentalmente un contesto che viene rappresentato nella corteccia prefrontale, che determina l'efficienza complessiva nel passare dallo stimolo alla risposta, come in un percorso", dice Chatham. "Lo striato è coinvolto nella regolazione effettiva di tale flusso di informazioni come semafori lungo il percorso". Così la corteccia interpreta il contesto, mentre lo striato implementa il «gating» [la regolazione]. Quando il contesto è inutilmente generale e il gating è molto specifico, per esempio, l'attività richiede molto tempo.


I risultati aiutano a far avanzare gli studi sul funzionamento della cognizione del cervello e potrebbero aiutare gli psichiatri ad analizzare il comportamento delle persone ferite in quelle aree del cervello, secondo i ricercatori. Lo studio evidenzia inoltre come circuiti cerebrali simili possono eseguire diverse funzioni: la regolazione del movimento e della memoria di lavoro.


La ricerca è stata sostenuta dal National Institute of Neurological Disease and Stroke, dalla Alfred P. Sloan Foundation e dalla James S. McDonnell Foundation.

 

 

 

 

 


FonteBrown University  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Christopher H. Chatham, Michael J. Frank, David Badre. Corticostriatal Output Gating during Selection from Working Memory. Neuron, 2014; 81 (4): 930 DOI: 10.1016/j.neuron.2014.01.002

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)