Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Vista per la prima volta la struttura atomica dei 'grovigli' dell'Alzheimer

Osservata per la prima volta la struttura atomica dei 'grovigli' dell'AlzheimerIl Dr. Bernardino Ghetti è un leader internazionale nella ricerca sulla neuropatologia della demenza. E' fondatore e primo direttore dell'Indiana Alzheimer Center (1991-2013), responsabile del laboratorio di neuropatologia della demenza e fondatore della International Society for Frontotemporal Dementias (2011).

Una nuova ricerca eseguita da scienziati del Laboratorio di Biologia Molecolare del MRC in GB e dell'Università dell'Indiana (IU) ci offre la vista più dettagliata finora disponibile delle strutture proteiche tau presenti nell'Alzheimer.


Il team di scienziati del MRC, guidato da Michel Goedert MD/PhD e Sjors Scheres PhD, insieme a Bernardino Ghetti MD, Professore distinto dell'IU, e il Dr. Holly Garringer, Assistente Professore di Ricerca del Dipartimento di Patologia della IU, presentano per la prima volta la struttura ad alta risoluzione dei filamenti di tau del cervello di un paziente con una diagnosi confermata di Alzheimer.


Il dottor Ghetti ha dichiarato che questi risultati, pubblicati online il 5 luglio su Nature, rappresentano una delle scoperte più importanti degli ultimi 25 anni nel campo della ricerca sull'Alzheimer.


"Questo è un enorme passo avanti", ha detto il dottor Ghetti. "È chiaro che la tau è estremamente importante nella progressione dell'Alzheimer e di altre forme di demenza. Abbiamo ora enormi possibilità per progettare agenti terapeutici".


Le proteine ​​Tau sono un elemento di stabilizzazione nel cervello sano, ma quando diventano difettose le proteine ​​possono formare fasci di filamenti (o grovigli) considerati marcatori primari dell'Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative. Ma il dottor Ghetti ha dichiarato che i filamenti di tau sono invisibili al microscopio leggero, e senza immagini ad alta risoluzione che mostrano la loro struttura atomica, era stato difficile finora decifrare il loro ruolo nello sviluppo di queste malattie.


Ecco perché il team di ricerca ha usato una tecnica di scansione chiamata «microscopia crio-elettronica», che studia campioni a temperature molto basse, per vedere il dettagli a livello atomico nelle strutture di queste proteine. Il dott. Ghetti e il dott. Garringer hanno studiato molte aree del cervello e il DNA del paziente di Alzheimer per facilitare l'analisi delle proteine ​​tau mediante microscopia crio-elettronica.


Il dottor Ghetti ha affermato che le nuove immagini e analisi potrebbero aiutare gli scienziati a comprendere meglio i meccanismi molecolari che causano l'Alzheimer e a identificare nuove strategie per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento di questa e di altre malattie neurodegenerative.

 

 

 


Fonte: Indiana University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Anthony W. P. Fitzpatrick, Benjamin Falcon, Shaoda He, Alexey G. Murzin, Garib Murshudov, Holly J. Garringer, R. Anthony Crowther, Bernardino Ghetti, Michel Goedert, Sjors H. W. Scheres. Cryo-EM structures of tau filaments from Alzheimer’s disease. Nature, 2017; DOI: 10.1038/nature23002

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)