Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'apprendimento prima dei 70 anni rallenta il declino cognitivo dopo quell'età

Il cervello, come tutte le aree del corpo, alla fine inizia a declinare. La tua forza e la tua resistenza possono raggiungere il picco quando hai 20 anni, l'esercizio fisico regolare può mantenerti in ottime condizioni fisiche anche dopo i 70, ma alla fine, anche le persone più in forma fisicamente troveranno difficile mantenere quel livello di condizione fisica.


Allo stesso modo, le persone con un cervello sano a 70 anni potrebbero non essere così acute come lo erano a 25, ma vi sono abbastanza vicine e compensano con una conoscenza molto più specifica. Alla fine, tuttavia, il cervello invecchia e l'abilità cognitiva declina, anche per le persone senza demenza.


I ricercatori hanno cercato di capire quali fattori prevedono il grado di declino delle persone mentre invecchiano. Ci sono alcune evidenze che più alto è il livello complessivo di intelligenza quando le persone sono più giovani, più tardi ci sarà un declino nell'invecchiamento.


Uno studio pubblicato su Psychological Science da un team di 10 autori guidati da Federica Conte dell'Università di Milano-Bicocca, con colleghi dell'Università di Edimburgo, suggerisce che i miglioramenti delle capacità cognitive nell'intera vita sono associati a meno declino cognitivo quando si invecchia.


Questo gruppo ha analizzato i dati di un gruppo di persone in Scozia nate nel 1936, testate periodicamente nel corso della vita. I partecipanti a questo studio hanno fatto un test sulla capacità cognitiva generale a 11 e a 70 anni. In generale, i punteggi di questo test sono saliti nel periodo considerato, il che riflette l'influenza dell'istruzione e di altri apprendimenti durante l'intera vita. Come ci si potrebbe aspettare, alcune persone sono migliorate più di altre.


Circa 1.000 individui di questa coorte si sono sottoposte anche a un'altra serie di test cognitivi ogni tre anni dai 70 agli 82. Questi test hanno permesso di valutare il declino delle capacità cognitive durante questo lasso di tempo. I ricercatori hanno esaminato vari aspetti dell'abilità cognitiva, come velocità di elaborazione, memoria e capacità visuo-spaziale.


Coerentemente con le ricerche precedenti, il livello più alto di capacità cognitiva delle persone (in genere quello misurato a 70 anni) ha previsto la loro velocità di declino. Le persone con livelli più elevati di abilità tendevano a declinare più lentamente rispetto a quelle con livelli più bassi di abilità.


Di interesse per questo studio, era che, anche tenendo conto di questa influenza dei livelli più elevati di capacità cognitiva, le persone la cui capacità era aumentata di più dagli 11 ai 70 anni, declinava più lentamente dai 70 agli 82 anni di quelli la cui capacità era aumentata di meno dagli 11 ai 70. Cioè, le persone che hanno imparato molto negli anni più giovani hanno mostrato meno declino rispetto alle persone che non lo hanno fatto.


Questo studio è il primo a esplorare la relazione tra l'apprendimento in età più giovane e il declino cognitivo in età più avanzata. Perché potrebbe esserci una relazione tra apprendimento e declino cognitivo? L'apprendimento, indipendentemente dal fatto che implichi un'istruzione formale, porta le persone a sviluppare molte strategie diverse per risolvere i problemi. Queste strategie vengono praticate ogni volta che le persone usano quella conoscenza.


Con l'età, il tuo cervello diventa più lento e meno coordinato e potrebbe subire danni da eventi come i micro-ictus. Questo danno si accumula e rende più difficile pensare in modo efficace. Ciò provoca declino cognitivo. Ma più strategie hai imparato per pensare in modo efficace, più è probabile che tu sia in grado di trovare il modo di risolvere i problemi anche dopo aver subito danni.


Cioè, imparare molto prima non protegge il cervello dai danni, ma protegge più a lungo le persone dall'influenza di quel danno.

 

 

 


Fonte: Art Markman PhD (scienziato cognitivo dell'Università del Texas) in Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: FP Conte, ...[+8], SR Cox. Cognitive Change Before Old Age (11 to 70) Predicts Cognitive Change During Old Age (70 to 82). Psychological Science, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)