Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il paradosso dei medicinali: se sono troppi possono fare danni, anche fatali

L'incertezza e la confusione sull'uso delle medicine interessano migliaia di pazienti e i loro caregiveri e, potenzialmente, mettono a rischio la vita, avvertono dei ricercatori.


La loro ricerca suggerisce che circa 5.700 persone muoiono ogni anno nel Regno Unito a causa di "eventi avversi correlati ai farmaci", che includono gli effetti collaterali e gli errori di farmaci, dosi o potenza. Il costo di questi eventi è stimato in 750 milioni di sterline, con ulteriori £ 300 milioni per i farmaci sprecati che non vengono presi. In termini internazionali, i problemi legati ai farmaci sono considerati la quinta causa di morte negli Stati Uniti.


Secondo i ricercatori della Aston University, il problema è particolarmente pronunciato tra le persone anziane che assumono molti farmaci diversi, in particolare quelle con demenza, che spesso contano su famigliari o altri caregiver per gestire i loro farmaci, e questi caregiver spesso hanno anche i propri farmaci da gestire.


Un team guidato dal dottor Ian Maidment della Aston University sta intraprendendo un approfondito studio di 20 mesi sul problema. Oltre a rivedere le prove scientifiche, la squadra intervisterà le persone anziane e i caregiver, nonché i professionisti sanitari e di assistenza per apprendere dalle loro esperienze.


Il dottor Maidment ha dichiarato:

"Con l'invecchiamento della popolazione, questo problema non farà che peggiorare. Più persone richiederanno farmaci per condizioni croniche e la responsabilità di aiutare quei pazienti a gestire i loro farmaci spesso ricadrà sui caregiver anziani che spesso avranno anche i loro farmaci da gestire.

"Sono stato farmacista per 25 anni e sono convinto che non abbiamo un sistema per gestire regimi complessi di medicine. Quando un paziente riceve la prescrizione di diversi farmaci - politerapia - ci sono molti rischi.

"Il paziente stesso può commettere errori, prendendo la pillola o il dosaggio sbagliato. E dove la responsabilità per la cura dei medicinali grava su un famigliare, può scoprire che questo ruolo è un peso. Dobbiamo trovare un modo per renderlo più sicuro e più facile, basato su ciò che possiamo imparare dalle esperienze dei pazienti, dei caregiver e dei medici, e dalle buone prove di ciò che funziona bene. Questo è ciò che rende questo studio innovativo".


Alcuni caregiver possono trovarsi in una posizione impossibile. Uno di questi è Graham Price, di Birmingham, che è stato lasciato a occuparsi di sua moglie 65enne Maureen con 11 diversi farmaci, anche se è cieco. Graham, di 77 anni, ha detto:

"Immagina che una persona cieca debba dare le medicine a una persona vulnerabile con 11 farmaci ogni giorno, a frequenze variabili, una delle quali deve essere data cinque volte al giorno. Che tipo di assistenza è questa? Armeggiavo per trovare la bocca della mia amata e poi non ero sicuro se la pillola o il farmaco liquido fosse stato inghiottito; è stata un'esperienza angosciosa, cinque volte al giorno, per entrambi.

"Un amico mi ha suggerito di richiedere un dosatore di farmaci da sette giorni in farmacia, poiché era comprensibilmente preoccupato che potessi fare un errore con le pillole di una serie di scatole singole. Incapace di ricordarmi io stesso del loro contenuto, il loro uso certamente richiedeva di affidarsi a una buona memoria.

"Ma i dosatori di farmaci segmentati hanno le proprie difficoltà. Ogni segmento coperto mantiene il farmaco appropriato per tempi specifici. Con frequenze variabili di utilizzo, era imperativo che fosse rimosso il film di copertura dal segmento corretto; la vigilanza non è sempre al 100 per cento e c'era sempre il rischio di errore.

"Quando l'assurdità di questa situazione è stata sollevata con i medici, hanno capito la difficoltà, ma sembravano impotenti o non disposti ad agire e ad influenzare il cambiamento. Sicuramente possono dire qualcosa e dovrebbero farlo quando il processo operativo è chiaramente sbagliato?

