Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto il potenziale di un farmaco anti-colesterolo di trattare l'Alzheimer e altre demenze

Senior taking medicineImage by rawpixel.com on Freepik.com

Ricercatori dell'University of Arkansas for Medical Sciences (UAMS) hanno scoperto che un farmaco per il colesterolo approvato dalla FDA ha il potenziale di interrompere la progressione del morbo di Alzheimer (MA) e di altre forme di demenza, e ha pubblicato i risultati su Aging Biology.


Il farmaco ezetimibe, approvato dalla FDA nel 2002, è un farmaco da prescrizione che riduce la quantità di colesterolo assorbita dall'intestino."Ha un livello di sicurezza eccellente, con pochi effetti collaterali, ma è stato in gran parte sostituito dalle statine, che sono in qualche modo più efficaci nell'abbassare il colesterolo", ha dichiarato il coautore e cardiologo Srikanth Vallurupalli MD.


La ricerca del team si è concentrata su aggregati costituiti da proteine ​​aggrovigliate, comuni nel cervello dei pazienti di MA. Gli scienziati considerano questi accumuli, e quelli simili, fattori chiave nella progressione della maggior parte, o tutti, i disturbi cognitivi, ha affermato Robert J. Shmookler Reis PhD, professore della Facoltà di Medicina e coautore senior dello studio, aggiungendo: "Abbiamo scoperto che sono presenti anche nel cervello di chi ha malattie cardiache, note per aumentare il rischio conseguente di MA".


I ricercatori hanno usato strumenti di analisi 3D per mappare i siti appiccicosi all'interno degli aggregati tipici e scoprire quali sono più importanti per tenere insieme questi ciuffi. Questa analisi informatica è stata condotta da Meenakshisundaram Balasubramaniam PhD, assistente professore del Dipartimento di Geriatria, che ha poi simulato le interazioni con oltre 1.800 farmaci approvati dalla FDA, per cercare le molecole che interrompono meglio il processo di aggregazione.


Quella ricerca li ha portati all'ezetimibe, che ha quindi dimostrato di impedire a proteine ​​aggregate specifiche di attaccarsi l'una all'altra nei neuroni coltivati ​​in laboratorio.


"Quando blocchi determinate interazioni delle proteine associate alla malattia, perdono la capacità di raggrupparsi in un modo che porta al declino cognitivo", ha detto Srinivas Ayyadevara PhD, professore della Facoltà di Medicina e coautore senior. "Ci siamo concentrati sull'ezetimibe e abbiamo scoperto che ha impedito una interazione cruciale di aggregati presente solo nel cervello delle persone con MA e nei modelli di laboratorio di aggregazione simile al MA".


Per valutare l'effetto del farmaco nel mondo reale, il team ha esplorato un database clinico per analizzare i dati su circa 950.000 anziani, 4.361 dei quali stavano ricevendo ezetimibe per abbassare il colesterolo. I dati hanno rivelato che i pazienti che assumevano ezetimibe avevano un'incidenza molto più bassa di MA e delle forme di demenza correlate, rispetto a quelli del gruppo di controllo, secondo Joseph Asante PhD, coautore dello studio.


"L'analisi di Joseph ha indicato una riduzione di quasi otto volte del rischio relativo per i pazienti che assumono ezetimibe, che è di gran lunga l'efficacia protettiva più alta e significativa che chiunque abbia mai osservato per un intervento farmacologico per prevenire il MA", ha detto Reis.


Ayyadevara ha affermato che il prossimo passo dei ricercatori è progettare studi controllati sulla capacità dell'ezetimibe di proteggere dalla demenza due gruppi ad alto rischio: pazienti con una malattia cardiaca e persone con lieve compromissione cognitiva. Tali studi sono il modo accettato per stabilire se il farmaco - e non un altro fattore - è in grado di rallentare o prevenire il declino cognitivo. Reis ha affermato:

"Speriamo che ciò possa infine portare a un intervento per le persone con più probabilità di sviluppare il MA a causa di uno o più fattori di rischio noti. Questi includono la lieve compromissione cognitiva, un possibile precursore del MA e altre condizioni predisponenti come malattie cardiache, diabete o varianti genetiche legate al MA familiare. Saranno necessari ulteriori studi per confermare la sua efficacia e sicurezza per quei gruppi a rischio. Tuttavia, l'attuale studio UAMS offre prove convincenti del potenziale di ezetimibe di proteggere quelli a maggior rischio di MA e di demenze correlate".

 

 

 


Fonte: Chris Carmody in University of Arkansas for Medical Sciences (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: A Ganne, [+8], S Ayyadevara. Ezetimibe Lowers Risk of Alzheimer’s and Related Dementias over Sevenfold, Reducing Aggregation in Model Systems by Inhibiting 14-3-3G::Hexokinase Interaction. Aging Biology, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)