Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo strumento aiuta a prevedere la progressione dell'Alzheimer

disease embedding tree zhang et alSchema grafico dello studio Zhang et al.

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità ci sono circa 55 milioni di persone in tutto il mondo con la demenza, la cui forma più comune è il morbo di Alzheimer (MA), una condizione incurabile che provoca il deterioramento della funzione cerebrale.

Oltre agli effetti fisici, il MA causa conseguenze psicologiche, sociali ed economiche non solo per le persone con la malattia, ma anche per i loro cari e quelli che si prendono cura di loro. Poiché i suoi sintomi peggiorano nel tempo, è importante sia per i pazienti che per i caregiver prepararsi all'eventuale necessità di aumentare la quantità di supporto man mano che la malattia avanza.

A tal fine, ricercatori dell'Università del Texas di Arlington hanno creato un nuova struttura informatica basato sull'apprendimento che aiuterà i pazienti di MA a individuare accuratamente dove si trovano all'interno dello spettro di sviluppo della malattia. Ciò consentirà loro di prevedere al meglio i tempi delle fasi successive, rendendo più facile pianificare le cure future man mano che la malattia avanza.

"Per decenni, sono stati proposti e valutati vari approcci in termini di capacità predittiva per il MA e il suo precursore, il lieve deterioramento cognitivo", ha affermato Dajiang Zhu, professore associato di informatica e ingegneria dell'UTA, autore senior di uno studio pubblicato su Pharmacological Research. "Molti di questi strumenti di previsione precedenti hanno trascurato la natura continua dello sviluppo del MA e le sue fasi di transizione".

Il lavoro, eseguito del laboratorio di Zhu e di Li Wang, professore associato di matematica dell'UTA, ha ottenuto un nuovo schema di incorporazione basato sull'apprendimento che codifica le varie fasi dello sviluppo del MA in un processo che hanno chiamato disease-embedding tree (DETree), 'albero di incorporazione della malattia'.

Con questo quadro, il DETree può non solo prevedere uno dei 5 gruppi clinici dettagliati dello sviluppo della malattia, in modo efficiente e accurato, ma può anche fornire informazioni più approfondite prevedendo dove progredirà al suo interno il paziente.

Per testare il loro schema DETree, i ricercatori hanno usato i dati di 266 persone con MA dall'Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative multicentro. I risultati della strategia DETree sono stati confrontati con altri metodi ampiamente utilizzati per prevedere la progressione del MA e l'esperimento è stato ripetuto più volte usando i metodi di apprendimento automatico per convalidare la tecnica.

"Sappiamo che le persone con MA spesso sviluppano sintomi che peggiorano a tassi molto diversi", ha detto Zhu. "Siamo incoraggiati dal fatto che il nostro nuovo schema sia più accurato degli altri modelli di previsione disponibili, e speriamo che aiuterà i pazienti e le loro famiglie a pianificare meglio le incertezze di questa malattia complicata e devastante".

Lui e il suo team credono che lo schema DETree abbia il potenziale di aiutare a prevedere la progressione di altre malattie che hanno molteplici fasi cliniche di sviluppo, come il Parkinson, l'Huntington e la Creutzfeldt-Jakob.

 

 

 


Fonte: Katherine Egan Bennett in University of Texas at Arlington (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Lu Zhang, [+2], D Zhu. Disease2Vec: Encoding Alzheimer’s progression via disease embedding tree. Pharm Res, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)