Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Modelli 'viventi' del cervello usati per trovare un trattamento per l'Alzheimer

Lo studio di minuscoli modelli 'viventi' del cervello umano ha aiutato dei ricercatori a comprendere il suo invecchiamento e a trovare una chiave per potenziali trattamenti per il morbo di Alzheimer (MA) e per altre malattie neurodegenerative.

making brain organoidsImmagine tratta dal video visibile alla fine dell'articolo.


Gli scienziati dell'Università del Queensland hanno trovato diversi meccanismi cellulari che possono accelerare o ridurre il deterioramento delle cellule cerebrali. Il prof. Ernst Wolvetang, che ha studiato degli organoidi, modelli che imitano da vicino il cervello umano, all'Istituto Australiano di Bioingegneria e Nanotecnologia della UQ, dice:

"Abbiamo scoperto che possiamo usare organoidi del cervello umano per studiare i meccanismi molecolari che guidano i processi di invecchiamento cerebrale. Questo apre la strada al test di molte molecole che potrebbero diventare potenziali farmaci terapeutici per una serie di malattie neurodegenerative".


Usando gli organoidi, il prof. Wolvetang e il dott. Julio Aguado hanno scoperto che le perdite di DNA accelerano l'invecchiamento nella malattia neurodegenerativa rara atassia-telangiectasia (A-T).


In un altro progetto di ricerca, il prof. Wolvetang e il dott. Mohammed Shaker hanno trovato che aumentare i livelli della proteina 'antinvecchiamento' Cloto riduce il ​​deterioramento nelle cellule cerebrali, associato all'età e alla demenza.

 

Proteina 'antinvecchiamento' e trattamento del MA

Il dott. Mohammed Shaker ha usato la tecnologia delle cellule staminali per coltivare degli organoidi, con la composizione e l'architettura di uno cervello umano in corso di sviluppo, per studiare la Cloto:

"Abbiamo alterato geneticamente i livelli di Cloto per studiare gli effetti che un aumento della proteina avrebbe sulle cellule cerebrali dell'organoide, e abbiamo scoperto che ha rallentato i processi di invecchiamento dell'89%.

"La nostra ricerca dimostra chiaramente che questa proteina ha un effetto potente e diretto sulla riduzione degli effetti dell'invecchiamento nel cervello. Se potessimo trovare un modo per aumentare la Cloto nelle cellule cerebrali umane, questo potrebbe essere utile per fermare o rallentare il MA".


La ricerca del gruppo è stata pubblicata su Ageing and Mechanisms of Disease.

 

Perdita di DNA e atassia-telangiectasia

Il dott. Julio Aguado ha usato cellule staminali da pazienti di A-T per coltivare organoidi, sapendo che i bambini con la malattia mancavano di una proteina critica per riparare il DNA e le cui cellule hanno probabilità di mostrare segni di invecchiamento prematuro:

"Abbiamo scoperto che il DNA fuoriesce dal nucleo, provoca infiammazione e risulta in un deterioramento delle cellule cerebrali che arriva naturalmente con l'età.

"Le nostre scoperte mostrano che l'A-T può essere considerata una malattia di invecchiamento accelerato. Questo apre una strada completamente nuova per opzioni di trattamento per questa condizione attualmente incurabile".


La ricerca è stata pubblicata su Aging Cell.

 

 

 

 


Fonte: University of Queensland (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. Mohammed Shaker, Julio Aguado, Harman Kaur Chaggar & Ernst Wolvetang. Klotho inhibits neuronal senescence in human brain organoids. Aging and Mechanisms of Disease, 2 Aug 2021, DOI
  2. Julio Aguado, Harman K. Chaggar, Cecilia Gómez-Inclán, Mohammed R. Shaker, Hannah C. Leeson, Alan Mackay-Sim, Ernst J. Wolvetang. Inhibition of the cGAS-STING pathway ameliorates the premature senescence hallmarks of Ataxia-Telangiectasia brain organoids. Aging Cell, 30 Aug 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)