Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto uno scambio sorprendente nel misfolding

Secondo ricercatori della Rice University, lo sforzo di sviluppare un software che svela la complessità del ripiegamento delle proteine sta ripagando con nuove conoscenze su questo fondamentale processo.

Lo studio pubblicato questa settimana nei Proceedings of the National Academy of Sciences dal chimico Peter Wolynes e dal suo team di ricerca della BioScience Research Collaborative della Rice, dovrebbe essere di particolare interesse per coloro che sondano le radici delle malattie degenerative associate all'aggregazione di fibre amiloidi, come Alzheimer, Parkinson e diabete di tipo 2.


Un grafico tridimensionale delle energie all'opera
nel ripiegamento delle proteine in multidominio,
prodotto alla Rice University con il programma
AWSEM-MD, mostra le regioni stabili in blu nella
parte inferiore ("N") della proteina nel suo stato
nativo corretto, e nella parte superiore ( "I") nel suo
stato mal-ripiegato errato. Entrambi gli estremi
sono ugualmente stabili, anche se le proteine "N"
hanno meno energia. Rosso e verde rappresentano
i domini proteici separati; i colori sono mescolati
nella struttura con dominio scambiato (in alto) e
nella struttura di "auto-riconoscimento" (a destra),
che si sono mal ripiegate a causa di forti interazioni
di auto-riconoscimento tra le sequenze di residui
brevi mostrate nelle strisce colorate. I ricercatori
sospettano che le proteine mal ripiegate abbiano un
ruolo importante nella aggregazione delle fibre
amiloidi implicate nelle malattie degenerative.
(Credit: Image by Nicholas Schafer and Weihua
Zheng)


Il software di dinamica molecolare, idoneo a prevedere come si curvano e si avvolgono nelle varie forme funzionali i filamenti dei residui, è stato progettato per seguire l'innovativo "principio di minima frustrazione" di Wolynes e colleghi. Questi residui, i granelli molecolari che costituiscono le proteine, mentre si piegano nel loro stato di origine, seguono il percorso di minor resistenza. Il principio descrive il modo in cui l'evoluzione ha plasmato il percorso che segue una proteina verso la stabilità.


Il software, chiamato AWSEM-MD (Associative memory, Water-mediated Structure and Energy Model) simula i possibili modi in cui si dovrebbero piegare i granelli di una striscia, sulla base delle energie in gioco, fino al livello submolecolare, e predice accuratamente la struttura finale. Due sviluppatori della versione corrente, Weihua Zheng, ricercatore post-dottorato alla Rice, e Nicholas Schafer, studente laureato, sono co-autori del nuovo studio, l'ultimo di una serie sulle dinamiche di piegatura definite da software.


I ricercatori si proponevano di confermare che un processo, visto da sperimentatori e chiamato scambio di dominio, è una delle cause del misfolding [=errata piegatura delle proteine]. I domini sono parti di catene proteiche conservate. A volte un dominio di una catena può incontrare il suo sosia di una catena vicina e impigliarsi con esso tramite interazioni simili a quelle dello stato di piegatura corretta. Il risultato è spesso un dimero - proteine come gemelli siamesi - che non sarà probabilmente in grado di svolgere il compito biologico previsto e può diventare parte di una fibrilla amiloide dannosa. "Gli sperimentatori hanno avuto qualche evidenza forte in laboratorio che la dimerizzazione è una conseguenza della minima frustrazione, un'idea proposta in precedenza dal nostro gruppo su un piano più generale", ha detto Wolynes. "Quindi abbiamo pensato che sarebbe stato bene fare una simulazione per controllarlo".


Il team ha visto effettivamente lo scambio di dominio nei loro modelli di titina cardiaca umana, una proteina muscolare. Ma sono stati sorpresi di vedere qualcosa di inaspettato: la prova che sequenze identiche di catene vicine, composte di 5-7 residui solamente, hanno la spiacevole tendenza di incontrarsi e stare insieme. Hanno trovato istanze che tale "auto-riconoscimento" fa pendere la bilancia delle energie che decide se una proteina si può piegare correttamente. Sostituendo anche solo alcuni residui di un frammento, si elimina l'auto-riconoscimento e si abbassa l'incidenza degli scambi di dominio, dice Wolynes.


