Le persone che sono prive di demenza, ma hanno due genitori con Alzheimer, possono evidenziare segni della malattia sulle scansioni cerebrali decenni prima della comparsa dei sintomi, secondo un nuovo studio pubblicato il 12 febbraio 2014, sull'edizione on line di Neurology®, la rivista medica dell'American Academy of Neurology.
"Gli studi dimostrano che, nel momento in cui queste persone vengono per una diagnosi, possono essere presenti già molti danni cerebrali irreversibili", ha detto l'autore dello studio Lisa Mosconi, PhD, della School of Medicine della New York University di New York. "Questo è il motivo per cui l'ideale è trovare segni della malattia prima che appaiano i sintomi, nelle persone ad alto rischio".
Per lo studio sono stati sottoposte 52 persone da 32 a 72 anni di età, prive di demenza, a diversi tipi di scansioni cerebrali, comprese la Tomografia a Emissione di Positroni (PET) e la Risonanza Magnetica (MRI). Le scansioni PET misurano la quantità di placche cerebrali nonché l'attività complessiva del cervello, come il metabolismo cerebrale. Le scansioni MRI visualizzano la struttura del cervello e le sue possibili riduzioni di volume.
I partecipanti sono stati divisi in quattro gruppi di 13 persone ciascuno: quelle con la madre con Alzheimer, quelle con il padre, quelle con entrambi i genitori, o quelli senza storia familiare della malattia. Le persone con entrambi i genitori affetti da Alzheimer hanno dimostrato le anomalie più gravi nel volume e nel metabolismo del cervello e una quantità maggiore dal 5 al 10 per cento di placche cerebrali in certe regioni del cervello, rispetto agli altri tre gruppi.
"Il nostro studio suggerisce anche che ci potrebbero essere dei geni che predispongono gli individui a sviluppare la patologia cerebrale di Alzheimer in relazione al fatto che uno o entrambi i genitore hanno la malattia", ha detto la Mosconi. "Non sappiamo ancora quali geni, se esistono, sono responsabili di questi primi cambiamenti, e ci auguriamo che il nostro studio possa essere utile per indagini genetiche future".
Le persone la cui madre aveva l'Alzheimer hanno mostrato un livello più alto di biomarcatori della malattia nel cervello, rispetto alle persone per le quali era il padre ad avere la malattia, fatto che è coerente con studi precedenti che avevano dimostrato che le persone la cui madre aveva l'Alzheimer hanno una probabilità maggiore di svilupparlo rispetto a quelle i cui padri avevano la malattia, ha concluso la Mosconi.
L'autrice sottolinea la piccola dimensione del campione dello studio, che è stato finanziato dal National Institutes of Health e dall'Alzheimer's Association.
Fonte: American Academy of Neurology (AAN) (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: L. Mosconi, J. Murray, W. H. Tsui, Y. Li, N. Spector, A. Goldowsky, S. Williams, R. Osorio, P. McHugh, L. Glodzik, S. Vallabhajosula, M. J. de Leon. Brain imaging of cognitively normal individuals with 2 parents affected by late-onset AD. Neurology, 2014; DOI: 10.1212/WNL.0000000000000181
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