Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ultrasuoni verso il cervello, nuova arma contro le neurodegenerazioni?

Balene, pipistrelli, e anche mantidi religiose usano gli ultrasuoni come sistema di guida sensoriale; ora un nuovo studio ha scoperto che gli ultrasuoni possono modulare l'attività del cervello per aumentare la percezione sensoriale degli esseri umani.


Gli scienziati del Virginia Tech Carilion Research Institute hanno dimostrato che gll ultrasuoni diretti su una specifica regione del cervello possono migliorare le prestazioni nella discriminazione sensoriale.


Lo studio, pubblicato online il 12 gennaio su Nature Neuroscience, fornisce la prima dimostrazione che gli ultrasuoni a bassa intensità, focalizzati sul transcranio, possono modulare l'attività del cervello umano per migliorare la percezione.


"Gli ultrasuoni hanno un grande potenziale nel portare una risoluzione senza precedenti alla crescente tendenza nella mappatura della connettività del cervello umano", ha detto William "Jamie" Tyler, professore assistente del Virginia Tech Carilion Research Institute, che ha condotto lo studio. "Quindi abbiamo deciso di esaminare gli effetti degli ultrasuoni sulla regione del cervello responsabile dell'elaborazione degli input sensoriali tattili".


Gli scienziati hanno inviato ultrasuoni focalizzati su una zona della corteccia cerebrale che elabora le informazioni sensoriali ricevute dalla mano. Per stimolare il nervo mediano (uno dei nervi principali che corre lungo il braccio, e l'unico che passa attraverso il tunnel carpale) hanno messo un piccolo elettrodo nel polso di volontari umani e ne hanno registrato le risposte cerebrali con l'elettroencefalografia (EEG). Poi, poco prima di stimolare il nervo, hanno cominciato a inviare ultrasuoni alla regione del cervello proposta.


Gli scienziati hanno scoperto che gli ultrasuoni diminuiscono il segnale EEG e indeboliscono le onde cerebrali responsabili della codifica della stimolazione tattile. Gli scienziati hanno poi eseguito due test neurologici classici: Il test discriminazione a due-punti (che misura la capacità di un soggetto di distinguere se due oggetti vicini che toccano la pelle sono davvero due punti distinti, anziché uno), e il compito di discriminazione di frequenza, un test che misura la sensibilità alla frequenza di una serie di soffi d'aria.


Gli scienziati hanno scoperto qualcosa di inaspettato. I soggetti trattati con ultrasuoni hanno mostrato dei miglioramenti significativi nella capacità di distinguere degli spilli a distanza più ravvicinata ed a discriminare le piccole differenze di frequenza tra sbuffi d'aria successivi. "Queste osservazioni ci hanno sorpreso", ha detto Tyler. "Anche se le onde cerebrali associate alla stimolazione tattile si erano indebolite, le persone effettivamente riuscivano a rilevare meglio le differenze di sensazioni".


Perché sopprimendo le risposte del cervello alla stimolazione sensoriale fa aumentare la percezione? Tyler ipotizza che gli ultrasuoni influenzino un importante equilibrio neurologico. "Sembra paradossale, ma abbiamo il sospetto che la particolare forma d'onda degli ultrsuoni che abbiamo usato nello studio alteri l'equilibrio dell'inibizione e dell'eccitazione sinaptica tra i neuroni limitrofi all'interno della corteccia cerebrale", ha detto Tyler. "Crediamo che gli ultrasuoni focalizzati cambino l'elaborazione continua dell'equilibrio tra eccitazione ed inibizione degli stimoli sensoriali nella regione del cervello interessata e che questo cambiamento impedisca la diffusione spaziale dell'eccitazione in risposta agli stimoli, con un conseguente miglioramento funzionale della percezione".


Per capire con quanta precisione avesse individuato l'effetto, il team di ricerca ha spostato il fascio acustico di un centimetro verso ogni direzione rispetto al sito originale di stimolazione cerebrale - e l'effetto è scomparso. "Ciò significa che possiamo usare gli ultrasuoni per puntare una zona del cervello piccola come una mentina", ha detto Tyler. "Questa scoperta rappresenta un nuovo modo non invasivo di modulare l'attività del cervello umano con una risoluzione spaziale migliore di qualsiasi altra attualmente disponibile".


