Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sviluppato biomarcatore per diagnosi precoce di demenza frontotemporale e SLA

TDP 43 Molecular ModelLa perdita di funzione della proteina TDP-43 (modello molecolare nell'immagine) è un'anomalia legata allo sviluppo di SLA o FTD (Fonte: protopedia.org)

Due malattie degenerative progressive, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA, o malattia di Lou Gehrig) e la demenza frontotemporale (FTD, nota per colpire l'attore Bruce Willis e la star TV Wendy Williams), sono collegate più che per i danni alle cellule nervose cruciali per il funzionamento normale. La prima colpisce i nervi nel cervello e nel midollo spinale che portano alla perdita di movimento, la seconda erode le regioni cerebrali che controllano la personalità, il comportamento e il linguaggio.


Studi di ricerca hanno ripetutamente dimostrato che nei pazienti con SLA o FTD si corrompe la funzione della proteina TDP-43 (TAR DNA-binding protein 43). Quando ciò accade, pezzi del materiale genetico chiamato acido ribonucleico (RNA) non possono più essere uniti adeguatamente per formare le istruzioni codificate necessarie per dirigere la produzione di altre proteine richieste per la crescita e la funzione dei nervi sani.


I filamenti di RNA si riempiono di sequenze errate di codice chiamate 'esoni criptici' che influenzano le proteine ritenute associate ad un aumento del rischio di SLA e FTD. Fino ad ora, non si sapeva se questa anomalia si verifica presto o tardi nel decorso clinico di SLA e FTD. In uno studio pubblicato su Nature Medicine, i ricercatori del Centro Clinico della Johns Hopkins University di Baltimora raccontano come hanno risposto a quella questione elusa da lungo tempo.


"Abbiamo sviluppato un metodo per individuare una proteina criptica specifica legata all'esone, il fattore di crescita derivato dall'epatoma 2 [HDGFL2, hepatoma-derived growth factor-like 2], associato alla perdita della funzione della TDP-43", afferma l'autore senior dello studio Philip Wong PhD, professore di patologia e neuroscienza della Johns Hopkins University. "In tal modo, crediamo di aver scoperto un biomarcatore che potrebbe potenzialmente essere usato per rilevare SLA e FTD nelle prime fasi, prima ancora che appaiano i sintomi".


La caccia al biomarcatore è iniziata identificando le proteine legate all'esone criptico associate alla perdita di funzione della TDP-43. Quindi, usando frammenti delle proteine chiamate 'peptidi criptici', hanno realizzato in laboratorio anticorpi monoclonali specifici per ciascuno di essi. Posizionati nei campioni di sangue o liquido cerebrospinale (il liquido protettivo che circonda il cervello e il sistema nervoso centrale) di pazienti, gli anticorpi monoclonali cercano e si agganciano solo ai peptidi criptici per i quali sono stati progettati, rendendo quelle proteine rilevabili.


"Di tutti i peptidi criptici per i quali abbiamo realizzato anticorpi monoclonali, quello che ha funzionato meglio è stato quello progettato per la proteina criptica HDGFL2", afferma la prima autrice dello studio Katie Irwin, dottoranda della Johns Hopkins University. "Abbiamo usato quell'anticorpo monoclonale per sviluppare un test di rilevamento estremamente sensibile per la proteina criptica HDGFL2 nei fluidi corporei".


Dopo aver convalidato il metodo di rilevamento in laboratorio, i ricercatori lo hanno usato per testare campioni di sangue e fluido cerebrospinale da tre diverse gruppi: persone con le forme familiari (genetiche) più comuni di SLA e FTD collegate a una mutazione nel gene C9orf72, persone con forme sporadiche (non genetiche) di SLA e FTD e controlli sani. Le raccolte contenevano anche campioni di biofluidi di pazienti con SLA e FTD prima delle loro diagnosi, quindi i ricercatori hanno potuto cercare l'HDGFL2 criptico in stadi sia pre-sintomatici che sintomatici delle malattie.


"Il nostro test ha trovato HDGFL2 criptico nelle fasi pre-sintomatiche dei pazienti che erano geneticamente predisposti a SLA e FTD, e che era prevedibile sviluppassero le malattie, dando al metodo la credibilità come potenziale biomarcatore preclinico del rischio di SLA e FTD", dice la Irwin. "E abbiamo scoperto che il test poteva anche rilevare livelli elevati di HDGFL2 criptico nei fluidi delle persone con casi sporadici delle malattie, per cui non era nota alcuna storia familiare di SLA o FTD".


Wong afferma che avere un biomarcatore in grado di rilevare l'HDGFL2 criptico nei biofluidi dei pazienti pre-sintomatici consente loro di confrontare la loro scoperta con i risultati che derivano da un biomarcatore consolidato per SLA e FTD.


"Il biomarcatore attuale per SLA e FTD cerca componenti strutturali del sistema nervoso centrale [cervello e midollo spinale], nervi chiamati neurofilamenti, che sono liberati nei biofluidi, ma solo dopo che iniziano i sintomi", spiega Wong. "Se usiamo quello e il nostro biomarcatore criptico HDGFL2 per determinare la SLA e la FTD sia pre-sintomatica che sintomatica, possiamo mappare il decorso di queste malattie e ottenere una visione migliore di ciascuna delle loro fasi".


Wong afferma che la conoscenza potrebbe aiutare a guidare i pazienti negli studi clinici per le nuove terapie di SLA e FTD prima e "in un momento in cui potrebbe davvero fare la differenza". La Irwin dice che lei e i suoi colleghi stanno raccogliendo campioni di biofluidi da tutto il mondo da pazienti con FTD, SLA genetica e SLA sporadica.


"Speriamo di confermare l'efficacia, l'affidabilità e la sensibilità del nostro biomarcatore testandolo su migliaia di campioni di pazienti e, una volta convalidato, incoraggiarne l'uso come strumento clinico", afferma. "Abbiamo anche in programma di esplorare l'uso del nostro biomarcatore per determinare l'efficacia delle terapie per SLA e FTD nelle fasi precliniche, cercando riduzioni dei livelli criptici di HDGFL2-e ripristinando la funzione della TDP-43 dopo il trattamento".

 

 

 


Fonte: Johns Hopkins University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: KE Irwin, [+15], PC Wong. A fluid biomarker reveals loss of TDP-43 splicing repression in presymptomatic ALS–FTD. Nature Medicine, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)