Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Insulina cruciale per apprendimento e memoria

L'insulina di solito è associata a disturbi come il diabete.

Ricercatori di Harvard dimostrano, in un articolo del 6 Febbraio su Neuron, che la via di segnalazione dell'insulina e i peptidi di tipo insulinico hanno un ruolo cruciale nel corpo: aiutano anche a regolare l'apprendimento e la memoria.


Oltre a mostrare la criticità dei peptidi insulinici nella regolazione dell'attività dei neuroni coinvolti nell'apprendimento e nella memoria, un team di ricercatori guidati da Yun Zhang (nella foto), Professore Associato di Biologia Evoluzionistica e degli Organismi, dimostra che l'interazione tra le molecole può definire se, e come, avviene l'apprendimento.


"Le persone associano l'insulina solo al diabete, ma ad essa sono associate molte sindromi metaboliche, con alcuni tipi di difetti cognitivi e disturbi comportamentali, come la depressione o la demenza", dice la Zhang. "Questo suggerisce che l'insulina e i peptidi di tipo insulinico possono avere un ruolo importante nella funzione neurale, ma finora è stato molto difficile fissare il meccanismo di base, perché questi peptidi non devono necessariamente funzionare attraverso le sinapsi che collegano i vari neuroni nel cervello".


Per arrivare a tale meccanismo, la Zhang e i colleghi si sono rivolti a un organismo il cui genoma e sistema nervoso sono ben descritti e molto accessibili dalla genetica: il verme C.elegans. Con strumenti genetici, i ricercatori hanno alterato i piccoli vermi trasparenti, eliminando la loro capacità di creare singoli composti di tipo insulinico. Questi nuovi vermi "mutanti" sono stati poi sottoposti a test per vedere se fossero riusciti ad imparare a non mangiare un particolare tipo di batteri che li infetta. I test hanno dimostrato che, anche se alcuni vermi hanno imparato ad evitare i batteri, altri non l'hanno fatto, suggerendo che la rimozione dello specifico composto di tipo insulinico ha bloccato la capacità dei vermi di imparare.


Però i ricercatori sono stati sorpresi di scoprire che non è stata solo la rimozione delle molecole che ha fatto perdere agli animali la capacità di apprendere, anche qualche peptide ha inibito l'apprendimento. "Non avevamo previsto di trovare regolatori sia positivi che negativi di questi peptidi", dice la Zhang. "Perché l'animale ha bisogno di questo regolamento bidirezionale dell'apprendimento? Una possibile spiegazione è che l'apprendimento dipende dal contesto.  


Ci sono alcune cose che vogliamo imparare
; ad esempio, i vermi in questi esperimenti volevano imparare che non dovevano mangiare questo tipo di di batteri infettivi. Questa è una regolazione positiva dell'apprendimento. Ma se avessero bisogno di mangiare per sopravvivere, anche se è cibo cattivo, avrebbero bisogno di un modo per eliminare questo tipo di apprendimento"
.


Ancora più sorprendente per Zhang e i suoi colleghi è stata la prova che le varie molecole di tipo insulinico potrebbero regolarsi l'una con l'altra. "Molti animali, compresi gli esseri umani, hanno svariate molecole insulino-simili e sembra che queste molecole possono agire come una rete", dice. "Ognuno di loro può avere un ruolo leggermente diverso nel sistema nervoso, e funzionano insieme per coordinare la segnalazione relativa all'apprendimento e alla memoria. Cambiando il modo in cui interagiscono le molecole, il cervello può mettere a punto l'apprendimento in una miriade di modi diversi".


La Zhang dice che in seguito spera di caratterizzare più peptidi insulino-simili in modo per capire meglio come interagiscono le varie molecole, e come agiscono sui circuiti neurali per l'apprendimento e la memoria. Capire come lavorano questi percorsi potrebbe un giorno contribuire allo sviluppo di un trattamento per una serie di disturbi cognitivi, tra cui la demenza.


"Le vie di segnalazione dell'insulina e i peptidi di tipo insulinico sono altamente conservati nei mammiferi, compresi gli esseri umani", dice la Zhang. "C'è anche qualche prova preliminare che il trattamento con l'insulina, in alcuni casi, può migliorare la funzione cognitiva. Questa è una ragione per cui noi crediamo che spiegare questo meccanismo ci aiuterà a capire meglio come funzionano i percorsi dell'insulina nel cervello umano".

 

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 


Fonte: Harvard University.

Riferimento:
Zhunan Chen, Michael Hendricks, Astrid Cornils, Wolfgang Maier, Joy Alcedo, Yun Zhang. Two Insulin-like Peptides Antagonistically Regulate Aversive Olfactory Learning in C. elegans. Neuron, 2013; 77 (3): 572 DOI: 10.1016/j.neuron.2012.11.025.

Pubblicato in Science Daily il 26 Febbraio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)