Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Vista l'aggregazione cruciale delle proteine ​​che causano il diabete

Le persone possono avere il diabete di tipo 2. Come i gatti. Ma i topi no, e nemmeno i cani. Sottili differenze nella forma delle proteine proteggono alcuni e mettono in pericolo altri.


"Tutti i mammiferi producono la stessa proteina chiamata amilina, che si differenzia solo un po' da specie a specie", dice Martin Zanni (foto), professore di chimica della University of Wisconsin di Madison. "Nei mammiferi che contraggono il diabete di tipo 2, le proteine dell'amilina si aggregano nel pancreas in placche che uccidono le cellule intorno a loro. Di conseguenza, non riescono a produrre l'insulina".


Senza l'insulina, le cellule affamate non possono assorbire lo zucchero del sangue per avere energia, e gli alti livelli di zucchero nel sangue causano il diabete di tipo 2 e le sue complicanze: danni ai nervi, ictus e malattie renali comprese.


Le specie animali immuni dal diabete di tipo 2 trovano un modo per impedire la formazione di placca nel loro pancreas e interrompere la produzione di insulina. Determinare come differiscono le loro proteine dell'amilina potrebbe fornire un obiettivo a nuovi trattamenti per il diabete e altre malattie coinvolte nelle placche, come l'Alzheimer e il Parkinson.


Uno studio, pubblicato oggi da Zanni e collaboratori in Proceedings of the National Academy of Sciences, descrive questo obiettivo su piccoli gruppi di proteine mal-ripiegate nel mezzo del processo di formazione della placca. "Per circa 30 anni, abbiamo pensato che questo problema fosse risolto, perché molti esperimenti consideravano come causa la parte centrale delle molecole dell'amilina", dice Zanni. Si credeva che le regioni FGAIL di proteine dell'amilina, chiamate così per la loro struttura di aminoacidi, si bloccassero insieme in lamine rigide "come gli elementi del parquet", spiega Zanni. Gli strati, chiamati fogli-beta, si rompono, formando le placche pericolose.


Ma gli esperimenti pubblicati nel 2007 hanno mostrato che la sezione FGAIL dell'amilina è floscia e slegata, come un laccio di corda. "Questo risultato non aveva senso rispetto ai 30 anni di studi precedenti", dice Zanni. "Perché queste piccole differenze nella proteina amilina dei vari mammiferi dovrebbero avere un ruolo così decisivo se tali differenze si trovano in una regione flessibile, floscia e indulgente della proteina?"


Zanni e collaboratori hanno dimostrato che la regione FGAIL floscia può contribuire alla formazione della placca, ma prima, le proteine dell'amilina devono aggregarsi insieme in una disposizione tale per cui la regione FGAIL sia davvero un foglio-beta rigido. "Quella ipotesi vecchia di 30 anni è in parte corretta: la regione FGAIL forma effettivamente i fogli-beta, ma solo per un po', fino a quando quei fogli sono rotti rendendo flessibile il laccio", dice Zanni.


E' la fase di aggregazione intermedia quella dove le specie animali resistenti al diabete di tipo 2 fanno la loro mossa. "I nostri risultati indicano che le proteine dei ratti, cani e altri animali non fermano le placche stesse, ma puntano invece questa fase a monte", dice Zanni, "impedendo la formazione degli intermedi e qundi pure delle placche".


Attraverso una tecnica chiamata spettroscopia bidimensionale infrarossa, sviluppata nel laboratorio di Zanni, il nuovo studio (che comprende collaboratori della University of California di Irvine, della University of Chicago, dell'Argonne National Lab e dell'Università di Stato di New York di Stony Brook) fornisce la prima immagine con i dettagli specifici di come sono i ciuffi intermedi.


"I buoni farmaci agiscono insinuandosi in angoli e fessure", dice Zanni, il cui lavoro è finanziato dal National Institutes of Health. "Perciò è molto più semplice progettare un farmaco quando è nota la forma della proteina tossica, quello che stanno cominciando a fornire i nostri dati".

 

 

 

 

 

 


Fonte: University of Wisconsin-Madison.

Riferimenti: L. E. Buchanan, E. B. Dunkelberger, H. Q. Tran, P.-N. Cheng, C.-C. Chiu, P. Cao, D. P. Raleigh, J. J. de Pablo, J. S. Nowick, M. T. Zanni. Mechanism of IAPP amyloid fibril formation involves an intermediate with a transient  -sheet. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2013; DOI: 10.1073/pnas.1314481110

Pubblicato da Chris Barncard in news.wisc.edu (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.