Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


E' la mancanza progressiva di sirtuina-6 a scatenare l'Alzheimer?

Dei ricercatori israeliani hanno scoperto che la quantità di una proteina specifica è fortemente ridotta nel cervello delle persone con Morbo di Alzheimer (MA), una malattia neurodegenerativa causata dalla morte delle cellule cerebrali, per la quale attualmente non c'è alcuna cura.


Ma, secondo i ricercatori dell'Università Ben-Gurion del Negev (BGU), ora sappiamo che cosa può innescarla.


La dott.ssa Debbie Toiber, del Dipartimento di Scienze della Vita della BGU, e la sua squadra, hanno scoperto che una proteina specifica - la Sirtuina-6 (SIRT6) - è molto ridotta nel cervello dei pazienti di MA. La SIRT6 è fondamentale per la riparazione del DNA, il cui deterioramento "è l'inizio della catena che termina in una malattia neurodegenerativa degli anziani", spiega.


La Dott.ssa Toiber e la sua squadra stanno esaminando il danno del DNA come causa di invecchiamento e di malattie legate all'età. Il DNA in ogni cellula si rompe per cause naturali, come il metabolismo e l'uso del DNA per produrre proteine. Lei ha scoperto che, quando una persona invecchia, diminuisce la quantità di proteina SIRT6 nel cervello. In effetti, secondo la dott.ssa Toiber, "nei pazienti di Alzheimer è quasi completamente sparita".


La barriera emato-encefalica ci impedisce di iniettare semplicemente la proteina nel cervello, per ricostituire la sua funzione. La Dott.ssa Toiber sta attualmente lavorando per trovare un modo per aumentare l'espressione della proteina nel cervello.


La Dott.ssa Toiber ragiona che, quando il DNA è danneggiato, può perdere informazioni importanti: "Se una cellula ritiene che è troppo pericoloso continuare con questo DNA danneggiato, può attivare un meccanismo di autodistruzione. Se troppe cellule lo fanno, il tessuto con le cellule morenti si deteriora, come nel cervello".


Un certo danno del DNA è inevitabile, semplicemente vivendo, è l'ambiente che provoca danni aggiuntivi. "Lo ripariamo e continuiamo ad andare avanti. Ma le riparazioni non sono perfette e parte del DNA rimane non riparato. Quando si invecchia, il DNA non riparato si accumula".


La Dott.ssa Toiber riconosce che le abitudini sane come la buona dieta e l'esercizio fisico potrebbero fare la differenza nella salute del nostro DNA. Lei sottolinea che impegnarsi nello sport, e persino lavorare oltre il pensionamento, può sfidare il corpo in modo positivo, preparando le cellule a reagire più facilmente e quindi metterle più in grado di ripararsi.


Anche così, non è possibile evitare interamente gli effetti dell'invecchiamento. "Devi ricordare che la metà di tutti noi dopo i 95 anni avrà l'Alzheimer", dice. "Non è una cosa genetica o ambientale. Quello può influenzarlo un po', ma quando c'è una probabilità del 50% di ottenere l'Alzheimer, dimostra che non può che succedere, nel corso della vita".


E conclude: "Dobbiamo focalizzare la nostra ricerca sul modo di mantenere la produzione di SIRT6 e di migliorare la capacità di riparazione del danno del DNA che porta a malattie neurodegenerative".

 

 

 


Fonte: Ben-Gurion University via Israel National News (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.