Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Vivere e imparare: produrre ricordi dev'essere una cosa facile

Il cervello è plastico, si adatta alle centinaia di esperienze nella nostra vita quotidiana, riorganizzando i percorsi e producendo nuove connessioni tra le cellule nervose.


Questa plasticità richiede che i ricordi di nuove informazioni ed esperienze si formino velocemente. Sono così veloci che il corpo ha un meccanismo speciale e unico per le cellule nervose, che consente ai ricordi di formarsi rapidamente.


In un nuovo studio, ricercatori del Montreal Neurological Institute and Hospital (The Neuro) della McGill University, con i colleghi dell'Université de Montréal, hanno scoperto che le cellule nervose hanno una tecnica speciale di 'pre-assemblaggio' per accelerare la produzione di proteine sulle connessioni delle cellule nervose (sinapsi), permettendo al cervello di formare rapidamente i ricordi ed essere plastico.


Produrre un ricordo richiede la produzione di proteine ​​nelle sinapsi. Queste proteine modificano ​​quindi la forza della connessione o del percorso. Nelle cellule nervose il processo di produzione delle proteine di memoria è già pre-assemblato sulla sinapsi, ma resta sospeso fino appena prima del completamento, in attesa dei segnali idonei per terminarlo, accelerando così l'intero processo.


Quando arriva il momento di produrre il ricordo, parte il processo e la proteina è prodotta in un lampo. Il meccanismo è analogo a una casa prefabbricata che viene assemblata in anticipo e poi rapidamente completata nella posizione giusta al momento giusto.


"E' importante non solo produrre le proteine ​​al posto giusto, ma, è anche importante non produrla quando è il momento sbagliato", dice il Dott. Wayne Sossin, neuroscienziato del The Neuro e ricercatore principale dello studio. "Questo è particolarmente importante con le cellule nervose del cervello, perchè é necessario che il cervello produca solo connessioni precise. Se questo processo è indiscriminato, porta alle malattie neurologiche. Questo meccanismo di controllo della sintesi delle proteine della memoria risolve due problemi: 1) come produrre le proteine ​​solo al momento giusto e 2) come farle il più rapidamente possibile per associare strettamente il cambiamento sinaptico all'esperienza / ricordo".


Produrre proteine da materiale genetico comporta due fasi principali [un premio Nobel è stato assegnato per l'identificazione del processo di produzione delle proteine nelle cellule]. Nel primo passo, chiamato trascrizione, le informazioni del DNA, memorizzate e protette all'interno del centro della cellula, vengono copiate in un RNA messaggero (mRNA); questa copia viene quindi spostata dove serve nella cellula. Nella seconda fase, detta traslazione, l'mRNA viene utilizzato come modello di informazioni genetiche e 'letto' da piccole macchine chiamate ribosomi, che decodificano la sequenza di mRNA e cuciscono insieme i corretti aminoacidi per formare la proteina.


Il gruppo del Dott. Sossin al The Neuro ha scoperto che l'mRNA viaggia alla sinapsi già collegato al ribosoma, e il processo di produzione della proteina viene fermato appena prima del completamento del prodotto (nella fase di allungamento / terminazione della traduzione, dove vengono assemblati gli amminoacidi nella proteina).


Il processo di 'pre-assemblaggio' quindi attende i segnali sinaptici prima di ri-attivarsi per produrre molte proteine rapidamente e formare un ricordo. "I nostri risultati rivelano un nuovo meccanismo alla base della plasticità sinaptica dipendente dalla traslazione, che è alterata nelle patologie del neurosviluppo e psichiatriche", ha aggiunto il dottor Sossin. "Capire i meccanismi coinvolti potrebbe darci nuovi bersagli terapeutici per i disturbi dello sviluppo neurologico".

 

 

 

 

 


Fonte: McGill University.

Riferimenti: T. E. Graber, S. Hebert-Seropian, A. Khoutorsky, A. David, J. W. Yewdell, J.-C. Lacaille, W. S. Sossin. Reactivation of stalled polyribosomes in synaptic plasticity. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2013; 110 (40): 16205 DOI: 10.1073/pnas.1307747110

Pubblicato in mcgill.ca (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.