Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Relazioni più importanti dei legami genetici, nella cura dei famigliari anziani

La popolazione degli anziani degli Stati Uniti sarà quasi il doppio entro il 2050, secondo un rapporto del Pew Research. Con l'entrata in pensione di figli del baby boom, esiste una preoccupazione su chi si prenderà cura di loro mentre invecchiano.

Tradizionalmente, i figli hanno accettato la responsabilità dell'accudimento, ma quei ruoli di caregiver diventano sempre più sfumati poichè più famiglie sono colpite dal divorzio e da nuovi matrimoni rispetto ai decenni precedenti. Ora, ricercatori dell'Università del Missouri (MU) hanno scoperto che la qualità del rapporto sovrasta i legami genetici per la determinazione degli obblighi di assistenza.

Lawrence Ganong, professore e co-presidente del Dipartimento MU di Sviluppo Umano e Studi Famiglia della Facolta' di Scienze Umane Ambientali (HES), ha studiato come divorzio e/o nuovo matrimonio influenzano le convinzioni su come prendersi cura di parenti che invecchiano. Ha scoperto che la qualità del rapporto, una storia di aiuto reciproco e la disponibilità di risorse influenzano le decisioni su chi si prende cura dei genitori e dei genitori acquisiti.

"L'idea che gli impegni familiari sono basati su legami genetici non è vera per la maggior parte degli americani", ha detto Ganong. "Quanto sono stretti i familiari gli uni agli altri, quanto sono stati aiutati da loro in passato, e quali difficoltà pone il caregiving sui membri della famiglia sono fattori importanti quando le persone considerano la cura per i parenti anziani".

Ganong e Marilyn Coleman, professori curatori nelle HES, hanno presentato ai partecipanti allo studio ipotetici scenari di accudimento che coinvolgono un genitore genetico/acquisito anziano e un filgio o un figliastro. I partecipanti hanno poi risposto a domande sulla loro percezione di chi dovrebbe fornire assistenza. La maggioranza dei partecipanti ha dichiarato che i fattori biologici sono rilevanti nelle decisioni sull'accudimento, ma non richiedono automaticamente ai figli adulti di aiutare i parenti più anziani.

"Sulla base di ciò che era accaduto prima, durante e dopo la transizione civile, i familiari possono cambiare quello che pensano su quali sono le loro responsabilità nell'aiuto e assistenza ai parenti", ha detto Ganong. "Essendo una società che si basa su famiglie che forniscono gran parte della cura agli anziani, abbiamo bisogno di comprendere meglio gli effetti dei cambiamenti nelle famiglie a causa di divorzio e nuovo matrimonio".

Ganong raccomanda che gli adulti di mezza età abbiano conversazioni schiette con i loro genitori e con i genitori acquisiti sulle aspettative di assistenza e altri bisogni, prima della loro insorgenza. Ganong ha presentato il documento ("Chi Custodisce la nonna dopo il divorzio? Come le Transizioni civili influenzano la responsabilità familiare dell'assistenza") in occasione della 10° Conferenza Internazionale sull'Assistenza Famigliare" a Kyoto, in Giappone, all'inizio di quest'anno.

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 


Fonte: Materiale della University of Missouri-Columbia.

Pubblicato in ScienceDaily il 18 Ottobre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)