"In novembre 2011, dopo quattro anni e mezzo di follia di dare i farmaci a Maureen e con la salute di entrambi che si deteriorava, ho rifiutato di dare le medicine alla mia amata. Questo ha causato il caos: infermieri di comunità già oberate di lavoro che hanno dovuto assumere questo ruolo.

"Esaurito e con pensieri suicidi dopo quattro anni di cura ininterrotta 24 ore su 24 per Maureen, ho chiamato i medici e ho detto: 'Se non mi trovate aiuto, avrete due casi piuttosto che uno sul tavolo'. ​​Subito dopo è arrivato aiuto dai servizi sociali; perché c'è voluto tanto tempo? Allora sono iniziate le discussioni su chi dovrebbe pagare questo servizio, le autorità sanitarie o l'assistenza sociale. La mia tenacia ha prevalso e il NHS ha accettato la sua responsabilità; ma era necessaria questa battaglia?"


Un'altra che ha visto gli effetti di tali problemi in prima persona è Shirley Nurock, di 73 anni, la cui vita è stata sconvolta quando suo marito Leonard ha iniziato a mostrare i sintomi di Alzheimer dopo i cinquanta. Shirley, di Londra, ha dichiarato:

"Le questioni attinenti alla gestione dei medicinali continuano ad essere una causa di stress extra e inutile. Assistendo a casa, era difficile sapere se i medicinali prescritti, in particolare per l'agitazione, erano veramente necessari e se il dosaggio era troppo alto.

"Avendo un marito con demenza a insorgenza giovane, è stato difficile tenere il passo con il suo vagabondare, ricordarsi di chiedergli se avesse preso le sue pillole e sono sicura che spesso alcune di esse non sono state prese.

"Dopo essere stato ammesso in una casa di cura, c'erano altre aree importanti e problematiche. Sono stati prescritti farmaci «al bisogno», ma chi controllava se era necessario? Alcuni giorni appariva sovra-dosato di farmaci particolari e dormiva per 20 ore, una profonda inquietudine; in altre occasioni, sembrava che il farmaco fosse sotto-dosato, con altre conseguenze sconvolgenti.

"Aveva tanti farmaci, tutti per condizioni relativamente minori, ma cumulativamente stavano causando effetti collaterali multipli. Ho visto raramente un farmacista che vaglia la lista dei medicinali degli ospiti e ancora meno il medico di famiglia, ma tutte queste cose potrebbero essere state capite se un farmacista avesse controllato regolarmente queste cose".


Anche i medici di famiglia sono preoccupati della questione. Il dottor Geoff Wong, dell'Università di Oxford, è anche medico di famiglia a nord di Londra. Ha detto:

"Insieme a molti dei miei colleghi, trovo che molti pazienti anziani abbiano regimi complessi di farmaci. Ricevo molte linee guida sulle condizioni che hanno, ma meno, se esistono, che mirano alla questione di come aiutarli a gestire i loro regimi complessi di farmaci.

"Invece, spesso devo attingere all'esperienza clinica per aiutarmi a gestire regimi complessi di farmaci.

"Ciò che serve è una migliore comprensione delle sfide che le persone anziane con regimi complessi di farmaci si trovano ad affrontare. Solo allora sarà possibile studiare chi ha bisogno di quale tipo di aiuto, quando, come e perché, con il loro complesso regime di medicinali. È quello che spero che farà questo progetto".

[...]

Un terzo di persone over 75 prende regolarmente sei o più farmaci e si prevede che fino a tre milioni di persone in GB prenderanno regolarmente più medicinali entro il prossimo anno.


La politerapia può capitare quando i pazienti si muovono tra vari fornitori di assistenza o quando gli effetti collaterali di un farmaco vengono trattati come se fossero una nuova condizione medica, piuttosto che un effetto collaterale.

 

 

 


Fonte: Aston University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ian Maidment, Jane McKeown, Judy Mullan, Sylvia Bailey, Andrew Booth, Geoff Wong. Developing a framework for a novel multi-disciplinary, multi-agency intervention(s), to improve medication management in older people on complex medication regimens resident in the community: a realist synthesis. PROSPERO 2016:CRD42016043506 Available from PROSPERO

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.