Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La meditazione è veramente buona per il cervello: studio rivela che spegne le aree legate all'Alzheimer

La meditazione può contribuire a temperare i sintomi di ADHD e Alzhemeimer è secondo gli scienziati dell'Università di YaleLa meditazione può contribuire a temperare i sintomi di ADHD e dell'Alzheimer, dicono gli scienziati. Uno studio rivoluzionario ha rivelato che l'antica tecnica di rilassamento può spegnere le aree del cervello associate con una gamma di disturbi psichiatrici.

L'auspicio è ora che i risultati facciano luce su come lavorano le malattie neurologiche e suggeriscano lo sviluppo di trattamenti efficaci.

Ricerca precedente ha dimostrato che la meditazione, diventata sempre più popolare negli ultimi anni, aiuta le persone a smettere di fumare, a far fronte al cancro, e persino a prevenire la psoriasi. Ma gli scienziati della Yale University ora credono che possa aiutare le persone a rimanere concentrate e ad aumentare la felicità, rallentando l'insorgere della demenza.

Il ricercatore principale Judson Brewer ha detto: "La capacità della meditazione di aiutare le persone a rimanere nel momento, fa parte delle pratiche filosofiche e contemplative da migliaia di anni. Al contrario, le caratteristiche di molte forme di malattia mentale sono una preoccupazione per i propri pensieri, una condizione che sembra colpita dalla meditazione".

Scansioni del cervello hanno rivelato che i meditatori avevano ridotta attività in una zona del cervello implicata in una serie di disturbi neurologici

Scansioni del cervello hanno rivelato che i meditatori hanno una ridotta attività in una zona del cervello implicata in una serie di disturbi neurologici. "Questo ci dà alcuni spunti interessanti su come potrebbero funzionare clinicamente i meccanismi neurali". Durante lo studio, riportato in the Proceedings of the National Academy of Sciences, meditatori sia esperti che non, sono stati monitorati mentre praticavano tre diverse tecniche di meditazione.

Le scansioni del cervello hanno rivelato che i meditatori esperti avevano una attività ridotta nella zona chiamata la "rete in modalità predefinita". Questa regione del cervello è implicata in vuoti di attenzione e in disturbi come ansia, deficit di attenzione e iperattività, e anche nell'accumulo di placche di beta amiloide nell'Alzheimer. Si è notata una riduzione dell'attività a prescindere dal tipo di meditazione e anche durante il riposo, suggerendo che i meditatori esperti sono meno suscettibili verso malattie come l'autismo e la schizofrenia.

Allo stesso modo l'Università del Wisconsin sta progettando uno studio all'inizio del prossimo anno per studiare gli effetti neurologici della meditazione e dello yoga con i veterani. Si pensa che la meditazione di consapevolezza sia promettente per il disturbo post-traumatico da stress (PTSD), che provoca pensieri intrusivi, intorpidimento emozionale e ipervigilanza. La terapia cognitiva basata sulla consapevolezza (MBCT), che unisce la meditazione a un 'addestramento al pensiero' ortodosso, è già indicata per la depressione in Gran Bretagna ed è disponibile sul NHS.

A report published by a mental health charity last year argued that if more GPs could offer the therapy it would cut the financial burden of depression, which costs the UK £7.5 billion a year. Un rapporto pubblicato da un ente di beneficenza per la salute mentale l'anno scorso ha sostenuto che se più medici fossero in grado di offrire la terapia, si potrebbe ridurre l'onere finanziario della depressione, che costa UK £ 7,5 miliardi [8,7 miliardi di Euro] all'anno.

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Pubblicato da Sadie Whitelocks in MailOnLine del 21 novembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.