"Non eravamo persone che pensavano a questa possibilità", ha detto. "Era stata suggerita da altri, anche se non ci avevo mai creduto, perché non c'è una connessione evidente con il principio della frustrazione minima". Ma le simulazioni mostrano casi dove l'auto-riconoscimento appiccicoso di un segmento in una catena potrebbe influenzare l'energia dei residui della serie e instaurare efficacemente una "frustrazione" che impedisce al resto della proteina di piegarsi del tutto, con il risultato di grande disordine, o entropia.


Anche se i modelli non si collegano direttamente alla formazione di fibrille amiloidi, dice Wolynes, l'aneddotica indica che le malattie da ripiegamento delle proteine hanno una certa correlazione con la febbre che permette all'entropia aggiuntiva di stabilizzare le forme mal ripegate. "I risultati forniscono una nuova spiegazione", dice, "di come una parte disordinata della catena può contribuire alla stabilità di questi stati mal ripiegati ad alta temperatura". "Quando ti dice 'prendi due aspirine e chiamami domattina', il medico ti sta facendo un favore più grande di quello che credi", dice Wolynes.


La scoperta potrebbe aprire la strada alla progettazione di farmaci che inibiscono specifiche interazioni. "Nella simulazione al computer, questo auto-riconoscimento sembra essere impedito da modifiche minime, e questo è quello che vogliamo che facciano gli sperimentatori: modifiche per vedere se diminuisce l'effetto auto-riconoscimento", ha detto. "Le nostre simulazioni forniscono dettagli strutturali di proteine mal ripiegate a livello molecolare, che sono difficili da indagare negli esperimenti", ha detto Zheng. "Queste possono generare ipotesi specifiche da testare".


I ricercatori sperano che il loro lavoro sarà utile sia agli sperimentatori che ad altri ricercatori computazionali sulla piegatura delle proteine. "L'AWSEM è ospitato su Google Code, cosa che richiede tutto codice open-source", dice Schafer. "Quindi è a disposizione di chiunque voglia usarlo. Quello che stiamo vedendo con questi studi è che i valori che otteniamo applicando il principio di frustrazione minima sono appropriati a livello mondiale, non solo per predire le strutture native delle proteine. Può prevedere pure le strutture associate (come i dimeri) e le strutture mal ripiegate. Bisogna sempre stare attenti a utilizzare modelli che 'maneggiano il mazzo' a favore di un determinato risultato atteso", dice. "Ma ciò che è interessante è che il nostro modello non dispone di informazioni a priori su questi specifici tipi di strutture mal ripiegate. Il nostro modello è parametrizzato usando come input solo i dati sperimentali delle strutture piegate correttamente e quindi applicando il principio di frustrazione minima. L'ampia gamma di successi che abbiamo avuto quest'anno ci dice che abbiamo un metodo decente per ricavare i punti di forza delle interazioni".


"Non abbiamo mai veramente pensato a specifici tipi di misfolding o al processo di aggregazione quando abbiamo costruito il nostro modello intorno al principio di frustrazione minima", dice Zheng. "Ma sono tutti a posto".


La versione corrente di AWSEM è stata progettata e programmata per la maggior parte da Garegin Papoian, Professore Associato "Monroe Martin" dell'Università del Maryland, e da Aram Davtyan, studente laureato del suo laboratorio; questa versione si basa sullo sviluppo precedente di Cecilia Clementi, docente "Wiess Career Development" e professore di chimica e di ingegneria chimica e biomolecolare alla Rice, e altri del laboratorio di Wolynes all'Università della California di San Diego e alla University of Illinois di Urbana-Champaign.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della Rice University. Articolo originale scritto da Mike Williams.

Riferimento:
Weihua Zheng, Nicholas P. Schafer, and Peter G. Wolynes. Frustration in the energy landscapes of multidomain protein misfolding. PNAS, January 14, 2013 DOI: 10.1073/pnas.1222130110.

Pubblicato in ScienceDaily il 14 Gennaio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.