Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Mutazione genetica dell'Alzheimer raddoppia perdita di tessuto cerebrale

I portatori di una mutazione genetica associata all'Alzheimer potrebbero sviluppare la malattia tre anni prima del previsto, secondo un nuovo studio della University of Southern California (USC).


Gli scienziati della Keck School of Medicine della USC hanno mappato gli effetti di tale mutazione genetica, mostrando per la prima volta come questo fattore di rischio per l'Alzheimer colpisca il cervello umano vivente. La scoperta è dettagliata nell'edizione del 17 ottobre di The New England Journal of Medicine assieme ad altri cinque studi incentrati sulla variante geneticaTREM2, il cui collegamento con l'Alzheimer è stato riferito per la prima volta lo scorso Gennaio.


"Il nostro laboratorio studia il tasso di perdita di tessuto cerebrale nelle persone anziane, cercando di scoprire i fattori che ci proteggono quando invecchiamo", ha detto Paul M. Thompson, Ph.D., professore di neurologia, psichiatria, ingegneria, radiologia e oftalmologia alla USC e ricercatore principale dello studio. "Non abbiamo mai visto un effetto drammatico come con questa variante genetica. Nei portatori di questa mutazione genetica, abbiamo scoperto che c'è questa accelerazione nella perdita di tessuto nel cervello".


Le persone sane di solito perdono meno dell'1 per cento del tessuto cerebrale ogni anno, compensato dalla generazione di tessuti normali in caso di stimolazione mentale, ha detto Thompson. I sintomi dell'Alzheimer cominciano a manifestarsi quando si é eroso circa il 10 per cento del tessuto cerebrale.


"Questo è il primo studio ad usare scansioni cerebrali per mostrare l'effetto di questa variante genetica, ed è molto sorprendente", ha detto Thompson. "Questo gene accelera la perdita del cervello ad un ritmo incredibile. I portatori di questa mutazione genetica, che sono circa l'1 per cento della popolazione, perdono circa il 3 per cento del tessuto cerebrale ogni anno. Questa è una bomba a orologeria silenziosa per l'1 per cento del mondo".


Thompson e colleghi hanno confrontato scansioni fatte in due anni con risonanza magnetica (MRI) nel cervello di 478 anziani (età media 76 anni) che partecipano all'Alzheimer's Disease Neuroimaging Initiative. Il gruppo comprendeva 283 uomini e 195 donne provenienti da tutto il Nord America; 100 partecipanti avevano l'Alzheimer, 221 avevano decadimento cognitivo lieve e 157 erano sani.


I ricercatori della Keck hanno scoperto che i portatori della mutazione hanno perso dal 1,4 al 3,3 per cento in più del loro tessuto cerebrale rispetto ai non portatori, e due volte più velocemente. La perdita sembra essere concentrata nel lobo temporale del cervello e nell'ippocampo, aree che hanno ruoli importanti nella memoria.


"Questa mutazione TREM2 sembra moltiplicare il rischio di Alzheimer da tre o quattro volte, una informazione molto utile. Reclutare persone che portano la mutazione in studi clinici per trattamenti di Alzheimer potrebbe aiutarci a raggiungere risultati più rapidi e più significativi", ha detto Thompson.

 

 

 

 


Fonte: University of Southern California - Health Sciences, via EurekAlert!, a service of AAAS.

Riferimenti: Rajagopalan, P., Hibar, D.P., & Thompson, P.M. TREM2and Neurodegenerative Disease. The New England Journal of Medicine, October 2013 DOI: 10.1056/NEJMc1306509

Pubblicato in eurekalert.com (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.