Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trovato un nuovo legame tra batteri intestinali e Alzheimer

Gut brain axis by Ravinder Nagpal FSUUn diagramma dell'asse intestino-cervello, la rete di nervi che collegano il cervello e l'intestino e inviano segnali tra uno e l'altro. (Fonte: Rainder Nagpal)

Uno studio rivoluzionario condotto da ricercatori del Biome Lab della Florida State University, pubblicato sul Journal of Infectious Diseases, ha rivelato un potenziale legame tra un'infezione causata dai batteri intestinali e la progressione del morbo di Alzheimer (MA).


La ricerca ha scoperto che il Klebsiella pneumoniae, un batterio comune noto per causare infezioni acquisite in ospedale, può migrare dall'intestino nel flusso sanguigno e infine nel cervello. Questa invasione batterica può portare ad una maggiore infiammazione nel cervello e compromettere le funzioni cognitive, imitando i sintomi osservati nei pazienti di MA.


“I ricoveri e i soggiorni in terapia intensiva, combinati con l'esposizione agli antibiotici, possono portare a un ulteriore declino della diversità del microbioma che lascia gli anziani ad alto rischio non solo di problemi digestivi, ma anche di patologie extra-intestinali come i disturbi neurodegenerativi, attraverso una disregolazione dell'asse intestino-cervello", ha affermato Rainder Nagpal, assistente professore della FSU e il direttore del laboratorio Gut Biome.


Lo studio è il primo a mostrare una correlazione diretta tra l'infezione da K. pneumoniae e la patologia di MA, alimentando il campo emergente che indaga su come gli agenti infettivi possono innescare o aggravare il MA. Apre anche la strada a ricerche future su come trattare agenti infettivi dannosi in popolazioni vulnerabili come gli anziani o quelli in ripresa dalla sepsi.


La ricerca suggerisce che, quando gli antibiotici distruggono l'intestino, possono nascere problemi non solo nell'intestino ma anche nel cervello. Usando topi modello preclinico, i ricercatori hanno dimostrato che l'esposizione agli antibiotici esaurisce la diversità batterica intestinale e provoca squilibrio nel microbioma, promuovendo la proliferazione di K. pneumoniae creando una nicchia favorevole.


Quando ciò accade, il K. pneumoniae può spostarsi dall'intestino nel flusso sanguigno passando attraverso il rivestimento dell'intestino e alla fine raggiungere il cervello, innescando neuroinfiammazione e compromissione neurocognitiva. I risultati enfatizzano il rischio delle infezioni acquisite in ospedale, come K. pneumoniae, di favorire lo sviluppo di malattie neurodegenerative.


"Le infezioni settiche acquisite in ospedale sono uno dei fattori di rischio che possono aumentare la predisposizione al futuro deterioramento neuroinfiammatorio e neurocognitivo, specialmente negli anziani", ha affermato Nagpal.


Lo studio evidenzia la necessità di approcci terapeutici innovativi per combattere la crescente prevalenza del MA, oltre alle terapie esistenti anti proteine ​​amiloide e tau. Ulteriori ricerche potrebbero fornire informazioni sulle strategie preventive volte a gestire i patogeni acquisiti in ospedale e preservare la salute cognitiva nelle popolazioni che invecchiano.

 

 

 


Fonte: Kayla Cardenas in Florida State University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: G Park, [+8], R Nagpal. An Enteric Bacterial Infection Triggers Neuroinflammation and Neurobehavioral Impairment in 3xTg-AD Transgenic Mice, J Infect Dis, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.