Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ricercatori fanno luce sull'architettura dell'amiloide

Una microscopia innovativa mappa la struttura sottostante dell'amiloide-beta, e potrebbe dare informazioni sull'Alzheimer.

Amyloid beta fibrils undergoing remodeling Lew Lab WashUniImmagini temporizzate dell'Orientamento-Localizzazione di Singola Molecola (SMOLM) di fibrille di amiloide-beta (Aβ42) in fase di rimodellamento, prese su 10 minuti, appaiono come mosaico multicolore. Le molecole blu Nilo (NB), che si legano temporaneamente e lampeggiano, consentono alle architetture in nanoscala in crescita e decomposizione nelle fibrille di essere viste come forcelle multicolori. (Fonte: Lew Lab)

Gli aggregati di amiloide-beta (Aβ) sono grovigli di proteine, associate segnatamente alle malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer (MA). Nonostante sia costantemente alla ribalta da molto tempo, tuttavia, i ricercatori non sono ancora riusciti a capire come l'Aβ si unisce e si scinde.


"Il modo in cui si comporta l'Aβ in vari ambienti, incluso il cervello umano, è sfuggente", ha affermato Brian Sun, dottorando della facoltà di medicina alla Washington University di St Louis (WashU). "C'è una comprensione non del tutto concretizzata della crescita e del decadimento".


Questo cambierà, grazie alla ricerca recentemente pubblicata da Sun con i colleghi del laboratorio di Matthew Lew nel dipartimento di ingegneria elettrica e dei sistemi della WashU. in questo lavoro, unico nel suo genere, Sun e colleghi sono riusciti a misurare gli assemblaggi dei fogli beta della fibrilla amiloide, le travi sottostanti al conglomerato di proteine, mentre si stavano modificando. Precedenti studi di microscopia ad alta risoluzione avevano ottenuto solo scatti statici.

"Volevamo osservare in modo specifico la dinamica della struttura sottostante dell'Aβ che potrebbe essere responsabile dei cambiamenti che avvengono, non solo i cambiamenti nella forma generale", ha affermato Sun.


Lew ha usato i mattoni Lego come analogia, rilevando che l'attuale tecnologia di scansione mostra l'intero edificio LEGO ma non vede come sono organizzati i singoli mattoni.


"Le singole proteine ​​cambiano di continuo in risposta al loro ambiente", ha affermato Lew, professore associato. “È come avere alcuni mattoncini LEGO che fanno cambiare forma ad altri mattoni. L'architettura mutevole delle proteine ​​e gli aggregati assemblati, insieme, portano alla complessità della malattia neurodegenerativa".


Il Lew Lab ha sviluppato un nuovo tipo di tecnologia di scansione che consente ai ricercatori di vedere l'orientamento e altri dettagli minimi nelle nanostrutture di sistemi biologici che erano finora invisibili. La loro tecnica (SMOLM, single-molecule orientation–localization microscopy, microscopia di orientamento-localizzazione a singola molecola) usa lampi di luce da sonde chimiche per visualizzare i fogli dei peptidi alla base dell'Aβ42, un tipo di peptide Aβ.


L'uso della SMOLM consente di esaminare l'orientamento individuale dei fogli beta sottostanti, per vedere la relazione tra la loro organizzazione e come ciò si collega alla struttura generale della proteina amiloide.

 

Diversi modi di rimodellarsi

L'Aβ42 è in continua evoluzione e il primo passo è cercare di trovare un metodo nella sua follia, un modello o schema di azione per prevedere il comportamento della proteina. Ora che il Lew Lab può effettuare queste misurazioni, i ricercatori hanno fatto alcune osservazioni intuitive e hanno trovato alcune sorprese nascoste nell'architettura dell'Aβ.


Come previsto, le strutture stabili Aβ42 tendono a trattenere i fogli beta sottostanti stabili; le strutture in crescita hanno fogli beta sottostanti che diventano più definiti e rigidi mentre la crescita continua. Le strutture in decomposizione mostrano fogli beta sempre più disordinati e meno rigidi. Ma hanno anche trovato più di un modo in cui l'Aβ42 può rinnovarsi.

"Esistono diversi modi con cui le strutture Aβ42 rimangono stabili o crescono e decadono", ha detto Sun.


I ricercatori hanno anche scoperto che l'Aβ42 può crescere e decadere in modi che sfidano le aspettative. Ad esempio, l'Aβ42 può crescere e decadere in modi che preservano la struttura sottostante; a volte c'è una crescita in cui i peptidi si accumulano, ma gli orientamenti dei fogli beta sottostanti non cambiano. In altri casi, l'Aβ42 subisce un 'decadimento stabile', dove avviene il contrario, cioè i peptidi se ne vanno, ma rimane la struttura del foglio beta. Infine, i fogli beta dell'Aβ42 a volte si riorganizzano e cambiano gli orientamenti senza che ci siano cambiamenti immediati alla forma generale. Queste riorganizzazioni nano-strutturali possono predisporre al futuro rimodellamento su larga scala.


"Poiché la SMOLM può tracciare l'organizzazione sottostante dell'Aβ42 e non solo la sua forma, possiamo vedere diversi tipi di sottotipi di rimodellamento che non sono visibili alle modalità di scansione non orientate e limitate nella diffrazione", ha detto Sun.


Se tutto suona un po' vago, tieni presente che questo è il primo passo finanche a guardare queste strutture in nanoscala costantemente mutevoli. Ora Sun prevede di progettare sistemi e sensori di scansione in nanoscala che potrebbero rivelare i meccanismi nascosti di malattie difficili da trattare.

 

 

 


Fonte: Leah Shaffer in Washington University in St. Louis (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: B Sun, [+3], MD Lew. Single-Molecule Orientation Imaging Reveals the Nano-Architecture of Amyloid Fibrils Undergoing Growth and Decay. Nano Lett., 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.