L'insorgenza della demenza potrebbe essere diagnosticata prima con una gamma più ampia di test, secondo uno studio di una università Australiana.
I medici al momento si affidano alla rilevazione di un marcatore genetico chiamato APOE che è collegato a una perdita di capacità di pensiero connessa allo sviluppo dell'Alzheimer.
Ma Jonathan Foster (foto), professore associato della Curtin University, dice che questo è un approccio semplicistico. "La scoperta cruciale del nostro studio è che l'APOE non ha alcun impatto significativo sulle capacità di pensiero legate alla demenza nelle persone a rischio di sviluppo della malattia a causa della loro crescente età", ha scritto.
"La nostra ricerca indica che il modo migliore per determinare con precisione la probabilità di demenza è un controllo regolare che incorpora una serie completa di test clinici e altre misurazioni eseguite da un team sanitario multidisciplinare".
Egli raccomanda un approccio più completo, che unisca diverse specialità, compresa la valutazione neuropsicologica.
Il Dr Foster ha detto che i risultati sono rilevanti per le persone oltre i 60 anni, e per i professionisti della salute impegnati in diagnosi di demenza. Secondo lui, la prevalenza della demenza raddoppia ogni cinque anni a partire dai 65, arrivando a circa il 40 per cento negli ultra 90enni.
Fonte: Curtin University
Pubblicato in Herald Sun il 27 Maggio 2013 (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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