Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ultranovantenni con capacità superiori di pensiero sono resilienti all'Alzheimer

Un team di ricercatori, guidato dall'Università della California di Irvine, ha scoperto che i più anziani (quelli che vivono oltre 90 anni) con capacità cognitive superiori, hanno livelli di patologia cerebrale simili a quelli dei pazienti con morbo di Alzheimer (MA), però hanno anche meno patologia cerebrale di altre malattie neurodegenerative che causano problemi di memoria e pensiero.


"Le persone con più di 90 anni, che hanno ancora una buona memoria e capacità di pensiero, tendono ad avere livelli simili di patologia MA nel loro cervello", ha detto Roshni Biswas, studiosa post-dottorato del 90+ Study. "I nostri risultati indicano che, anche se i cambiamenti neuropatologici del MA e quelli vascolari sono comuni nel loro cervello, questi individui sono meno suscettibili ad altri tipi di cambiamenti neurodegenerativi come la demenza da corpi di Lewy".


L'età è il fattore di rischio principale per i problemi cognitivi, come il MA, la demenza da corpi di Lewy e quelle correlate. Negli ultimi 30 anni, il numero di ultranovantenni negli Stati Uniti è quasi triplicato e si prevede che sarà il quadruplo nei prossimi quattro decenni. Con questo aumento dell'età, molte persone vedono maggiori problemi con la memoria e la funzione cerebrale.


Tuttavia, sono disponibili pochi dati sui cambiamenti nel cervello delle persone oltre i 90 anni che mantengono capacità cognitive superiori, nonostante l'età. L'obiettivo dello studio era di esaminare le caratteristiche cerebrali delle persone senza deterioramento cognitivo e la loro relazione con capacità cognitive e ragionamento superiori negli ultranovantenni.


"Ci sono alcuni individui che possono mantenere alti livelli di funzione cognitiva in età avanzata", ha affermato María M. Corrada SCD, coautrice senior dello studio e prof.ssa del Dipartimento di Neurologia della UCI. "Ulteriori ricerche sui fattori che consentono a questi individui di mantenere la loro funzione cognitiva potrebbero fornire approfondimenti su come preservare la salute cognitiva in età avanzata".


I risultati dello studio, pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease, derivano dall'analisi dei dati di autopsia di 102 individui cognitivamente normali che sono morti ad un'età media di 97,6 anni. I ricercatori hanno usato anche i punteggi dei loro test cognitivi eseguiti tra 2 e 12 mesi prima della morte. L'età media dei partecipanti allo studio al momento della ultima visita era di 97,1 anni.


"Nella nostra ricerca futura, esamineremo come le abitudini dello stile di vita e le condizioni di salute si associano alla cognizione superiore degli ultranovantenni, e i fattori che contribuiscono a mantenere una funzione cognitiva stabile nel tempo", ha affermato la Biswas.


Il 90+ Study è uno studio longitudinale sull'invecchiamento e la demenza iniziato nel 2003 per studiare la popolazione più anziana, che è la fascia d'età che cresce più rapidamente in USA. Con oltre 2.000 partecipanti iscritti, ora è uno dei più grandi studi del suo genere al mondo. Il progetto ha prodotto diversi risultati significativi relativi alla funzione cognitiva, alle abitudini di salute e stile di vita nelle informazioni ottenute in vita dalla popolazione più anziana.

 

 

 


Fonte: University of California - Irvine (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: R Biswas, ...[+4], MM Corrada. Superior Global Cognition in Oldest-Old Is Associated with Resistance to Neurodegenerative Pathologies: Results from The 90+ Study. Journal of Alzheimer's Disease, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)