Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Abbandonato anche il farmaco sperimentale CNP520 per la prevenzione di Alzheimer

Comunicato del National Institute on Aging:

Come i nostri partner di esperimento, anche noi siamo profondamente delusi dalla notizia della necessità di interrompere il ramo del CNP520, l'inibitore BACE1, nel Generation Study 1 dell'Alzheimer’s Prevention Initiative. Comprendiamo che sarà scoraggiante per i partecipanti allo studio e per i ricercatori; tuttavia la preoccupazione principale che ha portato a questa decisione è la sicurezza dei partecipanti. Siamo grati ai partecipanti e ai loro colleghi di studio per il tempo e i contributi preziosi dati a questa ricerca.


Lo studio Generations 1 è stato progettato per testare la sicurezza e gli effetti del CNP520, un inibitore di BACE1 e del CAD106, un'immunoterapico, in adulti cognitivamente normali che hanno un rischio di sviluppare demenza in base all'età, allo stato genetico e ai livelli di amiloide cerebrale. Data la valutazione che mostra un peggioramento della funzione cognitiva nel ramo CNP520, è stata presa la decisione di interrompere il trattamento.


Il ramo di trattamento CAD106 continuerà. Aspetteremo che i dati siano ulteriormente analizzati e che gli investigatori dello studio condividano un quadro più chiaro dei risultati, prima di determinare quali implicazioni avrà questo risultato. Una volta che i dati saranno disponibili e analizzati, ne sapremo di più sugli effetti di questo inibitore BACE1 e applicheremo queste informazioni a tutti gli studi pertinenti in futuro.


Apprezziamo l'impegno che è stato fatto per condividere ampiamente i dati, fornendo alla comunità di ricerca una migliore comprensione di questa malattia e degli obiettivi di trattamento, anche quando i risultati sono deludenti. Le informazioni preliminari di questo esperimento modelleranno i nostri sforzi futuri. Ad esempio, tutte le informazioni sulla sicurezza saranno prese in considerazione prima di procedere a test che analizzano trattamenti simili, una pratica essenziale che perseguiamo da sempre.


È anche importante notare che gli inibitori BACE1 sono un trattamento potenziale perché proibiscono la produzione di amiloide-beta, le placche che sono una delle caratteristiche dell'Alzheimer. Altri trattamenti mirano al lavoro dell'amiloide con meccanismi d'azione diversi e richiedono ancora indagini. Ad esempio, una classe di immunoterapie si concentra sulla fornitura di anticorpi che puntano all'eliminazione dell'amiloide-beta.


È importante sottolineare che, come risultato dei recenti progressi nella comprensione della patologia dell'Alzheimer, sono in fase di studio molteplici interventi terapeutici che mirano ad aspetti della malattia diversi dall'amiloide e dalla tau.


Nonostante questa battuta d'arresto, restiamo ad un punto nella ricerca sull'Alzheimer dove ne sappiamo più che mai dei potenziali bersagli, come risultato dei progressi nella genetica, dell'analisi di vasti set di dati in progetti come Accelerating Medicine Partnership, il programma neuroterapeutico per l'Alzheimer e altre aree di ricerca emerse negli ultimi anni.

 

 

 


Fonte: Richard J. Hodes MD, direttore del National Institute on Aging (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)