Un ricercatore della Auburn University ha collaborato con il National Institutes of Health per studiare come le reti del cervello formano la fede religiosa di un individuo, scoprendo che le interazioni cerebrali sono diverse tra i soggetti religiosi e quelli non religiosi.
Gopikrishna Deshpande, professore assistente nel Dipartimento di Ingegneria Elettrica e Informatica del Samuel Ginn College of Engineering all'Auburn, ed ricercatori dei NIH, hanno recentemente pubblicato i loro risultati sulla rivista "Brain Connectivity".
Il gruppo ha trovato delle differenze nelle interazioni cerebrali che coinvolgono le rete neuronale della «teoria della mente» (ToM), che è alla base della capacità di correlare le proprie convinzioni personali, gli intenti e i desideri con quelle/i degli altri. Gli individui con una forte attività ToM sono risultati più religiosi. Deshpande dice che questo supporta l'ipotesi che lo sviluppo delle capacità ToM nell'uomo durante l'evoluzione può aver dato origine alla religione nelle società umane.
"La fede religiosa è un attributo umano unico presente tra le diverse culture di tutto il mondo, anche in quelle che si sono evolute in modo indipendente, come i Maya in America centrale e gli aborigeni in Australia", ha detto Deshpande, che è anche ricercatore al Magnetic Resonance Imaging Research Center della Auburn. "Questo ha portato gli scienziati a ipotizzare che ci deve essere una base biologica nell'evoluzione della religione nelle società umane".
Deshpande e gli scienziati del NIH hanno dato seguito ad uno studio riportato in Proceedings of the National Academy of Sciences, che aveva usato la risonanza magnetica funzionale (fMRI) per esaminare il cervello di persone auto-dichiaratesi religiose oppure non religiose, mentre contemplavano tre dimensioni psicologiche delle credenze religiose.
La fMRI (che permette ai ricercatori di vedere specifiche regioni e reti cerebrali che si attivano quando una persona compie una certa operazione mentale o fisica) ha mostrato che le tre dimensioni psicologiche attivano reti diverse del cervello, e tuttavia la quantità di attivazione non era diversa tra le persone religiose e quelle non religiose.
Per affrontare questa anomalia, Deshpande e i ricercatori del NIH hanno caratterizzato le interazioni tra le diverse reti del cervello che erano state attivate durante lo studio.
Fonte: Auburn University.
Riferimenti: Dimitrios Kapogiannis, Gopikrishna Deshpande, Frank Krueger, Matthew P Thornburg, Jordan Henry Grafman. Brain Networks Shaping Religious Belief. Brain Connectivity, 2013; : 131126141800007 DOI: 10.1089/brain.2013.0172
Pubblicato da Morgan Stashick in wireeagle.auburn.edu (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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