Abbassando l'espressione di un singolo gene, i ricercatori del National Institutes of Health hanno esteso la durata della vita media di un gruppo di topi di circa il 20 per cento - che equivarrebbe ad alzare la vita media umana di 16 anni, da 79 a 95.
Il team di ricerca ha preso di mira un gene chiamato mTOR, che è coinvolto nel metabolismo e nell'equilibrio energetico, e può essere collegato all'aumento della durata della vita derivante da una restrizione calorica.
Uno studio dettagliato su questi topi ha rivelato che la lunghezza di vita dipendente dal gene non ha influenzato allo stesso modo ogni tessuto e organo. Per esempio, i topi hanno conservato memoria ed equilibrio migliori mentre invecchiavano, ma le loro ossa sono peggiorate più velocemente del normale.
Questo studio appare nell'edizione del 29 Agosto di Cell Reports. "Anche se una forte estensione della durata della vita è degna di nota, questo studio rafforza un aspetto importante dell'invecchiamento: esso non è uniforme", ha detto il ricercatore Toren Finkel, MD, Ph.D., del National Heart, Lung and Blood Institute del NIH (NHLBI). "Al contrario, come per i ritmi circadiani, un animale può avere diversi orologi di invecchiamento specifici per ogni organo, che di solito lavorano insieme per governare l'invecchiamento dell'intero organismo".
Finkel, che dirige il Laboratorio di Biologia Molecolare alla Divisione di Ricerca Intramurale del NHLBI, osserva che questi risultati potrebbero aiutare a definire terapie per le malattie legate all'invecchiamento che colpiscono specifici organi, come l'Alzheimer. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi in questi topi, come nelle cellule umane, per identificare esattamente come è collegato l'invecchiamento in questi diversi tessuti a livello molecolare.
I ricercatori hanno progettato topi che producono circa il 25 per cento della normale quantità della proteina mTOR, all'incirca il minimo necessario per la sopravvivenza. I topi mTOR ingegnerizzati erano un po' più piccoli rispetto alla media, ma per gli altri aspetti erano normali.
Anche se i topi mTOR modificati geneticamente invecchiano meglio in generale, essi mostrano solo un miglioramento selettivo in organi specifici. In genere essi superano in prestazioni i normali topi di età equivalente nel labirinto e nei test di equilibrio, indicando una migliore ritenzione della memoria e del coordinamento. I topi mTOR più vecchi conservano anche più forza muscolare e postura. Tuttavia, i topi mTOR hanno una perdita maggiore di volume osseo quando invecchiano, ed sono più suscettibili alle infezioni in età avanzata, suggerendo una perdita della funzione immunitaria.
Oltre a quelli del NHLBI, questo studio è stato condotto da ricercatori intramurali del National Cancer Institute del NIH, dell'Istituto Nazionale del Diabete e Malattie Digestive e Renali e del National Institute on Aging.
Fonte: NIH/National Heart, Lung and Blood Institute.
Riferimento: J. Julie Wu, Jie Liu, Edmund B. Chen, Jennifer J. Wang, Liu Cao, Nisha Narayan, Marie M. Fergusson, Ilsa I. Rovira, Michele Allen, Danielle A. Springer, Cory U. Lago, Shuling Zhang, Wendy DuBois, Theresa Ward, Rafael deCabo, Oksana Gavrilova, Beverly Mock, Toren Finkel. Increased Mammalian Lifespan and a Segmental and Tissue-Specific Slowing of Aging after Genetic Reduction of mTOR Expression. Cell Reports, 2013; DOI: 10.1016/j.celrep.2013.07.030
Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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