Uno strumento di test, usato spesso nelle cliniche di cure primarie per rilevare la compromissione cognitiva, ha carenze se applicato ad anziani etnicamente e linguisticamente diversi [dall'inglese bianco], secondo uno studio pubblicato sul Journal of American Geriatrics Society.
Lo studio ha cercato di vedere se i punti di confine (o soglia) inglesi e spagnoli attualmente pubblicati per la compromissione cognitiva nel test Montreal Cognitive Assessment (MoCA) sono appropriati negli over-65 di comunità diverse con difficoltà cognitive residenti nel Bronx, a New York.
Dei 231 partecipanti (43% ispanici, 39% neri/afroamericani), il 49% ha completato i test in inglese e il 51% in spagnolo.
Gli investigatori hanno scoperto che i punti di soglia del MoCA che indicano lieve compromissione cognitiva o demenza erano inappropriatamente alti, rispetto ai test neuropsicologici considerati migliori, con un tasso alto di falsi positivi per la compromissione cognitiva.
La prima autrice Marnina Stimmel PhD, del Montefiore Health System e dell'Albert Einstein College of Medicine, ha scritto:
"Questi risultati sottolineano l'importanza di considerare i fattori culturali e i determinanti sociali della salute quando si valutano le prestazioni con strumenti di screening cognitivo come il MoCA, in particolare nelle comunità tradizionalmente sottoservite".
Fonte: Wiley via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: MB Stimmel, [+5]. Is the Montreal cognitive assessment culturally valid in a diverse geriatric primary care setting? Lessons from the Bronx. J Am Geriatr Soc., 2024, DOI
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