Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Meditazione e yoga sono utili per i caregiver di Alzheimer?

Gli effetti fisici, emotivi e psicologici di prendersi cura di una persona cara con il morbo di Alzheimer (MA) o altra demenza hanno un grande costo personale. Se non si sa regolare, il caregiver può compromettere la sua salute.


Ricerche preliminari indicano che le persone che, in casa, si prendono cura di familiari con MA e altre forme di demenza hanno meno disturbi percepiti e disturbi dell'umore quando praticano la meditazione, o come la chiama lo studio, la 'riduzione dello stress basata sulla consapevolezza'.


Un altro studio ha indicato che tale riduzione dello stress è stata "più efficace nel migliorare la salute mentale generale, riducendo lo stress e diminuendo la depressione" rispetto a coloro che hanno partecipato solo a un intervento educativo e di supporto per il caregiver.


Un altro studio dell'UCLA ha rilevato che, quando i caregiver usano lo yoga per fare meditazioni giornaliere molto brevi e facili, sperimentano livelli più bassi di depressione, un migliore funzionamento cognitivo e una riduzione dello stress.


Yoga e meditazione possono ridurre gli ormoni dello stress e i fattori infiammatori, aiutando infine la persona a far fronte in modo più efficace allo stress dell'assistenza.


La pratica dello yoga e della meditazione dà ai caregiver anche un maggiore senso di compassione per se stessi e per gli altri, nonché la capacità di diventare più pazienti e gentili, il che giova a tutte le parti coinvolte.


Inoltre, secondo The Caregiver's Voice, una rete di supporto online per caregiver, la meditazione e lo yoga danno maggiore capacità di recupero ed equilibrio per i caregiver, oltre a rafforzare la gioia che può sostenerli nei momenti difficili.


Inoltre, yoga e meditazione possono essere considerati come esercizi per il cervello poiché le pratiche coinvolgono diverse parti del cervello, interessando respirazione, movimento, posture, canto, visualizzazione e concentrazione.


Alcune cose da ricordare quando si inizia una pratica di meditazione e yoga:

  • Essere pazienti. Ci vuole tempo per rimuovere le distrazioni e sviluppare davvero la pratica.
  • Intervalli di pratica più brevi, giornalieri, sono più vantaggiosi di una sola grande sessione settimanale. Una buona regola è iniziare con 5-10 minuti, tre volte alla settimana e poi aumentare a 10-20 minuti, cinque giorni a settimana.
  • Tenere un timer a portata di mano, come un temporizzatore da cucina, il telefono o un'app per evitare di dover controllare continuamente il tempo.
  • Respirare è fondamentale in quanto aiuta a focalizzare l'attenzione su corpo e mente, calma la persona e dà il tono per la pratica.


Imparare a meditare o a fare yoga è come imparare qualsiasi altra abilità. I caregiver dovrebbero iniziare lentamente per capire i livelli di comfort personale. Come sempre, quando si inizia qualsiasi pratica che coinvolge l'attività fisica, consultare prima un medico.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)