Non è mai troppo tardi per diventare fisicamente attivi; anche quelli che iniziano relativamente tardi nella vita possono raccogliere significativi benefici per la salute, secondo una ricerca pubblicata online sul British Journal of Sports Medicine.
I risultati mostrano che quattro anni di attività fisica regolare sostenuta alzano la probabilità di un invecchiamento sano di sette volte rispetto all'inattività costante.
I ricercatori hanno monitorato la salute di quasi 3.500 persone, con età media di 64 anni, per più di otto anni. Tutti partecipavano all'English Longitudinal Study of Ageing, che coinvolge un campione nazionale rappresentativo della popolazione delle famiglie d'Inghilterra, persone nate prima del 29 Febbraio 1952.
I ricercatori volevano quantificare l'impatto dell'attività fisica sul rischio di sviluppare condizioni croniche, depressione e demenza, e sulla probabilità di un "invecchiamento sano". Concetto che di solito significa non solo assenza di malattie e di disabilità, ma anche una buona salute mentale, il mantenimento delle capacità cognitive e la capacità di mantenere connessioni/attività sociali.
C'è un crescente corpo di prove che suggeriscono che una attività fisica regolare è essenziale per il mantenimento della buona salute, mentre in tutto il mondo sviluppato, l'inattività è classificata insieme al fumo, al bere in eccesso, e all'obesità come una delle principali cause di una aspettativa di vita ridotta.
I partecipanti hanno descritto la frequenza e l'intensità dell'attività fisica regolare che hanno fatto nel 2002-3, e poi ogni biennio successivo fino al 2010-11. Le loro risposte li hanno fatti classificate come: inattivi (nessuna attività moderata o vigorosa su base settimanale); moderatamente attivi (almeno una volta alla settimana), e vigorosamente attivi (almeno una volta alla settimana). Si è anche preso nota di eventuali cambiamenti nella frequenza e nell'intensità per le due sessioni di monitoraggio annuali: sempre inattivo, è diventato inattivo, è diventato attivo, sempre attivo.
I problemi seri di salute, come malattie cardiache, ictus, diabete, enfisema o Alzheimer, sono stati confermati dalle cartelle cliniche. Sono state valutate la capacità cognitiva e la salute mentale usando una batteria di test convalidati, mentre la disabilità è stata misurata secondo le risposte dei partecipanti alle domande relative alla facilità con cui erano in grado di svolgere attività di routine della vita quotidiana, e da una prova oggettiva di velocità di cammino.
Quasi un partecipante su 10 del campione è diventato attivo e il 70% è rimasto attivo. Il resto è rimasto inattivo o è diventato inattivo. Alla fine del periodo di monitoraggio quasi quattro persone su 10 avevano sviluppato una condizione cronica; quasi uno su cinque era depresso, un terzo aveva un certo livello di disabilità, e uno su cinque aveva problemi cognitivi.
Ma uno su cinque è stato definito "invecchiante sano". E c'è un collegamento diretto tra il rischio di un invecchiamento sano e la quantità di esercizio fatto:
- Coloro che si erano impegnati regolarmente in attività fisica moderata o vigorosa, almeno una volta alla settimana, hanno avuto una probabilità di essere invecchianti sani da tre a quattro volte di maggiore di quelli che erano rimasti inattivi, dopo aver tenuto conto di altri fattori influenti.
- Anche quelli che sono diventati fisicamente attivi hanno avuto dei vantaggi, rispetto a coloro che non avevano fatto nulla: la loro probabilità di essere invecchianti sani era tre volte maggiore.
- E coloro che hanno continuato con un'attività fisica regolare per tutto il periodo hanno avuto una probabilità di essere considerati invecchianti sani sette volte più alta di quelli che erano sempre rimasti inattivi.
"Questo studio supporta le iniziative di salute pubblica progettate per coinvolgere gli anziani nell'attività fisica, anche coloro che sono in età avanzata", concludono gli autori.
Fonte: BMJ-British Medical Journal, via EurekAlert!.
Riferimenti: M. Hamer, K. L. Lavoie, S. L. Bacon. Taking up physical activity in later life and healthy ageing: the English longitudinal study of ageing. British Journal of Sports Medicine, 2013; DOI: 10.1136/bjsports-2013-092993
Pubblicato in eurekalert.org (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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