Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


B.B. King era affetto da mini-ictus e demenza prima della morte?

B.B.King era affetto da mini-ictus e demenza prima della morte?Foto: Larry Busacca / Getty Images

E' stato riferito che B.B. King aveva subito una serie di mini-ictus nei mesi precedenti alla sua morte. Il medico personale di King, il Dr. Darin Brimhall, ha confermato che gli ictus sono stati attribuiti alla lunga battaglia del musicista con il diabete di tipo 2.


Un ictus è un'interruzione dell'apporto di sangue del cervello. Il risultato è che i pazienti subiscono danni alle cellule cerebrali, spesso irreversibili. Secondo Yahoo! i danni causati a King dai mini ictus hanno innescato un'altra grave condizione, chiamata demenza multinfartuale.


Come descritto nella US National Library of Medicine, la demenza multinfartuale è una forma di demenza vascolare che colpisce "più di una zona del cervello". La gravità della demenza multinfartuale dipende dal numero di ictus e dalla dimensione della zona interessata. Anche se i sintomi variano, i pazienti di solito sperimentano depressione, perdita di memoria e allucinazioni.


Brimhall ha confermato che B.B. King ha subito una serie di mini ictus. Tuttavia, egli non ha rivelato esattamente quando si sono verificati o da quanto il musicista soffriva di demenza. Nel corso degli ultimi sei mesi, la figlia di B.B. King, Karen Williams, ha sostenuto che suo padre era vittima di abusi sugli anziani e di abbandono.


Come riportato dal San Francisco Gate, la Williams alla fine ha inviato una petizione al tribunale della famiglia della Clark County perchè fossero verificati i problemi finanziari e medici di King. Come affermato nella petizione, la Williams ha accusato la manager di suo padre, Laverne Toney, di trascurare le sue esigenze mediche. Ha inoltre accusato la Toney di approfittare dello stato di debolezza di King sottraendogli una cifra stimata di 1 milione di dollari.


La scorsa settimana, l'«Hearing Master» del tribunale della famiglia della Clark County, Jon Norheim, ha confutato la petizione della Williams: "Non ci sono prove della necessità di tutela ... Mr. King riceve consigli. Non ho nulla qui che dica che gli manca la capacità. Ha alcuni problemi di salute gravi. Ma ... se sente di essere sfruttato, ha dei rimedi".


Una settimana più tardi, il medico legale della Clark County, John Fudenberg, ha confermato che il «King of the Blues» aveva la demenza multinfartuale, e la condizione infine ne ha causato la morte. I risultati di Fudenberg sollevano seri interrogativi circa lo stato mentale di B.B. King nei mesi e nelle settimane precedenti la morte.


Karen Williams ha detto che Laverne Toney ha rifiutato di permettere a chiunque di vedere suo padre, prima di morire. Secondo quanto riportato da TMZ, lei è devastata dall'impossibilità per lei e le sue sorelle di dire addio al padre.


Il Miami Herald riferisce che la Toney ha anche allontanato gli amici più stretti di King, compreso il famoso chitarrista blues Buddy Guy: "Sapevo che non stava bene, e volevo andare a trovarlo, ma mi è stato rifiutato di incontrarlo da una signora che ne ha preso il controllo o qualcosa del genere, e questo mi fa molto male ... E poi ho scoperto che non ha permesso a nessuno di vederlo".


Oltre a Karen Williams, King ha avuto 13 figli e più di 50 nipoti. Il musicista iconico sarà sempre ricordato come l'unico e solo «King of the Blues». La famiglia di B.B. King non ha commentato la serie di mini ictus, o la successiva demenza. Tuttavia, essi hanno chiesto riservatezza mentre sono in lutto.

 

 

 

 

 


Fonte: Inquisitr (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.