Sulla base dei risultati dello studio attuale e di uno precedente, i ricercatori hanno concluso che gli ultrasuoni hanno una risoluzione spaziale maggiore rispetto alle altre due principali tecnologie di stimolazione cerebrale non invasive: la stimolazione magnetica transcranica (che utilizza magneti per attivare il cervello), e la stimolazione transcranica a corrente continua (che utilizza deboli correnti elettriche inviate direttamente al cervello attraverso elettrodi posti sulla testa).


"Capire meglio come gli ultrasuoni pulsati colpiscono l'equilibrio tra inibizione ed eccitazione sinaptica nelle regioni del cervello mirate - e come essa influenza l'attività dei circuiti locali rispetto alle connessioni di lungo raggio - ci aiuterà a produrre mappe più precise dei circuiti sinaptici altamente interconnessi nel cervello umano", ha detto Wynn Legon, primo autore dello studio e studioso post-dottorato al Virginia Tech Carilion Research Institute. "Speriamo di continuare a estendere le capacità degli ultrasuoni di mettere a punto i circuiti cerebrali in modo non invasivo ed aiutare a capire come funziona il cervello umano".


"Il lavoro da Jamie Tyler e dei suoi colleghi è in prima linea nel prossimo tsunami dello sviluppo di nuovi metodi non invasivi ma efficaci e sicuri per modulare il flusso di informazioni nei circuiti cellulari all'interno del cervello umano vivente", ha detto Michael Friedlander, direttore esecutivo del Virginia Tech Carilion Research Institute e neuroscienziato specializzato nella plasticità cerebrale. "Questo approccio fornisce la tecnologia e la prova di principio dell'attivazione precisa dei circuiti neurali per una serie di usi importanti, comprese le potenziali terapie per le malattie neurodegenerative, le malattie psichiatriche e i disturbi comportamentali. Inoltre, esso arma la comunità neuroscientifica con un nuovo e potente strumento per esplorare la funzione del cervello umano sano, aiutandoci a comprendere la cognizione, il processo decisionale, ed il pensiero. Questo è proprio il tipo di innovazione richiesto dalla BRAIN Initiative del Presidente Obama per implementare approcci drasticamente  nuovi per esplorare la circuiteria funzionale del cervello umano vivente e trattare l'Alzheimer e gli altri disturbi".


Per condurre la ricerca, a Tyler e Legon si è unito un team di scienziati del Virginia Tech Carilion Research Institute, che comprende Tomokazu Sato, Alexander Opitz, Aaron Barbour, Amanda Williams; e Jerel Mueller di Raleigh nella Carolina del Nord, studente laureato del Virginia Tech.


Oltre alla posizione nell'istituto, Tyler è assistente professore di ingegneria biomedica e scienze alla School of Biomedical Engineering and Sciences del Virginia Tech-Wake Forest University. Nel 2012, ha condiviso il Premio per l'Innovazione Tecnologica del McKnight Endowment for Neuroscience per il suo lavoro nello sviluppo degli ultrasuoni come strumento non invasivo per modulare l'attività cerebrale. "Nelle neuroscienze è facile distruggere", ha detto Tyler. "Possiamo distrarre, far sentire intorpiditi, ingannare con illusioni ottiche. E' facile peggiorare le cose, ma è difficile migliorarle. Questi risultati ci fanno ritenere di essere sulla strada giusta".

 

 

 

 

 


Fonte:   Virginia Tech (Virginia Polytechnic Institute and State University), via Newswise.

Riferimenti: Wynn Legon, Tomokazu F Sato, Alexander Opitz, Jerel Mueller, Aaron Barbour, Amanda Williams, William J Tyler. Transcranial focused ultrasound modulates the activity of primary somatosensory cortex in humans. Nature Neuroscience, 2014; DOI: 10.1038/nn.3620

Pubblicato in newswise.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.