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Malattia cardiovascolare in gioventù legata a minore salute cerebrale in mezza età

Le persone con malattie cardiovascolari in gioventù hanno più probabilità di avere problemi di memoria e pensiero e una peggiore salute del cervello in mezza età, secondo nuove ricerche pubblicate il 25 gennaio 2023 su Neurology®.


"Le malattie cardiovascolari come le malattie cardiache e l'ictus sono state associate ad un aumento del rischio di deterioramento cognitivo e demenza negli anziani, ma sappiamo meno come influiscono queste malattie prima dei 60 anni sulla cognizione e sulla salute del cervello nel corso della vita"
, ha affermato la prima autrice dello studio Xiaqing Jiang PhD, dell'Università della California di San Francisco. "Il nostro studio ha scoperto che gli eventi cardiovascolari all'inizio della vita sono associati a cognizione peggiore, a declino cognitivo accelerato e a cattiva salute del cervello in mezza età".


Lo studio ha esaminato 3.146 persone, che avevano dai 18 ai 30 anni all'inizio dello studio e sono stati seguiti fino a 30 anni. Alla fine dello studio, avevano un'età media di 55 anni. Dei partecipanti totali, 147 (5%) avevano una diagnosi di malattia cardiovascolare precoce, che poteva essere coronaropatia, ictus, insufficienza cardiaca congestizia, malattia dell'arteria carotidea o dell'arteria periferica prima dei 60 anni. L'età media al primo evento cardiovascolare era di 48 anni.


Dopo essere stati seguiti per tre decenni, i partecipanti si sono sottoposti a 5 test cognitivi, che misuravano le capacità di pensiero e memoria, come cognizione globale, velocità di elaborazione, funzione esecutiva, memoria verbale ritardata e fluidità verbale. I ricercatori hanno scoperto che le persone con malattie cardiovascolari giovanili hanno ottenuto punteggi peggiori degli altri su 5 test su 5.


In un test di richiamo di un elenco di parole dopo 10 minuti, in cui i punteggi andavano da 0 a 15, quelli con malattie cardiovascolari precoci hanno avuto un punteggio medio di 6,4 rispetto all'8,5 degli altri. In un test sulla cognizione globale, in cui i punteggi variavano da 0 a 30, quelli con malattie cardiovascolari precoci avevano un punteggio medio di 21,4 rispetto alla media di 23,9 degli altri. Un punteggio di 26 o superiore è considerato tipico, mentre le persone con lieve deterioramento cognitivo hanno un punteggio medio di 22.


Tra tutti i partecipanti, 656 hanno avuto scansioni cerebrali per esaminare l'iperintensità e l'integrità della materia bianca. L'iperintensità della materia bianca indica in genere lesioni vascolari alla materia bianca, cioè della mielina, il rivestimento delle connessioni tra neuroni. Dopo aver adattato i dati ai fattori di rischio cardiovascolare come il diabete e l'ipertensione, i ricercatori hanno scoperto che la malattia cardiovascolare precoce era associata a più iperintensità della materia bianca nel cervello e a maggiore diffusività media della sostanza bianca, che indica una minore integrità del tessuto cerebrale.


Per i partecipanti che hanno avuto due serie di test cognitivi, dopo 25 e 30 anni di studio, i ricercatori hanno scoperto che le malattie cardiovascolari giovanili erano associate al triplo della probabilità di declino cognitivo accelerato in 5 anni, e il 13% delle persone con malattie cardiovascolari precoci hanno avuto un declino cognitivo accelerato rispetto al 5% di persone che non avevano la malattia.


"La nostra ricerca suggerisce che gli anni tra i 20 e i 40 sono un momento cruciale per iniziare a proteggere la salute del cervello con la prevenzione e l'intervento sulle malattie cardiovascolari"
, ha affermato la Jiang. "Prevenire queste malattie può ritardare l'insorgenza del declino cognitivo e promuovere un cervello più sano per tutta la vita".


Una limitazione dello studio è che non sono stati eseguiti test cognitivi all'inizio dello studio.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: X Jiang, [+3], K Yaffe. Premature Cardiovascular Disease and Brain Health in Midlife: The CARDIA Study. Neurology, 2023, DOI

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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