Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il divieto di brevetto sulle cellule staminali un ostacolo per nuove cure di Alzheimer

Una sentenza imminente da parte della Corte di giustizia europea potrebbe introdurre un divieto a livello Europeo sui brevetti per le tecniche scientifiche che coinvolgono cellule staminali embrionali umane.

Ci sono preoccupazioni che questo potrà ostacolare gravemente lo sviluppo di nuove cure per malattie incurabili, come pure screditare e danneggiare la base scientifica europea delle cellule staminali e l'industria delle bioscienze.

Gli scienziati del Regno Unito sono preoccupati che non saranno in grado di ottenere finanziamenti per il loro lavoro. Senza la protezione dei brevetti, gli investimenti essenziali da parte dell'industria per trasformare scoperte di laboratorio in trattamenti clinici andranno persi. Questa è anche una preoccupazione per le donazioni alla ricerca medica che finanziano la ricerca pionieristica sulle cellule staminali e molto spesso dipendono da collaborazioni con le aziende farmaceutiche per portare avanti le scoperte. Il Regno Unito è molto bravo nella ricerca sulle cellule staminali, e questa è una zona di grande crescita che porta molti benefici economici.

Nel suo Piano per la Crescita, pubblicato a fianco del Bilancio 2010, il governo ha individuato nella sanità e nelle scienze della vita uno dei settori in crescita che va sostenuto. Ci sono 820.000 persone che vivono al Regno Unito con demenza, e questo numero dovrebbe salire a 1 milione entro il 2025 se non viene trovata una cura.Gli scienziati del Regno Unito sono leader mondiali nel campo della demenza ed è vitale che siano supportati tutti i metodi di ricerca che offrono la migliore speranza per chi soffre di demenza, ora e in futuro. L'Alzheimer Research UK sovvenziona ricerche che offrono la più grande speranza per sconfiggere la demenza, compresa la ricerca sulle cellule staminali.

La capacità unica delle cellule staminali a trasformarsi in qualunque altro tipo di cellula le rende utili per la ricerca.Un modo possibile per i ricercatori della demenza di utilizzare le cellule staminali è quello di trasformarle in cellule nervose. Questo dà loro un modo per studiare le cellule del cervello, e gli effetti dell'Alzheimer, in laboratorio. La ricerca sulle cellule staminali ha il potenziale di aumentare la nostra comprensione di ciò che accade nel cervello quando l'Alzheimer se ne impadronisce. Se riusciamo a capire che cosa provoca la morte delle cellule cerebrali avremo una migliore possibilità di trovare modi per prevenire la morte cellulare e combattere la malattia.

Attualmente stiamo sostenendo 2 progetti, su 127, che utilizzano cellule staminali embrionali. Entrambi stanno utilizzando cellule staminali per produrre cellule del cervello, al fine di ottenere una migliore comprensione dei processi che si verificano nell'Alzheimer. Nel campo della demenza, il collo di bottiglia primo per lo sviluppo di terapie modificanti la malattia (non solo i sintomi) è a livello della ricerca pre-clinica e di base. Al momento non ci sono cure che utilizzano le cellule staminali per l'Alzheimer e altre forme di demenza. La scienza alla base della terapia con cellule staminali è ancora in una fase iniziale e non ci sono prove a suggerire ancora se questo metodo sarà in grado di aiutare le persone con demenza.

Tuttavia, i progressi nella ricerca di base hanno bisogno di essere spostata in avanti in un contesto clinico e l'obiettivo finale consiste nelle prove interventistiche. La maggioranza di queste sono suscettibili di essere finanziate dal settore farmaceutico/biotecnologico. Se il potenziale di innovazione nasce dalla ricerca sulle cellule staminali embrionali, il divieto di brevetti potrebbe disattivare il processo. Potrebbe anche portare il governo e altri finanziatori a tagliare gli investimenti nella ricerca sulle cellule staminali del tutto, eliminando un prezioso metodo di indagine nel campo delle malattie devastanti come la demenza.

Ulteriori informazioni su questo tema può essere trovato su EuroStemCell, un progetto europeo che riunisce ricercatori di cellule staminali.

 


Pubblicato su HealthCanal il 12 maggio 2011 Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)