Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Proteina coinvolta nell'Alzheimer è anche implicata nelle abilità cognitive nei bambini

Proteina coinvolta nell'Alzheimer è anche implicata nelle abilità cognitive nei bambiniRappresentazione grafica delle proteine contenute nelle sinapsi.Delle rare mutazioni nella 'proteina precursore dell'amiloide' (APP) si sono già dimostrate fortemente associate all'Alzheimer (AD).


Le varianti genetiche comuni di questa proteina possono essere legate anche all'intelligenza (IQ) dei bambini, secondo recenti ricerche effettuate all'Università di Bergen in Norvegia.


I risultati della ricerca sono stati pubblicati online oggi nel Journal of Alzheimer's Disease. L'autrice senior Tetyana Zayats è ricercatrice del KGJebsen Center for Neuropsychiatric Disorders all'Università di Bergen.


Lo studio ha analizzato i marcatori genetici e il quoziente d'intelligenza (QI) di 5.165 bambini partecipanti all'Avon Longitudinal Study of Parents and Children. Le scoperte genetiche sono state seguite nei dati genetici di due gruppi di adulti: (1) 17.008 casi con AD e 37.154 controlli, e (2) 112.151 individui valutati per il funzionamento cognitivo generale. La funzione dei marcatori genetici è stata analizzata attraverso campionature cellulari.


Le cellule cerebrali comunicano attraverso le sinapsi, che contengono centinaia di proteine ​​specializzate. Le mutazioni in alcune di queste proteine ​​portano a disfunzione delle sinapsi e a malattie cerebrali come l'epilessia, la disabilità intellettiva, l'autismo o l'AD.


I dott. Zayats e colleghi dell'Università di Bergen hanno esaminato un sottogruppo di queste proteine ​​che sono implicate nella plasticità sinaptica e nell'apprendimento (il complesso ARC). Hanno scoperto che una variante nella sequenza di DNA all'interno del gene che codifica il membro APP di questo gruppo di proteine, è associato all'intelligenza non verbale (fluida) nei bambini, riflettendo la nostra capacità di ragionare e risolvere i problemi.


Negli adulti, questa variante ha rivelato l'associazione con AD, mentre la variante genetica complessiva all'interno del gene APP stesso sembrava correlata all'efficienza dell'elaborazione delle informazioni (tempo di reazione). "Questo studio ha implicazioni potenziali per capire la funzione normale di queste proteine ​​sinaptiche e il loro coinvolgimento nella malattia", ha affermato la Dott.ssa Zayats.


L'APP codifica la proteina precursore dell'amiloide-β che forma placche neuritiche contenenti amiloide-β, il cui accumulo è uno dei segni patologici chiave del cervello di AD. Tuttavia, non è chiaro come queste placche influenzino le funzioni del cervello e se portino all'AD.


"La nostra comprensione dei processi biologici alla base del funzionamento sinaptico potrebbe essere ampliata dall'esame della genetica umana per tutta la durata della vita, poiché le influenze genetiche possono essere la forza trainante della stabilità del nostro funzionamento cognitivo", ha commentato la dott.ssa Zayats.


La correlazione genetica tra intelligenza e AD è stata trovata anche da un'analisi su larga scala del genoma delle abilità cognitive generali degli adulti. Diversi geni coinvolti nell'intelligenza generale sono stati in precedenza associati all'AD o alle demenze correlate. Tale sovrapposizione è stata notata anche per il gene APP, dove una variante codificante si è dimostrata protettiva sia contro l'AD che contro il declino cognitivo negli anziani.


"Anche se questo è solo uno studio esplorativo, sono necessari approcci approfonditi su funzionalità e associazione", ha osservato la Dott.ssa Zayats. "L'esame della sovrapposizione genetica tra il funzionamento cognitivo e l'AD nei bambini - non solo negli adulti - ci presenta una nuova strada per approfondire la nostra comprensione del ruolo della plasticità sinaptica nel funzionamento cognitivo e nella malattia".

 

 

 


Fonte: IOS Press via AlphaGalileo (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Craig Myrum, Oleksii Nikolaienko, Clive R. Bramham, Jan Haavik, Tetyana Zayats. Implication of the APP Gene in Intellectual Abilities. Journal of Alzheimer's Disease, vol. 59, no. 2, pp. 723-735, 2017 DOI: 10.3233/JAD-170049

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)