Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Individuata nuova classe potenziale di antidepressivi ad effetto rapido

Più di 1 americano su 10 prende antidepressivi, ma questi farmaci possono richiedere settimane, e per alcuni pazienti mesi, prima di iniziare ad alleviare i sintomi.


Ora, gli scienziati dell'Università di Chicago hanno scoperto che il blocco selettivo di un sottotipo di recettore della serotonina induce effetti antidepressivi ad azione rapida nei topi, indicando potenzialmente una nuova classe di terapie per la depressione.


Il lavoro è stato pubblicato il 29 Ottobre in Molecular Psychiatry. "Uno dei maggiori problemi nel trattamento della depressione oggi è il ritardo nella comparsa degli effetti terapeutici. C'è un grande bisogno di scoprire farmaci ad azione rapida", ha detto Stephanie Dulawa (PhD), professore associato di psichiatria e neuroscienze comportamentali all'Università di Chicago e autrice senior dello studio.


L'insorgenza ritardata di terapie antidepressive può influire in modo significativo sui pazienti, soprattutto quelli con disturbo depressivo grave, che spesso passano mesi passando da un farmaco inefficace all'altro. Attualmente, solo due farmaci (ketamina e scopolamina) mostrano una insorgenza rapida. A causa degli effetti collaterali gravi, tuttavia, non sono adatti per l'uso umano.


Nella ricerca di una nuova classe di terapie ad azione rapida, la Dulawa ed il suo team hanno collaudato dei percorsi biologici che in precedenza si erano dimostrati in grado di generare effetti antidepressivi, ma non erano mai stati studiati per la velocità di azione. Hanno esaminato diversi sottotipi di recettori della serotonina, proteine partner di legame della serotonina, un neurotrasmettitore che ha dimostrato di regolare l'umore, la memoria e l'appetito.


Tra questi sottotipi sono emersi i recettori 2C della serotonina. Il blocco selettivo di questi recettori nei topi ha ridotto significativamente i comportamenti di tipo depressivo in soli cinque giorni, a fronte di un minimo di due settimane per un farmaco antidepressivo di controllo.


"Abbiamo osservato effetti terapeutici ad azione rapida in più attività comportamentali dopo aver somministrato i composti che bloccano selettivamente i recettori 2C della serotonina" ha dichiarato Mark Opal, studente laureato dell'Università di Chicago e autore principale del documento. "Abbiamo iniziato le misurazioni dopo cinque giorni, ma riteniamo che ci sia una possibilità che possano essere efficaci anche prima".


I recettori 2C della serotonina normalmente inibiscono il rilascio da certi neuroni di dopamina, un altro neurotrasmettitore comunemente associato all'umore. Quando si bloccano i 2C, secondo i ricercatori, viene rilasciata più dopamina in regioni del cervello, come la corteccia prefrontale. Il team ha osservato anche la comparsa di biomarcatori che indicano un'azione antidepressiva.


Questo è il primo nuovo meccanismo biologico che ha dimostrato la capacità di alleviare i sintomi della depressione rapidamente, dopo ketamina e scopolamina, e rappresenta potenzialmente un'alternativa molto più sicura. Alcuni antidepressivi attualmente sul mercato colpiscono già i recettori 2C della serotonina, anche se non selettivamente, e la Dulawa ritiene che il profilo di sicurezza sia favorevole per l'uso umano.


Il team sta ora indagando sui composti adatti per gli studi clinici. "Uno dei vantaggi principali della nostra scoperta è che questo è molto di più di un obiettivo innocuo, rispetto ad altri che sono stati identificati", ha detto la Dulawa.

 

 

 

 

 


Fonte: University of Chicago Medical Center, via Newswise.

Riferimenti: Stephanie Klenotich, Mónica Morais, Joao Bessa, James Winkle, Demetri Doukas, Leslie Kay, and Nuno Sousa. Serotonin 2C receptor antagonists induce fast-onset antidepressant effects. Molecular Psychiatry advance online publication 29 October 2013; doi: 10.1038/mp.2013.144

Pubblicato in newswise.com (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.