Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'importanza del linguaggio del corpo nella demenza

body language

Nel mio ultimo articolo, ho iniziato la discussione sul perché il linguaggio si deteriora nella demenza. Nell'articolo di questa settimana, continuo questa esplorazione concentrandomi sull'interazione tra comunicazione e corpo, e su come entrambi sono colpiti dalla demenza.

 

 

Parole biascicate suggeriscono problemi con il controllo dei muscoli della voce.

Il linguaggio deriva dalle azioni coordinate di labbra, bocca, lingua e corde vocali. Quando la demenza provoca danni alla parte dei lobi frontali che invia i segnali a questi muscoli della voce o alle connessioni tra di loro, si verificheranno difficoltà nell'articolare parole e frasi.

Gli ictus sono il disturbo più comune che interrompe questa parte del cervello, quindi un parlare biascicato è più comune nella demenza vascolare, anche se diverse altre cause di demenza possono causare il biascicamento, così come altri disturbi neurologici. Quando le persone dicono parole biascicate a causa della demenza o di un altro problema neurologico, il problema è spesso aggravato da una malattia, alcol o anche solo stanchezza.

 

 

Il significato di parole e oggetti può deteriorarsi nella demenza

Abbiamo visto la settimana scorsa che i lobi temporali sono la nostra raccolta di conoscenze, con il lobo temporale sinistro che memorizza il vocabolario di persone e oggetti e il lobo temporale destro che contiene diverse qualità di quelle persone e oggetti. Non dovrebbe quindi sorprendere che quando la demenza colpisce i lobi temporali, si perde la conoscenza di persone e oggetti.

Quando c'è questa perdita, non solo è difficile cercare il nome di un oggetto, ma c'è anche difficoltà a capire cos'è l'oggetto, quali qualità ha e per cosa viene usato. Si noti che, sebbene in qualsiasi stadio della demenza ci siano difficoltà a cercare le parole, la perdita della conoscenza dell'oggetto arriva in genere nella fase centrale o in quella avanzata.

 

 

Il lobo temporale destro aiuta la parte emozionale e non linguistica della comunicazione

Pensa a come potresti pronunciare la stessa frase in tre modi diversi:

  • Come semplice affermazione: "è andata al negozio".
  • Come domanda: "è andata al negozio?"
  • Con rabbia: "è andata al negozio!"


È il tuo lobo temporale destro che può comprendere e aiutare a comunicare significati diversi, anche quando le parole pronunciate sono le stesse. Capisce anche persone e cose, ma invece di capire chi e cosa sono, si interessa di come ti senti su di loro (tipo se le ami, sei curioso di loro o le trovi fastidiose), oltre a quali qualità hanno, come abbiamo detto sopra.

 

 

La comunicazione non linguistica e non verbale è spesso preservata nella demenza

Gli aspetti emotivi, e altri, della comunicazione non linguistica sono spesso conservati bene nelle fasi moderate e gravi della demenza. Quindi, anche quando la persona amata potrebbe non capire quello che stai dicendo, probabilmente capirà la gentilezza nel tuo tono di voce, la felicità del tuo sorriso e la cura nel tuo tocco.

Se, dall'altra parte, ti senti frustrato, infastidito o arrabbiato, potresti anche esprimere queste emozioni attraverso il viso, il linguaggio del corpo e il tono della voce. Pensa a come potresti comunicare con qualcuno che parla una lingua diversa e conosce solo poche parole dell'inglese. Mentre pronunci le parole, assicurati di usare anche i gesti e il tono della voce per dimostrare ciò che stai cercando di dire.

 

 

Domande chiave:

"Allora, ora ha gli apparecchi acustici, ma non sembra ancora capire cosa sto dicendo".

  • Con il progredire della demenza, molte persone hanno difficoltà a comprendere la lingua parlata a causa della malattia che colpisce i lobi temporali. Prova a usare parole e struttura delle frasi più semplici. Il tono della voce, le espressioni facciali e i gesti possono consentire di comunicare anche se la comprensione delle parole è completamente scomparsa.

"Il discorso di mio marito è così confuso quando è stanco che non riesco a capire cosa sta dicendo. Sembra ubriaco ma so che non ha bevuto alcol. Cosa succede?"

  • Diverse demenze, inclusa quella vascolare, possono causare un parlato biascicato. Ci sono altre cause, come gli effetti collaterali dei farmaci, quindi è sempre importante assicurarsi che, se la persona amata parla in modo farfugliato, veda il proprio medico.
  • Se le sue parole diventano improvvisamente biascicate nel giro di pochi minuti (o si sveglia in quel modo), dovrebbe immediatamente essere condotto dal medico o al pronto soccorso, poiché potrebbe esserci un ictus.


Resta sintonizzato per il mio prossimo articolo, dove parlerò di come la demenza influenza la visione.

 

 

 


Fonte: Andrew Budson MD, professore di neurologia alla Boston University e docente di neurologia alla Harvard University.

Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

 

Notizie da non perdere

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.